PayLab VII. Il contactless è pronto. E i numeri lo confermano

Sono già più di 150mila i terminali di pagamento contactless attivi in Italia, di cui 10mila POS c-less già pronti nei punti vendita Sisal, 27mila agli sportelli di Poste Italiane, 65mila presso Lottomatica e altri 100mila saranno distribuiti entro la fine dell’anno da CartaSi, oltre alle 6mila vending machine contactless gestite sul territorio da Banca Popolare di Vicenza che già veicolano un numero piuttosto elevato di transazioni.

PayLabVII Plenaria

Con questi numeri i dubbi sul fatto che la infrastruttura contactless nel Bel Paese non sia ancora pronta si diradano, come emerso dalla tavola rotonda PayLab, il settimo incontro sull’innovazione dei pagamenti organizzato da Ingenico e AziendaBanca. Ma sembrano palesarsi ancora alcuni ostacoli a un uso maturo della tecnologia senza contatto, principalmente legati all’ambito economics, come le commissioni sulle transazioni, e alla customer experience, sia dei clienti sia degli esercenti.

Due maxi installazioni

Maurizio Santacroce, Direttore Payments and Services di SisalGroupDi certo, in quanto a tecnologia e innovazione portata sul campo, l’Italia non sembra aver nulla da invidiare ai top performer dei pagamenti elettronici a livello europeo. «Il nostro Paese si sta dimostrando ricettivo e pronto a investire per dare ai consumatori la possibilità di pagare con carte di credito e debito – afferma Maurizio Santacroce, Direttore Payments and Services diSisalGroup. Entro la fine dell’anno tutti i 40mila punti vendita della rete SisalPay saranno abilitati ai pagamenti con carta, con un investimento complessivo che supera i 6 milioni di euro e con un tempo di roll out estremamente contenuto: i POS NFC, infatti, presentano tempi di implementazione rapidi, tanto che in un mese e mezzo abbiamo già installato 10mila POS, massimizzando i ritorni sull’investimento ed escludendo tempi morti tra la fase di attivazione e il pieno utilizzo nel Point of Sale».

Entro la fine dell’anno tutti i 40mila punti vendita della rete SisalPay saranno abilitati ai pagamenti con carta, con un investimento complessivo che supera i 6 milioni di euro

A questa maxi installazione, inoltre, si affianca quella di Poste Italiane, con «20mila POS c-less già attivi presso gli sportelli postali italiani e altri 7mila in mano ai postini per le transazioni in mobilità – racconta Francesco Imposimato, Responsabile Service Delivery di Poste Italiane. Entro l’estate dovremmo attivare il software per l’accettazione contactless su tutti i 50mila POS di sportello e iniziare una campagna di comunicazione tesa a educare l’utilizzo del contactless e dei pagamenti elettronici. Inoltre, entro fine anno saranno tutti attivi anche i 30 mila POS in mobilità utilizzati dai portalettere».

20mila POS c-less sono già attivi presso gli sportelli postali italiani e altri 7mila saranno presto in mano ai postini per le transazioni in mobilità

Il contactless conquista tutte le carte di pagamento

Gianluca de Cobelli, Vice Direttore Generale di CartaSiTra le sostituzioni dei POS tradizionali e nuove installazioni c-less, la rete di accettazione in Italia continua quindi ad ampliarsi, ma procede anche la distribuzione e il rinnovo di carte abilitate ai pagamenti contactless. «Entro la fine dell’anno installeremo altri 100mila POS NFC contactless – dichiara Gianluca de Cobelli, Vice Direttore Generale di CartaSi – e, intanto, lato issuing, si prosegue con l’emissione e la sostituzione delle nuove carte di pagamento dotate di tecnologia senza contatto». Le ondine c-less presto caratterizzeranno anche le carte di debito del circuito PagoBancomat, con i primi piloti previsti da alcune banche proprio nei prossimi mesi. «La release ufficiale di PagoBancomat contactless è già pronta – racconta Sergio Moggia, Direttore Generale di Consorzio Bancomat. Da poco abbiamo rilasciato le norme e i regolamenti relativi alle specifiche delle carte contactless ed entro la fine dell’anno si inizierà a distribuire le prime carte PagoBancomat c-less grazie alla disponibilità di alcune banche italiane a procedere con le sperimentazioni».

La release ufficiale di PagoBancomat contactless è già pronta

Giulio De Cecco, Direzione Sviluppo Canali Innovativi, Banca Diretta di Banca Popolare di VicenzaSi tratta, in fondo, di una naturale evoluzione dell’offerta da parte dei circuiti che puntano sul far crescere l’abitudine dei consumatori all’uso della tecnologia senza contatto. «Abbiamo raggiunto 130mila transazioni al mese sulle 6mila vending machine c-less da poco attive a Milano, Roma e in alcune delle principali stazioni ferroviarie – racconta Giulio De Cecco, Direzione Sviluppo Canali Innovativi, Banca Diretta di Banca Popolare di Vicenza. Il progetto, portato avanti con una importante azienda di gestione di vending, ha avuto inizio lo scorso anno e adesso abbiamo superato la fase di test, con numeri che non possono far altro che confermare la validità del contactless su questo genere di macchine».

Ultimi ostacoli da abbattere

Se quindi l’infrastruttura tecnologica è pronta e le carte contactless sono ormai uno strumento che si sta diffondendo nelle mani di consumatori ed esercenti, rimangono due ostacoli da superare per contribuire a un uso maturo e pervasivo dei pagamenti elettronici: le commissioni, che andranno incontro al generale ridisegno imposto dal Decreto Ministeriale 51 del 14 febbraio 2014 a favore di una diffusione massiccia degli e-payments, e una user experience che a volte presenta intoppi o momenti di confusione da parte Davide Steffanini Direttore Generale Italia Visa Europesia dei clienti che degli esercenti. «Tre anni fa, quando abbiamo introdotto il concetto di contactless, abbiamo affrontato il tema non solo da un punto di vista tecnologico ma anche degli economics – precisa Davide Steffanini, Direttore Generale Italia di Visa Europe – e abbiamo scelto di introdurre valori specifici per i pagamenti contactless di piccolo importo. Ora è probabilmente necessario considerare complessivamente e ulteriormente tutti i costi legati al processo di tali transazioni, collaborando insieme alle banche e ai processors per costruire a livello sistemico la strategia di pricing migliore».

Meno commissioni...

Ed è proprio questa la tematica al centro del Decreto Ministeriale 51 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 14 febbraio e in vigore dal 29 luglio, in cui si sottolinea come “al fine di promuovere l’utilizzo di strumenti alternativi al contante, gli acquirer applicano ai pagamenti di importo ridotto commissioni inferiori a quelle generalmente applicate nel caso di operazioni effettuate, con qualunque modalità, tramite terminali evoluti di accettazione multipla”, ovvero POS che accettano transazioni Sergio Moggia Direttore Generale Consorzio Bancomatcon altre tecnologie oltre a quelle tradizionali condotte con chip e banda magnetica. «Un attento esame dovrà essere effettuato per lo sviluppo di soluzioni più efficaci per l’area dei pagamenti definiti Low-Value Payments, sotto i 30 euro – precisa Moggia –, che rappresentano oggi un terzo dei pagamenti effettuati con carta di debito PagoBancomat. In Italia stiamo assistendo a un graduale incremento delle transazioni con carta di pagamento e in generale a un interesse verso i pagamenti elettronici. La spinta a livello governativo dovrebbe portare a breve ad un adeguamento della rete di accettazione, con una migrazione convinta verso terminali abilitati al contactless e all’NFC».

...in base al volume e al valore del transato

Non solo, con l’entrata in vigore del Decreto i gestori dei circuiti dovranno rendere note e mantenere aggiornate attraverso i propri siti internet le eventuali commissioni di interscambio applicate alle operazioni di pagamento, mentre gli acquirer, oltre a informare gli esercenti sulle commissioni al momento della sottoscrizione di un contratto per dotarsi di POS, dovranno inserire una clausola di revisione periodica delle commissioni, con cadenza almeno annuale, in base al volume e al valore delle operazioni di pagamento effettuate, nonché alla revisione delle eventuali interchange fee. «La scelta della carta di pagamento da richiedere – precisa de Cobelli – sarà guidata non più solo dal titolare della carta stessa ma anche dall’esercente che potrà proporre l’utilizzo dello strumento per lui più conveniente».

La scelta della carta di pagamento sarà guidata non più solo dal titolare della carta stessa ma anche dall’esercente che potrà proporre l’utilizzo dello strumento per lui più conveniente

Cordone Luigi Banca Marche«Accrescendo la trasparenza, aumenterà anche la concorrenza finalizzata alla riduzione dei costi e delle commissioni – commenta Luigi Cordone, Responsabile Ufficio Offerta on Line e Direzione Commerciale di Banca delle Marche. Ma restano alcuni dubbi sulle modalità con cui la griglia commissionale debba poi tradursi nell’accordo contrattuale tra esercente e banca. Se consideriamo tutti i tipi carta e i circuiti, la matrice-listino riporterà decine di valori commissionali, peraltro non omogenei (c.d. “unblending”) e pure negoziabili, anche in base ai volumi: sui piccoli esercenti bisognerà quindi evitare che la trasparenza si trasformi in confusione, magari ricorrendo a indici di costo oppure a qualche esempio di calcolo; i grandi esercenti, invece, abituati a lavorare sulle minime marginalità e su scenari complessi, cercheranno di ottimizzare ulteriormente i costi di incasso. Di fatto, i nuovi criteri potranno effettivamente condizionare l’accettazione di alcune carte con costi più elevanti (per esempio le carte corporate o aziendali) anche se il “riconoscimento” del tipo carta da parte dell’esercente sembra essere comportamento poco realistico nella prassi operativa. E, in generale, non è augurabile uno scenario che riduca l’accettazione delle carte, poiché la confusione generata sui titolari di carta renderebbe più difficile la vittoria sul contante».

Ancora qualche limite nella customer experience

Beatrice Bettini Credito ValtellineseUna volta superati gli ostacoli in ambito economics, rimangono aperte le perplessità tecniche in merito alla user experience, soprattutto in vista della coesistenza di una pluralità di circuiti c-less su una singola carta. Senza dimenticare l’importanza di iniziative di formazione a merchant e consumatori, da non prendere sottogamba. «Con più di 150mila POS c-less attivi in tutta Italia è ancora importante proseguire con programmi di education a clienti e commercianti per promuovere l’uso della nuova funzionalità al fine di creare un’automatica preferenza per i pagamenti elettronici rispetto al contante – afferma Beatrice Bettini, Responsabile Servizio Sistemi di Pagamento del Credito Valtellinese. Le iniziative di formazione partono dall’installazione del POS per il merchant, alla consegna della carta per i titolari con la promozione delle funzionalità innovative; quindi conoscenza e sensibilizzazione continua verso i pagamenti elettronici facili, veloci e sicuri da parte di tutti: banche, istituzioni, associazioni di categoria etc. e anche con il supporto di una accattivante attività pubblicitaria».

La war on cash non si deve fermare

Luciano Cavazzana, Italy & Eastern Europe Managing Director di IngenicoLa posta in gioco, ancora una volta, è piuttosto alta: la incapacità nel contrapporsi alla lotta al contante. «Il costo del cash per gli operatori del settore è enorme – commenta Luciano Cavazzana, Italy & Eastern Europe Managing Director di Ingenico. Proteggere il contante, spostarlo e gestirlo impatta fortemente sul business degli esercenti che, spinti dal Decreto Ministeriale 51 e l’obbligo per imprese e professionisti di dotarsi di POS, oramai si stanno dirigendo sempre più verso i pagamenti elettronici grazie anche all’avvento di soluzioni “mobile”, che permettono di dare più spazio decisionale all’utente con minori costi di gestione».