PayLab XIV. Il POS diventerà obbligatorio e smart

Un obbligo di legge senza sanzioni non funziona. Lo si vede bene nel mondo dei POS, richiesti per legge lo scorso anno per sostenere la diffusione della moneta elettronica in Italia. Un’iniziativa che si è rivelata poco efficace: nonostante la vendita dei terminali POS e mobile POS abbia raggiunto dei buoni numeri, spesso questo strumento è finito nel cassetto dei commercianti e dei professionisti, che hanno rispettato la normativa senza valorizzarlo come strumento di lavoro quotidiano e senza offrire il servizio al cliente. Ora il mercato è in attesa di sapere se, alla fine, arriverà anche una sanzione pecuniaria. E per conquistare aziende e piccoli merchant, anche il POS è già pronto a cambiare: diventando uno strumento di sostegno al business, grazie a una serie di servizi aggiuntivi, e aprendosi alla personalizzazione del mondo Android. Un’evoluzione raccontata a PayLab, la tavola rotonda sull’innovazione dei pagamenti organizzata da AziendaBanca e Ingenico Italia.

La sanzione? Forse con la PSD 2

PayLab Asaro«Nella nuova legge di stabilità, purtroppo, non è stata inserita la tanto attesa sanzione per chi non accetta pagamenti elettronici – premette Ivano Asaro, Responsabile dell’Osservatorio mobile payment & commerce del Politecnico di Milano. Tuttavia, la normativa sulle sanzioni, che dovrebbe prevedere una multa fino a 30 euro per ogni transazione elettronica rifiutata, dovrebbe arrivare comunque: o all’interno di un decreto creato ad hoc, oppure direttamente all’interno della legge di recepimento della norma europea PSD2. Nella bozza della nuova direttiva sui pagamenti, infatti, è presente un riferimento alla sanzione, che prevede l’esonero temporaneo solo per alcune categorie: tabaccai e benzinai, nonostante sia allo studio un incentivo ai consumatori per pagare con carta alle pompe di benzina».

Le iniziative interne

Nell’attesa che il Governo, o la nuova direttiva sui pagamenti, faccia chiarezza su questo argomento, c’è chi ha deciso di incoraggiare l’utilizzo dei POS negli acquisti di tutti i giorni attraverso un’azione di marketing. «Abbiamo proposto alle nostre banche partner di rimborsare a fine anno tutte le commissioni sui pagamenti sotto i 10 euro condotte dai loro clienti business – spiega Enrico Trovati, Responsabile Business Unit Merchant Service di Nexi. I piccoli importi rappresentano ancora una quota minima dei pagamenti che passano attraverso i nostri terminali: l’1% sul totale del transato, e con questa iniziativa vogliamo incentivarli convincendo l’esercente ad accettarli in alternativa al contante».

Se il POS è un tablet Android

Un’altra strada percorribile è quella dei servizi a valore aggiunto: parola chiave per chi non cerca solo uno strumento di accettazione dei pagamenti, ma guarda alla capacità di accrescere e facilitare il proprio business. «E lo dimostra il successo degli mPOS – PayLab Cavazzanasottolinea Luciano Cavazzana, SVP EMEA - Banks & Acquirers Business Unit di Ingenico. Sono 170mila i terminali installati in Italia, ovvero il 9% dell’intero parco POS, con 170 euro in media di transato, quasi tutti realizzati attraverso servizi nuovi. Una soluzione che è stata ben accolta da un determinato target di clienti business: come le compagnie di assicurazione e tutti quei settori che prevedono l’attività sul territorio di operatori o agenti. La carta vincente è il corollario di servizi aggiuntivi che si possono attivare tramite delle semplici app business collegate al POS, ma ora la tecnologia può fare un ulteriore passo in avanti: abbiamo ideato un sistema integrato tra POS e tablet con sistema operativo Android. Lottomatica ne ha già installati 15mila: il terminale è lo strumento di pagamento del tablet, attraverso il quale si gestiscono tutte le applicazioni aggiuntive».

Le sperimentazioni in corso

PayLab SemeraroQuesta integrazione diventerà ancora più stretta nel futuro quando saranno disponibili i nuovi POS open source che saranno molto di più di un terminale di pagamento, grazie a una serie di servizi che completano l’attività di vendita, eseguiti direttamente sul POS. Funzionalità progettate in ambiente Android, che permette quindi di soddisfare le esigenze di applicazioni personalizzate di ogni azienda, con un rapido timeto- market. Una soluzione integrata tra tablet e mobilePOS è in fase di test anche presso IKEA Italia. «A Carugate abbiamo sperimentato l’utilizzo del tablet POS (MoPOS) all’interno dell’area food – racconta Antonio Semeraro, Country Payment Manager di IKEA Italia. Un utile strumento a integrazione dei POS già presenti nei nostri negozi, soprattutto nei momenti di maggiore affluenza. Ora estenderemo l’utilizzo del MoPOS in altre aree del negozio, permettendo ai clienti di pagare velocemente i propri acquisti: il personale avrà quindi a disposizione un tablet per poter accettare in mobilità i pagamenti. Un ulteriore step nella semplificazione e innovazione del processo di pagamento in IKEA sarà la dematerializzazione e invio digitale (email) dello scontrino: progetto che vorremmo portare a termine entro il prossimo anno».

Il postino “telematico”

Anche chi ha già avuto la possibilità di utilizzare un POS mobile, ora trova grande interesse nella nuova soluzione. Tra questi, Poste Italiane, che ha dotato i portalettere di uno strumento di accettazione portatile. «Il progetto è stato avviato circa sei anni fa conPayLab Fucci l’obiettivo di digitalizzare le attività dei portalettere – racconta Francesco Fucci, Responsabile Sviluppo Servizi e Soluzioni Tecnologiche di PosteMobile. La piattaforma di workforce management, sviluppata da PosteMobile, è stata progressivamente implementata e aggiornata con l’avanzare della tecnologia fino ad arrivare a dotare nel corso degli anni oltre 25mila portalettere di nuovi dispositivi mPOS PINPad che consentono a Poste Italiane di portare l’ufficio postale direttamente al domicilio del cliente: ricariche della PostePay o delle SIM telefoniche, oltre al pagamento dei bollettini utilizzando contante, carta Postepay, Postamat o carte di credito sono i servizi disponibili per gli utenti. L’introduzione di un tablet Android integrato con un POS potrebbe sicuramente aiutare sia a migliorare l’ergonomia della soluzione in mobilità, semplificando operazioni e usabilità, sia a evolvere la nostra strategia di vendita dei servizi finanziari a domicilio con lo sviluppo di applicazioni su misura».

Il valore dei servizi

PayLab SalviLato accettazione, quindi, si apre un ventaglio di opportunità a tutto vantaggio di commercianti e professionisti. «I clienti business sono interessati a questo nuovo paradigma che associa il pagamento ai servizi a valore aggiunto – commenta Valerio Salvi, Key Account Manager & Network di BNL POSitivity. La gestione delle transazioni infatti è già stata resa più snella, grazie all’integrazione con i sistemi di cassa, mentre le applicazioni collegate al POS permettono di dare un’ulteriore spinta al business: i big data, i confronti con le attività degli altri commercianti che operano nella stessa zona o nel medesimo settore, permettono alle aziende di posizionarsi meglio sul mercato. Conoscere meglio il cliente, infatti, è un’arma competitiva». «È una partita che si gioca ormai esclusivamente sul campo del software e non più dell’hardware – conclude Eugenio Tornaghi, General Manager di P4cards (Gruppo SIA). Un’opportunità rivoluzionaria resa possibile da un nuovo ecosistema applicativo disponibile sul terminale di pagamento: i merchant, infatti, potranno contare a breve su funzionalità avanzate e informazioni molto utili per migliorare e accrescere la loro attività».