Paylab XII. Il contactless: primo step verso il mobile

PayLab PortaleIl contactless volàno dei pagamenti via mobile. Adesso che le carte senza contatto hanno finalmente raggiunto la massa critica, il pagamento è pronto a spostarsi su nuove coordinate: quelle mobile. Che guidano l’innovazione verso la strada dei PayLab Moggiawallet su smartphone e degli instant payment, anche in ottica P2B. «Dopo 7 anni dal lancio delle prime carte c-less – premette Valeria Portale, Direttore dell’Osservatorio Mobile Payment & Commerce del Politecnico di Milano – oggi possiamo contare su numeri importanti: oltre 30 milioni di carte (+5% sul 2015, anche se solo il 20% del totale è usato in modalità senza contatto), più di 100 milioni di transazioni e 800mila POS NFC su un totale di 1,8 milioni di terminali». Senza contare che a questi dati bisognerà presto aggiungere anche i numeri del Consorzio BANCOMAT, che ha messo le ondine del c-less sulle carte di debito. «Nei prossimi 18 mesi – precisa Sergio Moggia, Direttore Generale di Consorzio BANCOMAT – porteremo la tecnologia senza contatto sul circuito PagoBANCOMAT, dando una ulteriore spinta al mercato dei pagamenti contactless».

Dal contactless al pagamento mobile

PayLab cordoneInsomma, appurato che gli italiani sono restii a utilizzare le carte di pagamento presenti nei loro portafogli (all’anno si raggiungono le 40 transazioni con carta, rispetto a una media europea di 70 operazioni e un’irraggiungibile soglia di 250 del Nord Europa, NdR), gli operatori di sistema sono convinti che il c-less oggi sia un driver per la crescita del settore, in ottica digitale. «Bisogna però puntare sui casi d’uso – precisa Nicola Cordone, Senior Vice PayLab SteffanniniPresident SIA. Perché il contactless, con la sua velocità, ci permette di creare una migliore user experience che favorirà il futuro dei pagamenti: dai mobile proximity payment, di cui si parla già da tempo, agli instant payment, che consentiranno di trasferire soldi e anche di pagare nei negozi tramite un semplice smartphone. La parola chiave in questo percorso di innovazione è quindi “mobile”: un termine che si associa al POS, alle carte e ora anche ai bonifici». «Il contactless – concorda Davide Steffanini, Direttore Generale di Visa Europe Italia – è lo strumento adatto per abilitare i pagamenti mobile. Tuttavia è necessario studiare bene quale user experience debba essere offerta su questi nuovi canali, lavorando a livello di sistema per fare sì che la regolamentazione non limiti l’esperienza utente e soprattutto non finisca per rallentare l’adozione delle nuove tecnologie».

Verso un mondo digitale...

PayLab CostaNon si può porre un freno alla “quarta rivoluzione industriale”, che nel digitale pone le sue basi. «A breve il denaro, le carte di pagamento e tutto ciò che teniamo in tasca sarà completamente smaterializzato – dichiara Gabriella Costa, Conti Correnti Servizi Monetica (funzione Marketing) di Banca Popolare di Milano –; in una realtà sempre più connessa, i consumatori potranno pagare con il proprio smartphone o il loro device preferito, sia in tutti i negozi del mondo che sul web, potranno inviare denaro e mantenere in ogni momento il controllo totale delle proprie spese. Saranno proprio i consumatori a guidare l’evoluzione dei pagamenti digitali chiedendo l’introduzione di tecnologie che semplificano e migliorano la loro vita. Per colmare il gap con il resto d’Europa oltre a condividere i vantaggi dell’utilizzo delle carte di pagamento si dovrà consolidare un’offerta completa di servizi innovativi con l’auspicio che i legislatori predispongano piani di incentivi a supporto dei pagamenti digitali». D’altronde la crescita dei digital payment è inarrestabile. «Nel 2020 il 38% delle transazioni sarà digitale e questa percentuale toccherà il 40% in Italia – spiega Massimiliano Gallo, Head of Acceptance Development & Merchant Engagement Italy & Greece di MasterCard. Le innovazioni e soluzioni tecnologiche si evolveranno sempre di più, a partire dal contactless, primo tassello per una convergenza tra il mondo dei proximity payment e degli acquisti online. Grazie anche alla sicurezza garantita dalla tokenizzazione, infatti, l’esperienza di pagamento senza contatto convergerà sugli smartphone. La carta sarà virtualizzata sul wallet che a sua volta consentirà di fare transazioni in app, sul web o anche avvicinando lo smartphone al POS».

... dove lo smartphone è protagonista

Protagonista indiscusso dell’innovazione dei pagamenti è quindi lo smartphone, capace di ospitare in tutta sicurezza (grazie alla tokenizzazione) i portafogli elettronici e custodire le carte di pagamento: qualsiasi carta, a prescindere dall’istituto bancario o dal circuito. Un wallet PayLab zanotteraneutrale, come quello ideato da Vodafone. «Lavoriamo sui progetti NFC dal 2011 ma a febbraio di quest’anno siamo arrivati a un punto di svolta con la creazione di Vodafone Pay, nuova release del Vodafone Wallet – annuncia Andrea Zanzottera, Responsabile Progetto NFC e Mobile Payment di Vodafone Italia. All’interno del portafoglio elettronico trovano spazio non solo tutte le carte di credito e prepagate, ma anche un account PayPal, e gli utenti possono scegliere quale utilizzare». Novità assoluta è la user experience offerta da questo wallet, che può comportarsi come una semplice carta contactless. «L’utente non deve necessariamente lanciare la app, cercare la carta e poi autorizzare il pagamento – spiega Zanzottera – ma può anche solo avvicinare lo smartphone al POS per avviare la transazione. Inoltre il wallet funziona anche se il telefono è scarico: proprio come una vera e propria carta senza contatto, ma con un livello di sicurezza maggiore grazie alla tokenizzazione dei dati di pagamento».

Aspettare gli Over The Top?

PayAlb SquarciaEppure i mobile proximity payment stentano a decollare sul mercato italiano. «Perché è ancora un Paese dominato dal contante – prosegue Zanzottera. Il grande sforzo fatto dall’intero ecosistema sull’accettazione contactless, unito allo sviluppo di prodotti come Vodafone Pay, sta già portando dei risultati concreti. Probabilmente, lo sbarco dei nuovi player, da Apple Pay a Samsung Pay, potrà imprimere un’ulteriore accelerazione a un cambiamento di mentalità che è già avviato». «Parlando di metodi di pagamento mediante tecnologia NFC, stiamo assistendo a un’interessante sviluppo in termini di qualità e utilità dei servizi offerti – commenta Paola Squarcia, Coordinator Innovative Payments di BNL BNP Paribas. Qualche anno fa la tecnologia e l’accettazione di mercato lato POS erano ancora immaturi e poco fruibili; con l’evoluzione dei device e con la diffusione sempre più ampia dell’abitudine del cliente all’utilizzo delle carte contactless, ora ci sono i presupposti affinché anche i pagamenti di prossimità con smartphone trovino spazio. L’affacciarsi sul mercato europeo di Apple Pay, Samsung Pay e Android Pay sta dando nuovo impulso al settore. Come BNL Gruppo BNP Paribas, anche sulla base dell’expertise internazionale del nostro Gruppo, vogliamo sfruttare questo rilancio puntando su una soluzione cloud based e su una customer experience più snella e semplice, cosa che abbiamo già ulteriormente migliorato nella app BNL PAY rilasciata a fine settembre».

Il freno della cultura italiana

Nel frattempo bisogna però scontrarsi con le resistenze culturali degli italiani. «È difficile promuovere la cultura del pagamento digitale sul mercato nazionale – sottolinea Andrea Keller, Amministratore Delegato di Edenred. L’esempio proviene proprio dai Ticket Restaurant, payalb Kellerche sono stati dematerializzati su una app mobile: i consumatori possono scegliere se pagare con i loro Ticket via NFC, ovvero avvicinando semplicemente lo smartphone al POS, oppure tramite un QR Code che genera una OTP da digitare sul pin pad. La scelta sta ricadendo sul codice via mobile: sono troppi i timori su come porre lo smartphone vicino al terminale, e alla fine un codice somiglia così tanto al PIN di una carta di pagamento che anche i merchant preferiscono utilizzare il metodo che più si avvicina alle loro abitudini anche se, in linea teorica, potrebbe sembrare più complesso».

I merchant sperimentano il P2B...

Inevitabilmente anche lato accettazione il mobile sta prendendo sempre più piede. Non solo grazie alla diffusione dei mobile POS ma anche con l’avvento degli instant payment, che ora da semplici operazioni di scambio denaro tra privati (P2P) si paylab torcinitrasformano in veri e propri metodi di pagamento instore (P2B). Veicolando il pagamento sul terminale. «La strada che porterà al successo dei pagamenti elettronici si gioca sul terreno della semplicità – afferma Lorenzo Torcini, Responsabile area commerciale di Coopersystem SC. Con questa logica, in collaborazione con Satispay, ICCREA e Ingenico, abbiamo implementato il sistema di accettazione dei pagamenti P2B di Satispay su CartaBCC POS, la rete di accettazione POS del Credito Cooperativo. La soluzione è già in fase di roll out su tutto il parco (circa 100mila terminali, la maggior parte dei quali riconducibili ai medi e piccoli retailer) e va ad arricchire il pacchetto dei servizi a valore proposti dal mondo BCC agli esercenti CartaBCC POS e ai titolari CartaBCC».

... grazie al successo del P2P

D’altronde, i clienti bancarizzati hanno già iniziato a utilizzare il P2P e uno slittamento verso il P2B, e anche verso il P2G, potrebbe essere una evoluzione naturale. «Il trasferimento di denaro peer-topeer in real time – afferma Giacomo Di Matteo,PayLab DiMateo Product Manager Monetica di Banca Mediolanum – rappresenta un altro servizio su cui crediamo molto e che arricchiremo al fine di offrire un servizio di pagamento completo con soluzioni di P2B, per pagare liberi professionisti o merchant, per arrivare fino al P2G, integrando anche i pagamenti verso la Pubblica Amministrazione. I dati del nostro wallet confermano come i nostri clienti apprezzino sempre di più l’utilizzo dell’applicazione per effettuare i propri pagamenti, tanto da essere best performer per utilizzo del servizio P2P Jiffy. Inoltre, l’introduzione della funzionalità di identificazione sicura tramite fingerprint ha dato un’accelerazione notevole: oltre 1 milione di accessi e più di 260mila operazioni dispositive via mobile, dove il P2P tramite Jiffy e PayPal rappresenta circa il 9%».