Complice il Covid-19, le frodi fisiche in banca e nei punti vendita sono crollate nel primo semestre del 2020 (-33,1%). In compenso, ad aumentare sono le frodi creditizie mediante furto di identità: oltre 11mila casi, per un danno che supera i 65 milioni di euro.

Secondo l’Osservatorio sulle Frodi Creditizie e i furti di identità realizzato da CRIF-MisterCredit, infatti, l’importo medio della singola frode avvenuta nei primi sei mesi del 2020 si attesta a 5.792 euro, in aumento del 24,2% rispetto allo stesso periodo del 2019.
Beni acquistati con finanziamento fraudolento
Tra le forme tecniche di credito in cui si registra il maggior numero di eventi fraudolenti spiccano i prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi (quali auto, moto, articoli di arredamento, elettronica ed elettrodomestici, energie rinnovabili, etc.), che continuano a rappresentare la metà del totale.
Al secondo posto per numerosità si trovano le frodi sulle carte di credito, che spiegano un quinto del totale delle frodi (precisamente il 20,4%), seguite da quelle legate ai prestiti personali, in aumento rispetto allo scorso anno, con una quota del 10,6%.
Un vero e proprio boom ha interessato i finanziamenti fraudolenti tramite fidi di conto, che, anche se rappresentano il 3,6% del totale delle frodi, risultano più che raddoppiati rispetto ai primi sei mesi del 2019.
Il profilo delle vittime
Dall’ultimo aggiornamento dell’Osservatorio CRIF – Mister Credit emerge che, ancora una volta, la maggioranza delle vittime sono uomini (63,7% dei casi). Relativamente alla distribuzione per fascia di età, quella nella quale si rileva il maggior incremento percentuale delle frodi nel primo semestre 2020 è quella degli over 60 (+16,6%) seguita dai 51-60enni (+10,3%). In termini assoluti, tuttavia, la fascia più colpita resta quella dei giovani tra 18 e 30 anni, coinvolti in circa 1 caso di frode su 4.
Riguardo la regione di residenza delle vittime, la ripartizione dei casi mostra una maggiore incidenza del fenomeno in Campania (con oltre 1.500 casi), Lombardia (quasi 1.350), Lazio (oltre 1.300) e Sicilia (quasi 1.200).
Rapportando il dato della percentuale di frodi sui volumi di crediti erogati, si evidenziano dei cambiamenti significativi nel ranking, con la Calabria che scala la classifica passando dalla decima posizione alla prima, così come salgono in graduatoria Sardegna, Abruzzo e Molise.
Quando vengono scoperte le frodi creditizie?
Nel 79,5% dei casi i frodatori hanno utilizzato una carta di identità falsa o contraffatta, nel 18,5% dei casi una patente e nell’1,9% un passaporto. Per quanto riguarda i tempi di scoperta delle frodi, infine, essi sono caratterizzati principalmente da due macro categorie: se da un lato quasi la metà dei casi viene scoperto entro 6 mesi, dall’altro lato continuano a emergere frodi commesse anche più di 5 anni prima, che rappresentano il 16,7% del totale e si confermano in costante crescita.