Open banking. La nuova frontiera di CRIF

CRIF ha presentato lo scorso marzo Digital Next, piattaforma tecnologica collaborativa aperta a banche, compagnie assicurative e imprese di ogni settore, startup comprese. Ne parliamo con Silvia Ghielmetti, Direttore Generale di CRIF.

Silvia Ghielmetti CRIF

Domanda. Partiamo dagli obiettivi: che cosa è Digital Next e a chi si rivolge?
Risposta. CRIF Digital Next è la piattaforma che consente a player finanziari, assicurazioni e imprese di accelerare la loro trasformazione digitale, di far evolvere la user experience dei propri clienti e di generare processi di innovazione veloci, continui e sostenibili. Nello specifico, CRIF Digital Next mette a disposizione una piattaforma tecnologica aperta e collaborativa, un basket di servizi digitali di valore per PMI e famiglie e un layer di dati e analytics unici sul mercato. Il tutto per un business inclusivo e sostenibile.

D. Mettiamoci nei panni di una banca. Quali altri player troverò su Digital Next? E quali funzionalità e servizi potrò abilitare?
R. Le funzionalità e i servizi che possono essere abilitati riguardano l’open banking e la PSD2 attiva, con l’access to account, la categorizzazione dei pagamenti, la profilatura dei clienti, ma anche l’onboarding e KYC, servizi di personal/business finance management, servizi per la protezione cyber, servizi per internazionalizzazione delle imprese, per facilitare l’incasso dei crediti commerciali e ottenere liquidità immediata attraverso sconto delle fatture. Analogamente, sono disponibili sulla piattaforma ecosistemi che, integrando soluzioni di CRIF con quelle di partner selezionati, come ad esempio FinTech quali Kynd, Strands, Yolo, Workinvoice, We Wealth, abilitano un allargamento dell’offerta rispetto a esigenze specifiche, quali i servizi green legati all’acquisto o alla riqualificazione energetica degli immobili.

D. E per una compagnia assicurativa, invece, che opportunità apre un approccio open?
R. CRIF Digital Next rende disponibile alle compagnie di assicurazioni e bancassicurazione una infrastruttura digitale per lo sviluppo profittevole del business assicurativo, anche sfruttando le opportunità offerte dalla PSD2, tramite servizi propri o di InsurTech partner.

D. Mi fa qualche esempio?
R. Tramite soluzioni integrate di access to account, è possibile aggregare e categorizzare i dati di conto corrente. Ma si potranno anche impostare dei trigger real time per le opportunità di offerta di prodotti assicurativi. Avremo anche un motore di ottimizzazione del pricing commerciale che consente di gestire la frontiera efficiente tra volumi e redditività. Questo motore sfrutta gli asset distintivi di CRIF, sia su consumatori che su imprese: la potente “data augmentation”; gli indicatori analitici che migliorano in modo sostanziale la capacità di previsione dei sinistri e delle frodi. E poi servizi di verifica biometrica del cliente e check documentale a distanza basati su Artificial Intelligence, e una suite per l’assessment digitale del rischio, in grado di aggregare moltissimi analytics e un tool per “virtualizzare” l’ispezione tecnica del bene da assicurare.

D. Quale spazio avranno le FinTech e le realtà di settori non finance, come le Utilities e le grandi Corporate?
R. La piattaforma si basa su logiche di open collaboration, abilita e accelera integrazioni cross industry. I servizi e prodotti presenti nella piattaforma sono personalizzabili a seconda delle esigenze di business.

D. Il mondo bancario si è già dotato di piattaforme esterne, o di soluzioni interne, per rispondere in ottica di compliance alla PSD2. Che cosa cambia con piattaforme di open banking come Digital Next?
R. Digital Next non solo consente di rispondere ai requisiti normativi dettati dalla PSD2, ma anche di beneficiare di tutte le opportunità che essa offre. Avviare, ad esempio, un percorso di avvicinamento verso il consumatore e le imprese, tramite Customer Journey d’avanguardia, ad esempio, gestendo completamente l’identità in chiave regolamentare (KYC). Oppure ampliare la possibilità di offrire credito a soggetti non ancora clienti, con la robustezza garantita dai dati e dalle metodologie CRIF. Questa suite abilita, inoltre, lo sviluppo di nuove soluzioni in ottica di Economia Circolare.

D. È possibile la convivenza di più piattaforme sul mercato e la presenza di un’azienda (non solo di una banca) su più piattaforme?
R. La convivenza tra più piattaforme è possibile nell’assunto che ciascuna piattaforma sviluppi elementi di differenziazione e valore aggiunto, specializzazioni e verticalizzazioni su specifiche esigenze o tipologie di business. È necessario attivare attente valutazioni di costo-opportunità e misurare gli effettivi ritorni sul proprio business. Per questo la piattaforma CRIF Digital Next offre prodotti e servizi che soddisfano le esigenze di business del mercato, dando allo stesso tempo la possibilità di inserire ulteriori elementi a valore, in una logica sostenibile.

D. Come puntate a distinguervi dalle altre piattaforme che stanno arrivando sul mercato?
R. CRIF Digital Next è una piattaforma tecnologica aperta e collaborativa; contiene un basket di contenuti e servizi a valore aggiunto per imprese e famiglie; un layer di dati e analytics unici sul mercato. I fattori differenzianti e unici della piattaforma vanno dalla tecnologia aperta e collaborativa, al patrimonio informativo unico, il CRIF Information Core, che conta oltre un miliardo di raw data, 100% del profiling di individui, imprese, e di tutto il network finanziario, con una vista tridimensionale (back-current-forward looking), grazie ad algoritmi previsionali, che consente di intercettare tutti i fenomeni dell’industry: credito, sviluppo commerciale, KYC/normativo, frodi, real estate, procedure giudiziarie, recupero crediti, etc. Abbiamo anche un ambiente di laboratorio, il CRIF Studio, nel quale i dati e gli strumenti analitici sono a disposizione per creare algoritmi gestionali personalizzati e altamente performanti. E abbiamo pensato anche a un basket di contenuti e servizi a valore aggiunto per imprese e famiglie, ad esempio una suite Green.

D. La PSD2 è entrata in vigore da alcuni mesi. Ci sono delle soluzioni già attive?
R. Sì, abbiamo moduli live già utilizzati da player italiani e di matrice internazionale a soli pochi mesi dall’entrata in vigore della PSD2. Il tutto con risultati tangibili. I volumi erogati sono cresciuti del 5% a parità di rischio utilizzando indicatori PSD2 based. I costi operativi in fase di valutazione creditizia sono diminuiti del 30% e quelli di processi nei controlli KYC sono calati anche del 55%. La redemption delle campagne commerciali, a parità di caratteristiche di prodotti e timing, è invece aumentata del 60%. Il tutto in piena compliance alle normative europee e italiane.

Questo articolo è uscito sul numero di maggio di AziendaBanca: puoi leggere la rivista online in formato PDF durante l'emergenza Covid-19. Tra qualche settimana, confermata la Fase 2, la rivista tornerà accessibile online solo agli abbonati ad AB Online.

 

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