Mercato dei mutui mai così in calo come nei primi otto mesi del 2012. E’ il quadro fornito dal Barometro CRIF sulla domanda dei mutui da parte delle famiglie italiane. Una contrazione delle domande pari al 42% rispetto ad agosto 2011 e del 44% se comparato con le richieste dei primi otto mesi dello scorso anno E’ ancora negativa la richiesta di mutui da parte delle famiglie italiane. Nel solo mese di agosto il Barometro CRIF sulla domanda dei muti ha infatti registrato un -42% rispetto allo stesso periodo del 2011. Mentre il dato aggregato dei primi due quadrimestri del 2012 scivola ancora di più, attestandosi a -44% rispetto ai primi otto mesi del 2011.
Solo il 2012 ha fatto rilevare una calo così significativo: gli altri anni, infatti, evidenziano decrementi più contenuti, rispettivamente -10% per il 2011 e -3% per il 2010, mentre il 2009 è stato l’unico a segnare un aumento rispetto al precedente, con il +4%.
“Nell’ultimo anno la dinamica della domanda di mutui residenziali da parte delle famiglie ha evidenziato un consistente rallentamento, afferma Simone Capecchi, Direttore Sales & Marketing di CRIF, riflettendo il peggioramento sia del clima di fiducia sia delle prospettive sul mercato degli immobili residenziali. A scoraggiare la richiesta di finanziamenti per la casa potrebbero aver concorso anche l’aumento dei tassi di interesse applicati ai nuovi contratti, l’introduzione dell’IMU oltre all’irrigidimento dei criteri di concessione derivanti dalle difficoltà di provvista da parte degli istituti di credito”.
Per quanto rigurda le fasce di durata, quella compresa tra i 25 e i 30 anni è la più richiesta dalle famiglie italiane (30,4% del totale delle domande). Anche se risultano in ascesa le classi inferiori ai 20 anni (22,3% del totale la classe di durata tra i 15 e i 20 anni, rispetto al 20,8% del 2011) e diminuiscono quelle superiori ai 30 (dal 3,7% del 2011 al 2,2%).
Marcato il continuo spostamento verso importi più bassi: nei primi otto mesi del 2012, infatti, le uniche fasce di domanda che hanno subito qualche rialzo sono quelle fino ai 100mila euro, a scapito delle altre.
“A conferma della cautela adottata dalle famiglie italiane in questa delicata fase, conclude Capecchi, sono proprio la quota di domande di mutuo con piani di rimborso più lunghi e la progressiva diminuzione dell’importo medio richiesto, che ad agosto fa registrare un ulteriore calo, attestandosi al di sotto dei 130mila euro”.
Image: FreeDigitalPhotos.net
Solo il 2012 ha fatto rilevare una calo così significativo: gli altri anni, infatti, evidenziano decrementi più contenuti, rispettivamente -10% per il 2011 e -3% per il 2010, mentre il 2009 è stato l’unico a segnare un aumento rispetto al precedente, con il +4%.
“Nell’ultimo anno la dinamica della domanda di mutui residenziali da parte delle famiglie ha evidenziato un consistente rallentamento, afferma Simone Capecchi, Direttore Sales & Marketing di CRIF, riflettendo il peggioramento sia del clima di fiducia sia delle prospettive sul mercato degli immobili residenziali. A scoraggiare la richiesta di finanziamenti per la casa potrebbero aver concorso anche l’aumento dei tassi di interesse applicati ai nuovi contratti, l’introduzione dell’IMU oltre all’irrigidimento dei criteri di concessione derivanti dalle difficoltà di provvista da parte degli istituti di credito”.
Per quanto rigurda le fasce di durata, quella compresa tra i 25 e i 30 anni è la più richiesta dalle famiglie italiane (30,4% del totale delle domande). Anche se risultano in ascesa le classi inferiori ai 20 anni (22,3% del totale la classe di durata tra i 15 e i 20 anni, rispetto al 20,8% del 2011) e diminuiscono quelle superiori ai 30 (dal 3,7% del 2011 al 2,2%).
Marcato il continuo spostamento verso importi più bassi: nei primi otto mesi del 2012, infatti, le uniche fasce di domanda che hanno subito qualche rialzo sono quelle fino ai 100mila euro, a scapito delle altre.
“A conferma della cautela adottata dalle famiglie italiane in questa delicata fase, conclude Capecchi, sono proprio la quota di domande di mutuo con piani di rimborso più lunghi e la progressiva diminuzione dell’importo medio richiesto, che ad agosto fa registrare un ulteriore calo, attestandosi al di sotto dei 130mila euro”.
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