Milano Digital Week: riflettori sulle esperienze digital

TIM Milano Digital Week

Nella cornice della Milano Digital Week, i percorsi di innovazione digitale prendono piede presso il TIM Space. Per raccontare come la digital transformation cambi strategie di business e user experience.

La nuova user experience per il banking

Il settore bancario non è immune alla trasformazione digitale, anzi è da tempo che l’asticella dell’automazione e della dematerializzazione si è alzata, portando anche alla creazione e alla ricerca dell’esperienza utente ottimale in ottica digital e mobile. A raccontarlo è Alberto Grisoni, Direttore di AziendaBanca, che ha tracciato i cinque concetti base di una user experience di qualità nel mondo dell’esperienza digitale: la semplicità nell’eseguire ogni operazione; il controllo sulle proprie spese; la comodità d’uso; la personalizzazione dei servizi a seconda delle necessità di ogni utente; e anche il concetto di bundle, ovvero essere in grado di costruire delle offerte a pacchetto, storicamente affini al business model bancario. E per citare un esempio neutro di progetti che guardano verso queste direttrici, si può citare ZAK, la mobile bank svizzera creata da Banca Cler.

Acceleratori e startup

A testimoniare questa tendenza verso la personalizzazione e la necessità di offrire una nuova UX nel mondo digitale è anche Simone di Somma, CEO di INNAAS, startup cresciuta nell’incubatore TIM #WCAP: l’hub di Open Innovation di TIM, presentato da Ilaria Potito, Head of TIM #WCAP Accelerator, presente a Milano, Bologna, Roma e Catania. INNAAS ha creato una piattaforma di intelligenza artificiale integrata con tecnologie di riconoscimento del linguaggio naturale che ben si adatta a un nuovo concetto di mobile banking: come un tradizionale servizio di Personal Financial Management bancario via app, la soluzione creata da INNAAS offre con un dettaglio sempre maggiore tutte quelle informazioni che potrebbero interessare al cliente. Organizza quindi le spese per categoria, evidenziando anche quelle uscite ricorrenti che spesso passano inosservate nel conto corrente, ma con la possibilità di rivolgere semplici domande alla app per trovare una informazione (quanto si è speso la sera precedente al ristorante o a quanto ammonta la tariffa della palestra ad esempio). La continua analisi dei dati al centro di questa soluzione permetterà un livello di dettaglio e di ricerca sempre più raffinato.

Il retail alle prese con i dati

E di analisi dei dati oggi si nutre anche il retail, come racconta Jarvis Macchi, Communication Manager di Gilmar - Divisione industria. Anche il fashion deve fare i conti con la trasformazione digitale, che fortunatamente non sta portando alla chiusura degli store ma di sicuro impatta sul modo di informarsi dei consumatori: internet, mobile, social network e soprattutto i cosiddetti influencer hanno ribaltato la comunicazione nella moda. Sono i dati il vero valore che porta le persone a preferire, e quindi acquistare, un determinato capo: e dalle informazioni si procede in un secondo momento a creare una campagna di comunicazione.

Il TIM Open: piattaforma B2B

E le aziende che vogliono innovarsi in ottica digital oggi possono contare anche su una marcia in più, rappresentata dalle API (Application Programming Interface), facilmente integrabili nelle piattaforme di business per accelerare questo percorso evolutivo e anche accessibili a un pubblico sempre più ampio. In particolare grazie alla creazione di store dedicati, come quello presentato da Francesco Pagliari, Responsabile settore Platform e Marketplace di TIM: parliamo del TIM Open, nato nel 2016 dopo l’esperienza del TIM Digital Store. È una business platform che non solo risponde al bisogno di innovazione della clientela ma è anche catalizzatore di talenti, in quanto aperta a tutti coloro che producono software e API e necessitano di raggiungere il mercato velocemente. Tra le ultime novità, TIM ha presentato anche una API che risolve il complesso processo di raccolta del consenso sul trattamento dei dati in conformità al GDPR: con la semplicità di un unico punto di ingresso, le aziende possono velocemente essere compliant alla normativa.

Parola d’ordine: design thinking

Infine, l’innovazione va anche ideata: per Fabio Arrigoni, ‎Direttore Business Unit di ‎Sopra Group e Leonardo Mangia, Vice Director di ‎Sopra Steria, la parola d’ordine è co-creazione al fianco delle aziende. Processi quindi di design thinking, dove la commistione di esperienze e competenze possono aiutare nella definizione di nuove iniziative digital.