A Milano il primo Fintech District

32 aziende aderenti, un hub nel cuore di Milano e l’obiettivo di creare network nella finanza più innovativa: è il Milan Fintech District, punto di accesso all’ecosistema FinTech italiano, promosso da SellaLab e Copernico.

FinTech District Milano

Milano, come Londra e Parigi

Il Fintech District, di fatto, è una community fondata e promossa da SellaLab, piattaforma di innovazione del Gruppo Banca Sella, e da Copernico, azienda attiva nella creazione di spazi di lavoro per lo smart working. Una novità nel panorama italiano, che ricorda esperienze già avviate a livello internazionale come Level39 a Londra o Station F a Parigi.

Obiettivo: open innovation

Vocazione primaria del Milan Fintech District è l’open innovation: difatti, attraverso la collaborazione tra FinTech, è possibile creare momenti di incontro, condivisione di best practice e mettere in comune servizi e competenze per avviare partnership e anche iniziative di educazione finanziaria. Non solo, forte è l’attenzione alla normativa: le aziende aderenti infatti devono contribuire in modo attivo per individuare le linee evolutive del settore e dello schema regolamentare, favorendo allo stesso tempo l’attrazione di capitali anche internazionali, diffondere le tecnologie abilitanti per i nuovi modelli di business finanziari e far crescere i talenti del FinTech.

«Creare un ecosistema aperto e adottare modelli di open innovation, ai quali tutti gli operatori possono accedere, è un fattore di competitività e una opportunità di successo nei settori economici a forte sviluppo – commenta Pietro Sella, Amministratore Delegato del Gruppo Banca Sella. L’adozione di questo modello e l’innovazione dell’intermediazione finanziaria è a sua volta un acceleratore dell’innovazione in ogni altro campo dello sviluppo economico».

Tre pilastri per le attività

Le attività del Fintech District si basano su tre pilastri:
- il know-how, ossia la messa in comune delle conoscenze da parte dei partecipanti alla community e in particolare da parte di società di consulenza strategica, studi commerciali e legali, agenzie di marketing, imprese e istituzioni finanziarie, per aiutare gli aderenti a dare vita a nuove startup, a scoprire opportunità, a tutelare la proprietà intellettuale, individuare forme di finanziamento e conoscere le varie normative e così via;
- il secondo pilastro è la tecnologia, ossia la messa a disposizione di strumenti tecnologici (ad esempio software o piattaforme) per la gestione ordinaria delle attività o tecnologie abilitanti nuovi modelli di business;
- il tema capitali: coinvolgendo incubatori, acceleratori, business angel e fondi di venture capital, anche a livello internazionale, che possono apportare finanziamenti alle nuove idee e ai soggetti partecipanti al Fintech District.

Le aziende del Fintech District

Al momento, aderiscono all’iniziativa numerose startup e aziende FinTech: Banksealer, Blender Italia, Blockchainlab, Cisco, Conversate, Credimi, Diaman Tech, Digital Magics, Domec, Dpixel, Ebury, Endeavor, Enhancers, Ernest, Finleap, Freetrade, Growish, Hype, Lendix Italia, Moneyfarm, MyPass, P101, Portolano Cavallo, Primomiglio, Sardex, Satispay, Slimpay, Soisy, Spreadoff, Stamplay, SupernovaeLabs, The ING Project (Tip Ventures).

Il nodo della normativa

Ma il FinTech deve sottostare alle stesse regole delle banche italiane? «La Commissione Europea, che ancora non ha definito delle linee guida chiare in questo ambito, si sta indirizzando verso i principi di uguale trattamento normativo anche per gli operatori innovativi – spiega Giuseppe D’Agostino, Vice Direttore Generale della CONSOB. Tuttavia, bisogna guardare all’estero per trovare i giusti strumenti capaci di far comprendere alle FinTech la complessa normativa a cui dover sottostare: tra questi, gli Innovation Hub, centri operativi, per ora 12 nel mondo, dove le FinTech svolgono le loro attività anche insieme ai player più tradizionali del settore; e le regulatory sandbox, ben pochi nel mondo, che educano proprio le startup al rispetto delle normative vigenti».

Anche Bankitalia guarda al FinTech

«Nei prossimi giorni – annuncia Fabio Panetta, Vice Direttore Generale della Banca d’Italia – daremo avvio al “Canale Fintech”, uno spazio dedicato a queste tematiche i cui riferimenti saranno pubblicati sul nostro sito istituzionale. Il Canale rafforzerà il confronto con gli operatori di mercato, rendendo disponibile un percorso facilmente accessibile e un contesto proattivo, in grado di favorire il processo di innovazione nel nostro Paese. Esso rappresenterà il punto di contatto dell’Istituto per indirizzare le imprese che intendono offrire servizi o prodotti innovativi nel mercato nazionale. Un tale progetto potrà concorrere all’affermarsi dell’iniziativa che oggi viene inaugurata».

Alla inaugurazione del Milan Fintech District ha presenziato anche il sindaco Giuseppe Sala: «l’apertura del Fintech District è il segno tangibile della capacità di Milano di costruire il proprio futuro abbracciando i cambiamenti in atto nell’economia globale e di rispondere alle esigenze degli operatori più sofisticati. La storia di eccellenza in ambito tecnologico e scientifico, l’efficienza delle infrastrutture e dei servizi, la capacità di attrarre e sviluppare talenti da tutto il mondo insieme ad una diffusa cultura del cambiamento e dell’innovazione fanno di Milano il luogo ideale per le imprese del settore FinTech. Auguro alle società che hanno già aderito e a quelle che arriveranno in futuro di continuare a prosperare e di portare avanti la straordinaria storia di innovazione di questa città».

«Un adeguato sviluppo del FinTech è elemento di crescita e anche di modernizzazione del settore finanziario del Paese a vantaggio di imprese e cittadini – commenta il Ministro Pier Carlo Padoan. Il settore presenta ampi margini di sviluppo e opportunità da cogliere per la creazione di valore e di nuova occupazione. Il Fintech District, un ambiente dinamico, efficiente e ricco di risorse qualificate, ben risponde alle esigenze delle start up e delle piccole e medie imprese innovative del comparto. L’iniziativa rappresenta l’ulteriore conferma dell’attrattività di Milano quale polo finanziario europeo».