Gli avvocati Gian Michele Roberti, Davide Cacchioli, Isabella Perego e Alessandro Bardanzellu hanno assistito Intesa Sanpaolo S.p.A.
Il Consiglio di Stato, Sezione Sesta, con la sentenza n. 7250/2025 (RG n. 2609/2024), ha affrontato il contenzioso tra l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) e Intesa Sanpaolo S.p.A., relativo a una sanzione per pratiche commerciali scorrette nella vendita abbinata di polizze assicurative e mutui. La decisione pubblicata il 9 settembre 2025 identifica la vicenda come uno snodo importante nell’ambito della tutela dei consumatori nel settore bancario e assicurativo.
Una sanzione per vendita abbinata di polizze assicurative e mutui è stata confermata anche per UniCredit.
Il caso trae origine da un provvedimento AGCM del febbraio 2020 che, a seguito di un’istruttoria, aveva accertato la responsabilità di Intesa Sanpaolo e UniCredit per aver condizionato l’erogazione di mutui e surroghe alla sottoscrizione di polizze assicurative, integrate nel gruppo bancario, configurando così una pratica commerciale aggressiva ai sensi degli artt. 24 e 25 del Codice del Consumo. L’Autorità aveva vietato la continuazione della pratica e imposto una sanzione amministrativa di 4.800.000 euro.
Intesa Sanpaolo aveva impugnato il provvedimento innanzi al TAR Lazio, ottenendone l’annullamento con la sentenza n. 230/2024. Il TAR aveva ritenuto che non vi fosse sufficiente prova di un’indebita coartazione della volontà dei consumatori e aveva rilevato una presunta sovrapposizione di competenze tra l’AGCM e le autorità di settore.
L’AGCM ha impugnato in appello la sentenza di primo grado, sottolineando la complementarietà tra disciplina settoriale e Codice del Consumo e sostenendo che la condotta di Intesa integrasse un indebito condizionamento della clientela, come comprovato da documenti interni, percentuali anomale di abbinamento mutui-polizze, numerosi reclami e un sistema di incentivi a favore della rete commerciale. Intesa Sanpaolo ha proposto appello incidentale insistendo sull’incompetenza dell’AGCM e sulla liceità delle condotte regolate dalla normativa di settore, sollevando ulteriori censure circa la tempestività del procedimento, la proporzionalità della sanzione e la fondatezza del rigetto degli impegni offerti in fase istruttoria.
Il Consiglio di Stato ha riconosciuto il corretto riparto di competenze tra AGCM e autorità di settore, chiarendo che la normativa specifica bancaria e assicurativa non esclude l’applicazione della disciplina generale sulle pratiche commerciali scorrette, seppur in relazione a profili distinti e non sovrapponibili. È stata inoltre valorizzata la valutazione globale e unitaria degli indizi raccolti, che ha consentito di riconoscere nel comportamento di Intesa Sanpaolo un’indebita pressione sui consumatori, con compromissione della loro libertà di scelta.
La decisione del Consiglio di Stato accoglie l’appello dell’AGCM, rigetta l’appello incidentale e le difese riproposte da Intesa Sanpaolo, confermando la legittimità della sanzione pecuniaria di 4.800.000 euro e il divieto di prosecuzione della pratica contestata. Le spese del doppio grado di giudizio sono state compensate tra le parti. La pronuncia rafforza la tutela dei consumatori in materia di vendite abbinate nel settore bancario, riaffermando l’autonomia e la centralità del controllo antitrust anche nei mercati regolati.
Professionisti coinvolti nell'operazione: Bardanzellu Alessandro - PedersoliGattai; Cacchioli Davide - PedersoliGattai; Perego Isabella - Chiomenti; Roberti Gian Michele - Chiomenti;
Studi Legali: Chiomenti; PedersoliGattai;
Clienti: Intesa Sanpaolo S.p.A.;