Intesa Sanpaolo prevale sul caso mutui e polizze abbinate

Gli avvocati Isabella Perego, Gian Michele Roberti, Davide Cacchioli e Alessandro Bardanzellu hanno rappresentato Intesa Sanpaolo S.p.A.

Il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 8652/2025 (n. 2756/2024 Reg. Ric.), si è pronunciato su una contesa tra l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) e Intesa Sanpaolo S.p.A., in qualità di successore universale di UBI Banca S.p.A.

La vicenda trae origine dal provvedimento dell’AGCM del 18 febbraio 2020 relativo al procedimento PS11455, con cui veniva sanzionata UBI Banca per una presunta pratica commerciale aggressiva nell’abbinamento di polizze assicurative alla concessione di mutui o alla loro surroga, in violazione degli articoli 24 e 25 del Codice del Consumo. Al centro della controversia vi era l’accusa che UBI avesse costretto i consumatori, attraverso indebite pressioni, ad acquistare polizze assicurative commercializzate dalla stessa banca in concomitanza con l’erogazione o la surroga del mutuo. Le pratiche contestate prevedevano la presentazione di offerte di mutuo con incluse polizze obbligatorie (per incendio e scoppio) e facoltative (credit protection insurance).

Secondo l’AGCM, le modalità con cui UBI conduceva le trattative, i tassi di mutuo differenziati e sistemi interni di monitoraggio e incentivazione avrebbero condizionato i clienti, limitando la loro libertà di scelta in un settore regolato ma in cui permane, secondo l’Autorità, il dovere di salvaguardare l’autonomia contrattuale del consumatore.

UBI Banca aveva impugnato la sanzione di 3.750.000 euro davanti al TAR Lazio, contestando sia gli accertamenti di fatto che la competenza dell’AGCM rispetto ai profili già regolati dalla normativa di settore. Il TAR aveva accolto in parte il ricorso, annullando il provvedimento sanzionatorio.

L’AGCM ha quindi interposto appello al Consiglio di Stato, sostenendo l’erroneità delle valutazioni del TAR, specie nella lettura del rapporto tra la disciplina settoriale bancaria e le norme in tema di pratiche commerciali scorrette.

Il Consiglio di Stato, nel ricostruire le precedenti decisioni, ha confermato l’autonomia dei poteri dell’AGCM rispetto a quelli delle Autorità di settore, ribadendo che la conformità delle procedure bancarie alla regolamentazione settoriale non esclude, di per sé, la possibilità di integrare una pratica scorretta in senso consumeristico. Tuttavia, i giudici amministrativi hanno ribadito il principio giurisprudenziale secondo cui un comportamento può dirsi "aggressivo" solo ove emerga una concreta capacità di coartare la volontà del consumatore, e non semplicemente in presenza di pratiche diffuse o protocolli interni. L’analisi degli elementi istruttori – quali le percentuali di abbinamento delle polizze, le modalità di offerta, i sistemi di monitoraggio e incentivazione, il volume dei reclami – ha condotto il Collegio a ritenere che gli indizi non avessero né la gravità né la precisione richieste per qualificare la condotta di UBI come pratica commerciale aggressiva ai sensi degli artt. 24 e 25 Codice Consumo. Di particolare rilievo è la valutazione del dato oggettivo che la maggioranza dei clienti non sottoscriveva le polizze CPI proposte abbinatamente, e che il numero dei reclami era estremamente esiguo rispetto all’ampio volume di polizze vendute.

Il Consiglio di Stato ha quindi respinto l’appello principale dell’AGCM, confermando la sentenza di primo grado del TAR Lazio e annullando la sanzione a carico di UBI Banca (oggi Intesa Sanpaolo S.p.A.). L’appello incidentale della banca è stato dichiarato improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse. Non sono quindi previste conseguenze economiche negative a carico della banca dal presente contenzioso, restando annullata la sanzione amministrativa. Le spese di lite sono state compensate tra le parti, in ragione della complessità della vicenda.

Professionisti coinvolti nell'operazione: Bardanzellu Alessandro - PedersoliGattai; Cacchioli Davide - PedersoliGattai; Perego Isabella - Chiomenti; Roberti Gian Michele - Chiomenti;

Studi Legali: Chiomenti; PedersoliGattai;

Clienti: Intesa Sanpaolo S.p.A.;

 

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