Kletcha & Co

Insurtech: il VC ha investito quasi 1 miliardo nel settore. Attesa per la GenAI

Investito 1 miliardo in Insurtech nel 2023

Nel 2023 il venture capital europeo ha investito quasi 1 miliardo di euro nell’insurtech, reputato uno dei settori più coinvolti dal potenziale impatto dell’AI generativa, in particolar modo se applicata alla cyber insurance.

Il report sull’insurtech di Kletcha & Co, investment bank paneuropea specializzata nel tech, ricostruisce le ondate di digitalizzazione che stanno trasformando il settore assicurativo e la risposta del Venture Capital ai nuovi trend di investimento.

Gli investimenti VC nell’insurtech

Nel 2023 in Europa il VC ha investito circa 1 miliardo di euro nell’insurtech - ovvero circa il 20% degli investimenti globali di VC nel settore - con Regno Unito, Francia e Germania che ne hanno attratto circa l'80%, mentre Spagna, Italia e Paesi Bassi registrano un forte aumento degli investimenti in fase iniziale.

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In particolare, in Italia, si contano oggi 65 startup insurtech, 34 delle quali hanno ricevuto capitali di Venture Capital.

I player italiani

Tra le società insurtech italiane figura Prima, che ha raccolto 100 milioni di euro nel suo ultimo round di finanziamento nel 2018, e che oggi conta investitori quali Goldman Sachs, The Blackstone Group e The Carlyle Group.

Tra i primi player italiani figurano, inoltre, Yolo, Net Insurance, Neosurance, il gruppo Viasat, e Wallife.

Potenzialità di crescita: 200 miliardi per il 2030

Si ritiene che la dimensione degli investimenti sia destinata ad aumentare: il mercato europeo dell'insurtech ha il potenziale per crescere dai 40 miliardi di euro del 2023 fino a 200 miliardi di euro entro il 2030 (market value).

Non solo: l’insurtech 2.0, nella nuova ottica di maggiore collaborazione con i player tradizionali, potrà cogliere le opportunità connesse alle dimensioni rilevanti del mercato assicurativo.

Consolidamento del mercato

La progressiva maturazione dell’insurtech 2.0 porterà anche a un naturale processo di consolidamento.

Dal 2022 a oggi sono state realizzate solo circa 80 operazioni di M&A nel settore, 16 delle quali nel primo semestre del 2024, che ha visto in particolare il segmento dell’”assicurazione integrata” entrare in una nuova fase di consolidamento.

Le operazioni sono state prevalentemente realizzate all’interno del settore e, più di recente, da Private Equity, ma, in prospettiva, anche società assicurative tradizionali potrebbero guardare all’insurtech 2.0 nell’ottica di acquisire soluzioni tecnologiche.

La prima ondata

La prima ondata di digitalizzazione del settore assicurativo, partita intorno al 2010, ha portato alla nascita di nuovi player tecnologici - prevalentemente verticali – e alla crescita di investimenti e valutazioni del Venture Capital che hanno raggiunto il picco tre anni fa: nel 2021 l'insurtech è arrivato a essere il secondo settore tecnologico, dopo Enterprise SaaS, in termini di valutazione sui mercati pubblici (EV/NTM Revenue: 20x), per poi crollare in fondo alla classifica delle valutazioni nel 2022 (EV/NTM Revenue: 2x, ovvero -223% da gennaio 2021 a gennaio 2023), trainando al ribasso anche le valutazioni sui mercati privati.

Cosa è accaduto? Con alcune eccezioni, in particolare nell’ambito della cyber insurance, molte aziende del settore hanno fallito quando hanno cercato di diventare assicuratori a tutti gli effetti a causa della crescente complessità dei loro modelli di business e dei costi di acquisizione clienti.

La nascita dell’insurtech 2.0 e l’inizio della collaborazione

Il 2022 può essere considerato l’anno della nascita dell’insurtech 2.0, che oggi in Europa conta 1.140 player caratterizzati da modelli di business evoluti e nuove tecnologie o soluzioni più sofisticate dedicate a specifiche aree assicurabili.

Gli operatori emergenti mirano, inoltre, a non competere più con le compagnie assicurative tradizionali, ma a una maggiore cooperazione e integrazione con queste ultime.

Nel 2023 un miliardo di investimenti dal VC

«L’insurtech 2.0 è certamente un settore ad alto potenziale che ci aspettiamo attrarrà flussi crescenti di investimento. Il solo Venture Capital europeo ha investito quasi 1 miliardo di euro nel 2023, un numero destinato ad aumentare: basti pensare che il mercato europeo dell'insurtech è stimato in crescita dai 40 miliardi di euro a 200 miliardi di euro entro il 2030, trainato da sviluppi tecnologici e dall’adozione di sistemi di intelligenza artificiale generativa – afferma Stephane Klecha, Co Fondatore e Managing Partner di Klecha & Co.

Non solo. Il nuovo approccio collaborativo con i player tradizionali consentirà all’insurtech 2.0 di far leva anche sulla crescita attesa del settore assicurativo che oggi globalmente vale 9 trilioni di dollari ed è atteso in ulteriore sviluppo, anche per la necessità di gestire i nuovi rischi connessi al cambiamento climatico e agli attacchi cyber. Infine, il settore sarà da monitorare anche per le opportunità connesse alla naturale fase di consolidamento cui sarà progressivamente soggetto e che vede già oggi il coinvolgimento di alcuni player del private equity».

Come evolverà l’insurtech?

Tra i principali trend dell’insurtech 2.0, al primo posto figura l'intelligenza artificiale.

Non è una novità nel settore assicurativo, basti pensare alla modellazione del rischio, alla previsione dei dati, alla gestione dei sinistri e alle operazioni di contact center.

L'AI generativa, tuttavia, offre possibilità completamente nuove: con quasi la metà delle attività ad alto potenziale di automazione, secondo McKinsey il settore assicurativo è il secondo, dopo quello bancario, sul quale si ritiene avrà il maggiore impatto l’AI generativa, la cui adozione potrebbe portare a una crescita del valore annuo globale del settore assicurativo di 1,1 miliardo di miliardi di dollari.

Ed ecco che, nel primo trimestre del 2024, il 28% delle operazioni globali e un terzo dei finanziamenti VC nell’insurtech si siano concentrati su società incentrate sull'intelligenza artificiale.

Gli ambiti di applicazioni dell’AI

Tra gli ambiti ancora sotto-assicurati e che potrebbero maggiormente beneficiare dell’AI generativa figura quello dei rischi informatici.

Si prevede che la dimensione del mercato globale delle assicurazioni cyber crescerà in dieci anni dai circa 17 miliardi di dollari del 2023 a oltre 120 miliardi di dollari entro il 2032, con un CAGR del 24,1%.

Peraltro, dal 2021, Cyber figura tra le prime 3 aree di business insurtech ad aver ottenuto il maggior numero di finanziamenti e una con il più alto tasso di crescita dei volumi di finanziamento dal 2020.

Non solo Intelligenza Artificiale. Tra i principali trend dell’insurtech 2.0, si segnalano:

  • l'integrazione dell'assicurazione nel punto vendita, in rapida espansione, dai concessionari auto all'online banking, dai biglietti per concerti alle e-bike. Klein Blue stima che l'assicurazione integrata raggiungerà 1/3 del mercato europeo del ramo Danni e 1/10 del Vita entro il 2030, creando opportunità di business anche per i non assicuratori, come già accade per una catena spagnola di grandi magazzini, per la quale l'assicurazione integrata genera il 12% dell'EBITDA.
  • La diffusione di sistemi di analisi dei dati, IoT, droni e AI per il rilevamento delle frodi.
  • L’Assicurazione parametrica, ovvero nuovi sistemi di misurazione, potenziati dall’IA generativa, applicati per esempio nel caso di danni da eventi meteorologici la cui portata è calcolata con l’ausilio di dati da servizi geospaziali e meteorologici di terze parti.
  • L’automazione digitale dei sinistri su piccola scala. Oggi, ad esempio, è già possibile automatizzare la valutazione di piccoli danni a un veicolo con una precisione superiore al 98% in 3 minuti.
  • L’Open Insurance: resa possibile soprattutto dall'integrazione delle API tra compagnie assicurative e terze parti per migliorare la condivisione dei dati e la collaborazione lungo l'intera catena del valore. Oggi ha una diffusione ancora limitata dalla mancanza di un equivalente delle strutture dati standardizzate e della semantica che hanno stimolato lo sviluppo dell'open banking, oltre che dalle differenze tra i rami assicurativi e le linee di business nei diversi paesi.