È emergenza caro-affitti in Italia per gli studenti universitari e servirebbero almeno 130mila posti letto per i fuori sede.
Cresce di conseguenza l’interesse degli investitori verso il mercato delle residenze universitarie, con investimenti per 200 milioni di euro nel 2022.
Il PNRR e l’investimento nello student housing
La domanda degli studenti che ogni anno decidono di intraprendere un percorso accademico in una città diversa da quella di origine sta modificando la tipologia di offerta presente sul mercato immobiliare universitario.
Dal rapporto “Lo student housing tra PNRR e mercato” presentato nel corso del convegno “Il PNRR e l’investimento nello student housing” organizzato a Roma da Camplus e Scenari Immobiliari emerge che attualmente la copertura dei posti letto offerti agli studenti universitari fuori sede, pari al 40% degli iscritti, si attesti intorno al 10,5% e derivi da enti specifici che però coprono solo l’8,1% del totale.
Considerando che il fabbisogno stimato dell’offerta strutturata di posti letto deve essere pari ad almeno il 20% degli studenti fuori sede, sarebbero necessari almeno 130.000 posti letto in studentati e collegi.
Per raggiungere tale obiettivo sono stati stanziati complessivamente 300 milioni di euro e realizzati i primi 7.500 posti letto. Successivamente è prevista l’erogazione di ulteriori 660 milioni di euro per creare altri 52.500 posti letto.
Incentivare gli investimenti...
«Negli ultimi anni in Europa gli investimenti in residenze universitarie sono diventati una importante asset class per gli investitori istituzionali con un totale di circa 12,4 miliardi di euro nel 2022 – afferma Mario Breglia, Presidente di Scenari Immobiliari.
Anche nel nostro Paese oggi si registra un generale e forte interesse degli investimenti in alloggi per studenti fuori sede, tanto che nel corso del 2022 il volume complessivo ha raggiunto circa 200 milioni di euro, pari al 18% degli investimenti complessivi nel comparto residenziale istituzionale.
I nuovi bandi del PNRR dovrebbero incentivare questi investimenti, garantendo ritorni economici interessanti anche in considerazione della forte pressione della domanda di riferimento: dal 4,50% nei capoluoghi di regione localizzati nel nord Italia al 6% stimato nelle altre città. I nuovi bandi dovrebbero incentivare questo trend, con un forte coinvolgimento degli investitori italiani».
...grazie alla riconversione immobiliare
«Il mercato delle residenze per studenti fuori sede ha proseguito nella sua fase espansiva anche grazie alla volontà degli attori coinvolti di intraprendere importanti progetti di riqualificazione e riconversione immobiliare – afferma Francesca Zirnstein, Direttore Generale di Scenari Immobiliari.
Le opportunità che il mercato dello student housing rappresenta per gli investitori sono diverse e, nel periodo storico che stiamo attraversando, possono bilanciare i portafogli immobiliari già di proprietà, anche grazie al consolidamento a livello nazionale di una domanda di riferimento capace di garantire elevati livelli di occupazione e flussi di cassa stabili.
La diversa copertura territoriale di posti letto, la pressione della domanda di riferimento quasi al limite in alcuni ambiti urbani e la volontà, mediante concertazione, di strutturare un’infrastruttura immobiliare capace di garantire livelli adeguati sia di ritorno economico che di sostenibilità sociale, sono gli elementi più significativi che alimentano questo comparto».
Pubblico e privato
«Nel mondo dell’housing universitario in questi mesi c’è stata una vera e propria rivoluzione copernicana – afferma Maurizio Carvelli, Founder e CEO di Camplus. Abbiamo infatti scoperto quanto sia determinante un rapporto vero tra pubblico e privato in questo settore. Dove la coooperazione tra il pubblico e privato aiuterà l’incremento dei posti letto nel mercato degli studenti universitari.
Il mercato ce lo chiede, il numero di posti letto da raggiungere è ambizioso ma ci sono le risorse per farlo quindi quello che serve è un vero cambio di mentalità. Il privato e il pubblico, devono assumersi la responsabilità nei confronti dell’università, degli studenti e delle città. E in questa partita tutti devono sentirsi protagonisti. Il Ministero dell’Università e della Ricerca sta dando un indirizzo chiaro che va in questo senso.
Per i soggetti privati, fondi di investimento e gestori sarà il momento di mettere in campo idee, proposte nuove e competitive. Seguendo le direttive che i prossimi bandi ministeriali per l’housing universitario, saremo capaci di realizzare residenze attrezzate come nel resto d’Europa.
Tutti, in primis gli operatori privati, devono operare con un senso, oserei dire, etico dell’investimento puntando alla sostenibilità dei progetti che concretamente consisterà nell’ampliare l’offerta abitativa per gli studenti fuori sede, contribuirà a ridefinire e innalzare gli standard per gli alloggi degli studenti rafforzando l’accessibilità al living studentesco e, in definitiva, potrà collaborare in maniera diretta alla formazione dei nostri giovani studenti. Un lavoro che garantirà un rendimento a un capitale che saprà essere paziente e che si connoterà per il forte impatto etico e sociale».
Gli studenti in affitto in Italia
Il numero di studenti universitari fuori sede si è mantenuto in crescita nell’ultimo anno, sulla scia di un incremento che prosegue in modo costante dal 2015. La disponibilità di residenze universitarie rappresenta un’opportunità per il territorio. Gli studentati sono un generatore di nuove opportunità urbane.
Oltre che modificare le dinamiche territoriali, gli studenti rappresentano una domanda rilevante che porta a modificare la pressione sui canoni di locazione. Osservando l’andamento dei canoni medi nelle zone semicentrali si può notare come rispetto alla media nazionale la forte pressione della domanda su queste aree comporti un più dinamico andamento dei canoni.
Nelle città caratterizzate da capisaldi immobiliari e forze centrifughe rilevanti, i canoni richiesti agli studenti hanno subito importanti variazioni negli ultimi anni. A Milano per risiedere in uno studentato sono necessari 1.200 euro/camera/mese. Bologna si ferma a 1.100 euro/camera/mese mentre per Roma sono richiesti 1.150 euro/camera/mese.
Nelle città a forte vocazione universitaria il canone relativo alle stanze da affittare agli studenti ha registrato variazioni positive importanti. Rispetto a 12 mesi fa, i canoni delle zone con forte pressione studentesca nella città di Padova sono aumentati di quasi il 20%. Segue la città di Bologna con il 19,5% in più.
Student housing a Milano
Campus X inaugurerà nel febbraio 2024 una nuova residenza per studenti, aggiungendo più di 1000 posti letto.
La struttura sorgerà nel comune di Novate Milanese, a ridosso dalla stazione Quarto Oggiaro del Passante ferroviario, da dove è possibile raggiungere in 5 minuti la sede di Bovisa del Politecnico.
Lo sviluppo prevede la realizzazione di 928 camere (per un totale di 1100 posti letto) di cui 30 dedicate allo short stay, corredate da aule studio e spazi per il tempo libero, palestra, lavanderia, cucina comune e sala cinema, ristorante e minimarket.
Il progetto, denominato “NoM” (North of Milan), nasce dalla collaborazione di Campus X con Techbau S.p.A e Fabrica X srl. Sarà il secondo più grande campus in Italia per numero di posti letto, subito dietro un’altra struttura di CampusX, il CX Roma Torvergata, che dispone di 1.500 letti.
Il progetto architettonico è stato curato da un team di professionisti coordinato dal prof. Marco Facchinetti, docente del Politecnico di Milano. L’interior design è affidato allo studio Rizoma Architetture.
L’intero impianto progettuale sarà convalidato dalla certificazione Bream – Building Research Establishment – riconosciuta a livello internazionale, che attesta non solo le pratiche sostenibili in fase di progettazione e costruzione ma anche i successivi processi di gestione e manutenzione.
L’intervento prevede anche la realizzazione di un parco cittadino e di sistema di orti urbani.
Torino: circa 400 posti letto all’ex MOI
Il 10 maggio 2023 è stato inaugurato a Torino un complesso residenziale di social housing, prevalentemente dedicato alla residenza temporanea a tariffe convenzionate per studenti, giovani lavoratori, e studenti bisognosi e meritevoli nelle graduatore del Diritto allo Studio. Situato nelle sette palazzine dell’ex Villaggio Olimpico MOI, conta su circa 400 posti letto. L’iniziativa è stata promossa da FASP – Fondo Abitare Sostenibile Piemonte, gestito da Investire SGR (Gruppo Banca Finnat) con la partecipazione di diversi altri attori. Il complesso è gestito da Camplus, primo provider italiano di co-living e housing per studenti universitari.
Inoltre, l’azienda CMB ha presentato un progetto che si estende per 13mila mq con spazi residenziali, servizi come palestra, lavanderia e spazi studio, e un’area verde di più di 9mila mq.
I lavori per lo studentato Stonehill, sorto sull’area dell’ex stabilimento “Diatto”, sono stati ultimati a fine luglio. L’edificio è stato inaugurato a ottobre e ha preso vita grazie all’ingresso degli studenti, che occupano già circa 200 camere su un totale di 582 disponibili.
E nel 2025 anche a Modena
Campus X ha inoltre annunciato che aprirà a Modena la sua quattordicesima residenza per studenti e young professionals.
La struttura, che prevede più di 350 posti letto e una trentina di camere per soggiorni brevi, verrà inaugurata a settembre del 2025 nell’area dell’ex Fonderia Corni, a 2 km dall’Università di Modena e vicina alla stazione ferroviaria.
Il progetto si inserisce in un intervento di rigenerazione urbana che comprende anche la creazione di un parco pubblico, nuovi negozi e parcheggi.
Come le altre strutture di Campus X, anche questa sarà dotata di aule studio, cucina comune, zona cinema, palestra e spazi verdi.