Oltre 1,4 bilioni di masse gestite, una quota di mercato in crescita e che raggiungerà il 36% della ricchezza investibile delle famiglie italiane, insieme al forte slancio del risparmio gestito. Sono i tre elementi che caratterizzeranno il Private Banking nella sua evoluzione al 2026, secondo il rapporto dell’Associazione Italiana Private Banking (AIPB), “Il Private Banking in Italia: previsioni al 2026”.
La crescita attesa per il private banking
Secondo le previsioni, gli asset under management (AuM) del Private Banking supereranno i 1,412 bilioni di euro entro il 2026 (+6,6% rispetto al 2004 vs +1,8% altri operatori), grazie a una combinazione di nuovi flussi di raccolta (+4,2%) e alla ripresa dei mercati finanziari (+2,4%).
Di pari passo la crescita della quota di mercato del Private Banking nel prossimo biennio, che arriverà a gestire quasi il 36% della ricchezza investibile delle famiglie.
Anche i leader di settore vedono positivamente le prospettive del Private Banking: il 56% ritiene che l’industria continuerà a crescere nei prossimi 12-18 mesi, mentre per il 44% rimarrà stabile.
Per nessuno, quindi, peggiorerà.
Contesto economico generale
Nell’anno in corso il rientro dell’inflazione si è tradotto in una ripresa del potere d’acquisto, con un recupero del reddito disponibile delle famiglie (+3,0%) che, nei prossimi due anni, invece, è previsto avere una dinamica inferiore all’1%.
I consumi, molto deboli nel 2024 (+0,1%), sono visti in leggera ripresa nel biennio 2025-2026. Ciononostante, il tasso di risparmio resterà su livelli bassi (attorno all’8,5%), in un contesto di crescita del PIL moderata.
Ne consegue anche che i nuovi flussi investiti in attività finanziarie nel triennio ‘24-‘26 sono visti calare a 210 miliardi di euro (erano 240 miliardi nel triennio precedente).
Nell’ultimo biennio (‘23-’24) le componenti positive del risparmio e dei mercati finanziari hanno contribuito a un aumento della ricchezza finanziaria investibile delle famiglie italiane, soprattutto mediante il recupero dei mercati (+3,4%), ma anche grazie ai nuovi flussi positivi (+1,7%).
Nel prossimo biennio (‘25-’26) tale trend è previsto proseguire, ampliando la ricchezza finanziaria investibile degli italiani da 3,689 a quasi 4 bilioni.
Il contributo verrà prevalentemente dai flussi (+1,9%) e da un andamento positivo dei mercati (+1,5%).
Protagonista: il risparmio gestito
La componente del risparmio gestito sarà la protagonista, con una crescita media annua dell’8,2%, trainata sia da nuovi flussi netti (+4,3%), sia dall’effetto mercato (+3,9%).
Il comparto assicurativo vedrà un aumento annuo medio del 5,7%, sostenuto da una distribuzione equilibrata tra flussi e mercato.
Infine, l’amministrato, dopo una forte espansione nel biennio precedente (+27,8%), continuerà a crescere a un ritmo più moderato (+6,4% medio annuo).
Evoluzione delle preferenze di investimento
Dall’indagine condotta da AIPB tra i leader del settore, si prevede un crescente interesse verso gli investimenti di lungo periodo (come i private markets; 22% delle preferenze).
Al secondo posto, nonostante il forte calo (dal 41 al 22%) gli investimenti a capitale garantito.
In sostanziale crescita le soluzioni assicurative per l’ottimizzazione fiscale (dal 3% al 9%), mentre si conferma la propensione a mantenere una parte di liquidità per scopi precauzionali (13%).
Strategie alternative in rialzo
Le asset class previste crescere maggiormente sono quelle legate alle strategie alternative (come private equity, infrastrutture, real estate; per quasi l’80% dei rispondenti) e quella azionaria (oltre il 70%).
Sull’obbligazionario le aspettative sono più tiepide (per oltre la metà rimarrà stabile o decrescerà), mentre per il 54% dei leader Private la liquidità diminuirà.
Passando ai prodotti d’investimento, le attese verso performance migliori vanno alle polizze vita e gestioni patrimoniali (62%), seguite dai fondi ESG (54%).
Titoli di Stato e Depositi sono visti decrescere per il 38%.