Secondo le recenti rilevazioni della società di real estate Dils, il settore immobiliare in Italia ha registrato circa 1 miliardo di euro di investimenti nel primo trimestre del 2023.
Dai dati riscontrati per i primi mesi del 2023 si nota una minore attività di investimento nel comparto immobiliare commerciale rispetto ai trimestri precedenti, dettato dalle mutate condizioni del mercato internazionale dei capitali scaturite dal rialzo dei tassi di interesse che ha avuto luogo negli ultimi dodici mesi. La performance risulta tuttavia migliore rispetto alle previsioni fatte a inizio anno.
Settore logistico
Nonostante un calo significativo, la logistica continua a essere la asset class in grado di attrarre maggiori investimenti nel settore immobiliare in Italia, attraendo il 27% dei volumi totali investiti.
Nel primo trimestre del 2023 è stato registrato un take-up di spazi logistici pari a 626.000 mq, segnando una leggera contrazione rispetto allo stesso trimestre del 2022. È proseguita la tendenza alla crescita dei canoni prime nei principali mercati.
I canoni più elevati si riscontrano a Roma e Milano, dove si attestano a 63 €/mq/anno, ma si è registrato un aumento anche nei mercati di Bologna, Piacenza e Torino.
Settore living e uffici
Con investimenti per 195 milioni di euro, il living si dimostra l’unica asset class in crescita rispetto al quarter precedente, con volumi principalmente localizzati a Milano e risultando per la prima volta al secondo posto nelle preferenze degli investitori. Tali risultati sono in linea con quelli relativi al mercato residenziale della compravendita, che continuano a essere positivi.
Nel primo trimestre del 2023 sono diminuiti gli investimenti nel settore uffici, con volumi pari a circa 114 milioni di euro, a fronte di dati sull’assorbimento in linea con i trend dei trimestri precedenti.
Previsioni
Il mercato è caratterizzato da un crescente atteggiamento wait-and-see da parte degli investitori, in particolar modo esteri. Ciò è dovuto agli effetti combinati del rialzo del prime net yield e conseguente mismatch tra domanda e offerta, oltre a scontare l’esaurimento dell’importante pipeline di deal core chiusi nei mesi precedenti.
L’outlook per i prossimi due quarter è previsto in crescita per quanto riguarda i volumi di investimento, con il rialzo dei tassi mitigato dall’effetto inflattivo sui canoni.
Il take-up registrato nei primi tre mesi del 2023 sul mercato direzionale di Milano ha quasi raggiunto 100.000 mq. Questo risultato è positivo rispetto al numero di locazioni registrate, segno di una certa vitalità del mercato.
Hospitality e retail
I volumi relativi al settore hospitality si dimostrano in calo sia rispetto al quarter precedente che allo stesso periodo del 2022, per un totale di circa 125 milioni di euro, principalmente distribuiti in deal di size medio-piccole.
Il settore retail invece ha registrato volumi di investimenti in ulteriore calo, pari a circa 39 milioni di euro. Il settore degli alternative totalizza investimenti complessivi per 222 milioni di euro, rappresentati per lo più da deal che riguardano aree in fase di sviluppo e strutture sanitarie.
Transizione green e rigenerazione urbana saranno i driver del futuro
«Sebbene il mercato stia attraversando un periodo di incertezza, nel primo trimestre del 2023 i fondamentali rimangono solidi e la domanda di immobili di qualità si mantiene vivace in tutte le asset class – afferma Giuseppe Amitrano, CEO e Founder di Dils. Riteniamo che il superamento dell’attuale fase sia possibile solo adottando una prospettiva di lungo periodo, che prenda in considerazione i principali driver di innovazione dei prossimi 10 anni.
Il primo è senza dubbio la transizione green, così necessaria in un Paese come il nostro con lo stock immobiliare tra i più obsoleti d’Europa, e la cui riqualificazione, sulla spinta delle recenti direttive europee, trasformerà l’intero processo di ammodernamento in un’imperdibile opportunità di riposizionamento, per l’intero settore come per l’Italia stessa.
La seconda è la rielaborazione della rigida distinzione tra asset class attraverso l’introduzione di nuovi format. L’ibridazione degli spazi, infatti, renderà possibile immaginare e realizzare nuovi luoghi di lavoro, di studio e di vita, che offrano benefici concreti a tutti gli stakeholders quali tenant, comunità e ambiente.
Consideriamo l’innovazione nel settore immobiliare come un moltiplicatore di valore per tutto il territorio, non solo in termini economici, ma anche geografici, con la creazione di nuove centralità e la riscoperta di location ad alto potenziale e soprattutto sociali grazie alle ricadute positive sulla qualità della vita degli abitanti delle città e dei quartieri che le compongono».