Mediobanca aggiorna il Piano Strategico al 2028, con una visione stand-alone.
Ovvero senza considerare gli effetti dell’acquisizione di Banca Generali, che comunque è stata rinviata a ottobre e richiederà un nuovo piano triennale post-acquisizione per la neo-realtà che si andrà a costituire, ma soprattutto bocciando nuovamente la Ops di MPS, ritenuta “priva di razionale industriale e finanziario e […] caratterizzata da evidenti elevati rischi di esecuzione”, nonostante la delibera dell’aumento di capitale e il successivo OK ricevuto da BCE all’operazione a favore dell’istituto senese.
Quattro motivi per bocciare la Ops di MPS
Mediobanca ha chiare le sue motivazioni per allontanare gli azionisti dall’adesione all’offerta di acquisto di MPS.
Si tratta di rischi evidenti, per il CdA: il primo è avere di fronte una banca commerciale di medie dimensioni, indifferenziata e ad alto assorbimento di capitale, altamente sensibile agli scossoni dell’attuale contesto macroeconomico, che non rafforzerà nessuno dei segmenti in cui è attiva Mediobanca, ma anzi porterà in dote gli immutati rischi insiti nel bilancio di MPS.
In secondo luogo, c’è un evidente rischio redditività, con una riduzione a doppia cifra dell’EPS (Earnings Per Share) per via delle limitate sinergie da funding, dissenergie di ricavo e la assenza di reali sinergie di costo, sottolinea la nota della Banca. A cui sommare anche i costi di retention, per trattenere promotori finanziari, private e investment banker.
Terzo punto, la difficoltà nello stimare livelli di Rote, Cet1 e quindi pay-out sostenibili della nuova entità che si andrà a creare, per via delle criticità legate alla tenuta del franchise, per le componenti non ricorrenti presenti nel bilancio MPS(fiscalità e rischi legali), per l'elevata sensitivity ai tassi di interesse e al rischio di credito soprattutto per le SME.
E, infine, c’è una questione di remunerazione e prezzo per gli azionisti, assolutamente non comparabile a livello di rischio (basso in Mediobanca, elevato in MPS), per via delle numerose difficoltà di integrazione già sottolineato, ma anche per la presenza di un implicito sconto nel prezzo di offerta rispetto al valore intrinseco di Mediobanca, delle sue attività, nonché delle prospettive di crescita e di creazione di valore.
L’aggiornamento del Piano e lo stacco di valore
Difatti, Mediobanca, nell'aggiornamento del Piano "One Brand-One Culture" al 2028, prevede una robusta crescita di ricavi, utili, redditività e remunerazione.
I ricavi sono previsti superare i 4,4 miliardi di euro entro il 2028, con una crescita del 20% nel triennio e un incremento medio annuo del 6%.
L'utile netto dovrebbe raggiungere 1,9 miliardi di euro, segnando un aumento del 45% in tre anni.
L'utile per azione (EPS) è stimato a 2,4 euro, con un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 14%.
Remunerazione degli azionisti e solidità patrimoniale
Il piano prevede una remunerazione complessiva per gli azionisti di 4,9 miliardi di euro nel triennio, di cui 4,5 miliardi distribuiti tramite dividendi e 400 milioni derivanti dal completamento del piano di riacquisto di azioni proprie.
Il payout è fissato al 100% degli utili ordinari, interamente in contanti. Il dividendo per azione (DPS) è previsto in crescita, raddoppiando a 2,1 euro entro l'esercizio 2028.
La redditività (ROTE) è attesa al 20%, con un dato rettificato degli utili non ricorrenti al 17%.
Il CET1 è previsto al 14% e il T1 al 15,5%, a conferma della solidità patrimoniale.
Crescita per segmenti di business
La strategia di crescita di Mediobanca si concentra su diversi segmenti chiave: wealth management in testa, CIB, credito al consumo e settore assicurativo.
Il WM resta il principale motore di crescita, con ricavi che aumenteranno di oltre 200 milioni di euro nel triennio, raggiungendo circa 1,2 miliardi di euro. Questo segmento sarà la leva principale di crescita dei ricavi e delle commissioni di gruppo.
Nel Corporate & Investment Banking (CIB) si prevede un incremento di oltre 100 milioni di euro nei ricavi, superando 1 miliardo di euro nel 2028.
E il credito al consumo manterrà un ruolo centrale, con un margine di interesse che crescerà di circa 200 milioni di euro, toccando 1,5 miliardi di euro complessivi.
Infine, il settore assicurativo contribuirà con un incremento di ricavi di 200 milioni di euro, raggiungendo circa 700 milioni di euro.
Sviluppo della rete
Per supportare la crescita, Mediobanca prevede un'espansione della rete commerciale: nel Wealth Management saranno inserite circa 330 nuove risorse, in particolare consulenti finanziari.
La rete diretta del Credito al Consumo passerà da 335 a 373 punti vendita, con nuovi investimenti anche nel canale digitale.
Il Corporate & Investment Banking si espanderà in nuove aree geografiche e prodotti.
Valorizzazione immobiliare
Un contributo significativo all'utile netto deriverà dalla valorizzazione di un progetto immobiliare nel Principato di Monaco, che garantirà un contributo lordo complessivo di 500 milioni di euro nei tre anni.
Questo progetto rafforzerà la redditività complessiva del gruppo.