ROBECO e UNI ZURIGO

Le aziende sostenibili hanno un rischio reputazionale minore

Le aziende sostenibili hanno un rischio reputazionale minore

La probabilità che un’azienda venga coinvolta in scandali futuri è inversamente proporzionale al suo allineamento agli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.

Corruzione, frode e inquinamento ambientale, tanto per fare qualche esempio, diventano meno frequenti e gli scandali, quando capitano, risultano meno gravi, oppure riguardano meno temi controversi.

È quanto emerge da una ricerca di Robeco e Università di Zurigo, coordinata dal professor Walter Farkas, sul legame tra sostenibilità aziendale e il coinvolgimento in scandali. Lo studio sostiene le scelte ESG delle case di investimento, in quanto l’allineamento delle strategie agli SDG dell’ONU facilita la realizzazione dei propri obiettivi finanziari, mettendosi al riparo dall’impatto negativo – e improvviso – di eventuali scandali.

L’energia tra i settori più a rischio

I dati ci dicono anche che i settori a maggiore intensità di risorse, ambientalmente meno sostenibili, come prospezione petrolifera ed estrazione di carbone, è più probabile il verificarsi di incidenti che possono poi trasformarsi in scandali.

Questi settori, poi, attirano facilmente l’opinione pubblica e sono tenuti sotto controllo, amplificando il rischio di uno scandalo. Utilities e settore energetico sono in prima fila in questo senso: le aziende con punteggi SDG bassi lavorano prevalentemente con i combustibili fossili, mentre quelle con punteggi più alti si dedicano alle energie rinnovabili.