Il Fondo Pensione Fon.Te. ha annunciato il completamento del processo selettivo per allocare fino a 30 milioni di euro in Venture Capital italiano. E il CdA ha affidato a DeA Capital SGR un mandato multi-asset per la gestione di Fia internazionali con orizzonte di lungo periodo, per un impegno complessivo di 130 milioni di euro.
La notizia arriva proprio quando il mondo dell’innovazione italiano guarda all’emendamento al DL Concorrenza che vuole prevedere come condizione per l’esenzione dei fondi pensione dalla tassa sul capital gain del 26% una soglia minima di investimento nell’economia reale pari al 10% del portafoglio. Di cui la metà, quindi il 5%, in Venture Capital.
Un “obbligo” che andrebbe ad accompagnare un interesse all’economia reale che gli stessi fondi pensione avevano già manifestato, come evidenziato nel Rapporto sull’Attività Svolta nel 2023, della Covip, la Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione, che segnalava “una forte attenzione dei fondi pensione verso strategie di investimento in titoli non quotati, private equity e private debt [...] spesso attraverso iniziative congiunte e appropriatamente strutturate”.
Il capitale paziente
L’idea di permettere ai fondi pensione, vista la loro natura di “capitali pazienti” che guardano al lungo termine, di avere un ruolo più attivo a sostegno del sistema nazionale dell’innovazione, e dell’economia reale in generale, non è certo nuova e si ispira a quanto già fatto in altri Paesi.
Un segnale importante in questo senso era arrivato a maggio 2024 quando il Governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, aveva sottolineato come gli investimenti di assicurazioni e fondi pensione potrebbero fare raddoppiare la raccolta del Venture Capital nazionale.
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