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Investire sulla Pet Economy: ecco un ETF di Rize ETF

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Un ETF per investire nella Pet Economy: cibo, medicine veterinarie, assicurazioni per gli animali e canali di vendita dedicati.

Il Rize Pet Care UCITS ETF di Rize è stato da poco lanciato anche in Borsa Italiana.

Perché investire nella Pet Economy

La prima ragione è semplice: perché conviene.

La Pet Economy permette infatti di ottenere una buona diversificazione azionaria, in un settore anti ciclico che è cresciuto molto ma ha ancora ampi margini per fare di più.

E sono tutti driver sociali: l’invecchiamento demografico, in primis, ma anche l’umanizzazione degli animali e la passione dei più giovani per i “pet”.

Negli USA, per la Pet Economy si prevede un CAGR a due cifre per il settore, che passerà dai 103,6 miliardi di dollari di valore del 2020 a 275 miliardi nel 2030.

Come un membro della famiglia

A guidare la crescita delle spese per gli animali è il loro crescente ruolo all’interno dei nuclei famigliari.

Due famiglie americane su tre hanno animali domestici: il 69% ritiene il “pet” parte della famiglia, il 65% è disposto a indebitarsi per il proprio animale.

Sono due le principali voci di spesa. Alimentazione e spese veterinarie.

Nell’alimentazione, dobbiamo tenere presente che il prezzo medio del cibo per animali è cresciuto del 34,8% in 10 anni.

Questo rincaro della crocchetta è dovuto proprio alla crescente umanizzazione degli animali, che si trovano a subire le manie alimentari dei padroni. Con pappe biologiche, iperproteiche e, in generale, “su misura” e “sane”.

E, quindi, più costose.

Un diverso tipo di Pharma

La composizione del portafoglio dell’ETF (ne parliamo a breve) punta sui “pure player”, quindi aziende che generano nel comparto una quota importante dei loro profitti.

La medicina veterinaria permette quindi di esporsi al settore farmaceutico con una forte differenziazione rispetto all’Healthcare umano.

E-commerce e assicurazioni

Un terzo ambito è quello del commercio di articoli per animali. Che passa ormai per un terzo dal web.

Proprio online si stanno sviluppando anche servizi, basati su abbonamento, in diversi ambiti che riguardano la cura degli animali. Ad esempio, una consegna mensile con pappe personalizzate e prodotti per la salute del cane o del gatto.

Un 5% del portafoglio è occupato dal settore assicurativo, in cui il principio dei “pure player” porta a considerare solo alcuni attori, estremamente specializzati nella pet insurance.

Consumi differenziati

Altro punto di forza della Pet Economy è che è trasversale alle fasce di età e socio-demografiche.

Tutti amano gli animali: dai Millennials ai Baby Boomers e alla Generazione X, che hanno dalla loro una maggiore capacità di spesa.

Questo si traduce in un mix di “consumi per animali” di base e di lusso, che sembra rendere il settore anti-ciclico.

Allocazione e caratteristiche

Il Rize Pet Care UCITS ETF è classificato art. 8 in base all’SFDR. Il TER (costo annuale) è dello 0,45%.

Ha in portafoglio circa 30 aziende. Il 47% nell’Healthcare, il 30% circa nel food, il 5% nelle assicurazioni, il restante nel commercio.

Il 76% delle aziende attualmente in portafoglio è degli Stati Uniti.