C’era davvero un sacco di gente a Palazzo Mezzanotte per la prima edizione di Directa Summit, un pomeriggio dedicato alla community di investitori e trader che ha visto la partecipazione di molti content creator finanziari.
Il Parterre era pieno zeppo, con persone sedute anche per terra. E molti dei quasi 4mila iscritti hanno sostato in Piazza Affari, rientrando nei ranghi dei 12mila spettatori in streaming (la registrazione è disponibile su YouTube).
Oltre a 11 influencer, l’evento ha visto il coinvolgimento anche di 19 emittenti di ETF.
Focus sui PAC
Tra i temi al centro del dibattito anche i PAC in ETF. Nei primi sei mesi del 2025 è cresciuto il numero di clienti di Directa SIM che hanno scelto questo strumento: da 15.125 di fine 2024 ai 19.979 clienti al 30 giugno 2025. Spostando l’orizzonte agli ultimi quattro anni, il numero è sestuplicato.
Un trend in corso anche in Europa, dove gli investimenti in “saving plans” negli ultimi quattro anni (2021-2024) sono quasi quadruplicati passando da 2,5 a oltre 10 milioni di PAC attivi, con la Germania che è il paese che registra le maggiori sottoscrizioni (circa il 90% con oltre 9 milioni di PAC).
Nel 2024 il volume complessivo degli investimenti in saving plans in Europa è stato di poco superiore ai 17 miliardi di euro (15,5 mld nella sola Germania).
Directa stima di chiudere il 2025 con un controvalore di 180 milioni di euro di investimento da parte dei clienti, equivalente pertanto all’1% degli investimenti complessivi in Europa nel 2024.
Il controvalore medio investito dal cliente Directa attraverso il PAC in ETF è stato di circa 270 euro (contro una media europea di circa 135 euro).
«Il successo di queste soluzioni nasce dalla loro accessibilità per il fatto che sempre più broker offrono questo tipo di investimento, dalla flessibilità nella scelta degli importi e da una clientela sempre più informata e autonoma. Il settore sta cambiando profondamente: chi saprà coniugare innovazione, trasparenza e fiducia sarà protagonista del futuro – commenta Andrea Busi, amministratore delegato Directa Sim.
L’intuizione di Directa che nel 2021 creò il primo PAC in ETF completamente automatizzato e gratuito, si sta rivelando oggi vincente, con una crescita sorprendente anno dopo anno. Stimiamo che nel 2025 l’investimento complessivo dei nostri clienti potrebbe sfiorare i 180 milioni di euro, poco più dell’1% di quanto complessivamente investito in tutta Europa nel 2024 in questo tipo di soluzione finanziaria In un contesto in forte cambiamento, in cui cresce di giorno in giorno il desiderio di autonomia nella gestione dei propri investimenti, ETF e PAC risultano gli strumenti ad oggi di maggior successo, perché più adatti a soddisfare le aspettative della clientela fai da te».
Chi investe in PAC
Il team di Data & Analytics di Directa ha approfondito il tema, rilevando che a fine giugno 2025 quasi un cliente su cinque risulta avere un PAC attivo. L’età media di chi si avvale del piano di accumulo è tra i 25 e i 40 anni, leggermente inferiore all’età media dei clienti Directa.
Il 40% di coloro che hanno sottoscritto un PAC con Directa utilizza solo questo strumento di investimento, il 54% effettua anche altre operazioni e il restante 6% è un “trader” a tutti gli effetti.
Predominano gli ETF azionari e, in particolare, quelli in accumulazione, che reinvestono cioè i dividendi nell’ETF stesso. Quelli più diffusi coprono ampie aree geografiche con forte presenza di prodotti globali a conferma della preferenza per la diversificazione internazionale.
E la diversificazione è anche tematica e settoriale, con soluzioni multiasset, su settori specifici oppure legati alle materie prime. Si conferma tra i preferiti l’ETF sul Nasdaq100.
Infine, la reputazione di un brand fa la differenza: tra le scelte dei clienti Directa prevalgono, infatti, gli strumenti degli emittenti più noti sul mercato.