Con Italian Tech Alliance

Arriva la versione italiana del SAFE, per investire in pre-seed nelle startup

Arriva la versione italiana del SAFE

Francesco Cerruti, Direttore Generale di Italian Tech Alliance

Per il venture capital arriva la versione italiana del SAFE, acronimo di Subscription Agreement for Future Equity, strumento nato in America per semplificare la procedura di investimento in startup per investitori e founder in fase di pre-seed e seed.

L'iniziativa è nata dal lavoro congiunto di Italian Tech Alliance, Growth Capital e degli studi legali Bird & Bird; BonelliErede; Chiomenti; Curtis, Mallet-Prevost, Colt & Mosle LLP; Di Tanno Associati; DLA Piper; LCA Studio Legale e Pavia e Ansaldo nonché Portolano Cavallo e Withers che ne ha coordinato i lavori.

In linea con l’ordinamento giuridico italiano

Dal confronto di questi player è nato un modello di strumento di investimento in linea con lo spirito del SAFE americano (creato dall’acceleratore americano Y Combinator), ma al tempo stesso coerente con l’ordinamento giuridico italiano, nell’intento comune di aiutare startup e investitori a velocizzare il processo di investimento.

Come funziona il SAFE?

Il SAFE consente ai fondatori di raccogliere capitali posticipando la valutazione della startup a una fase più matura e rinviando l’ingresso dell’investitore nella compagine sociale della startup al verificarsi di un successivo round di investimento qualificato.

La nuova versione del SAFE è stata presentata nel corso di un evento che si è tenuto presso Le Village by Credit Agricole, al quale sono intervenuti Francesco Cerruti (Direttore Generale, Italian Tech Alliance), Fabio Mondini de Focatiis (Founding Partner, Growth Capital), Antonia Verna (Portolano Cavallo), Sergio Anania (Withers), Giancarlo Rocchietti (Club degli Investitori) e Filippo Galanti (Divinea).