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AIPB: «l’Open Finance è un’opportunità per la consulenza evoluta»

AIPB open finance

Andrea Ragaini, Presidente di AIPB

Open finance per la consulenza evoluta. Secondo l’Associazione Italiana Private Banking, l’open finance e la FIDA, acronimo del framework FInancial Data Access che darà accesso regolamentato ai dati dei clienti per tutti i servizi finanziari, sono un’opportunità.

«L’utilizzo dei dati e dell’intelligenza artificiale applicata ai dati permetterà al mercato di crescere nella consulenza evoluta, che oggi pesa il 17% del totale degli asset private – racconta Andrea Ragaini, Presidente di AIPB. Ad esempio, poter disporre di un piano di flussi futuri, sulla base di un portafoglio aggregato dei clienti, consentirà al private banker di generare un valore tangibile, che andrà spiegato».

Il fattore critico di successo

La condivisione di queste informazioni permetterà al consulente una profilazione più precisa, con la possibilità di proporre un’offerta specifica, tagliata su reali esigenze.

«Ma affinché questo accada serve un fattore critico di successo: il rapporto fiduciario tra cliente e banker – sottolinea Ragaini. Difatti è il cliente ad autorizzare, e nel caso revocare, il trattamento dei propri dati finanziari».

Le esigenze del cliente, in tempo reale

La fiducia è alimentata dall’aspetto di relazione della consulenza finanziaria: come detto il servizio è personalizzato, grazie all’analisi dei dati, ma anche più efficiente per via dell’automazione e orientato a soddisfare bisogni specifici, se non in tempo reale, del cliente.

«L’accesso ai dati finanziari in tempo reale consente di monitorare da vicino le attività finanziarie dei clienti e di intervenire prontamente in caso di necessità – osserva Ragaini. Se la comunicazione tra cliente e banker diventa più efficace e tempestiva, contribuisce a rafforzare il legame di fiducia e collaborazione».

La fiducia avanza

Le ricerche di AIPB ci mostrano che l’industria è ben posizionata, con un livello di fiducia cresciuto progressivamente negli ultimi 20 anni, fino a raggiungere oggi l’89%.

Inoltre, secondo un’indagine AIPB, l’industria è consapevole della portata dei processi di innovazione: «velocità del cambiamento ed effetto disruptive della tecnologia (70%), impatto sul modello di servizio dell’intelligenza artificiale (76%) e rilevanza dell’analisi avanzata dei dati (88%) vengono identificate tra le principali opportunità da cogliere», conclude Ragaini.

FIDA: le segnalazioni di AIPB su privacy e copyright

«I principi chiave della regolamentazione FIDA si focalizzano sul valore aggiunto che è possibile dare al cliente, attraverso un’armonizzazione e standardizzazione dei dati, guidata da una visione olistica e integrata dei suoi dati finanziari – commenta Ragaini.

Se vogliamo però che il Regolamento abbia un vero impatto sul mercato italiano, è fondamentale che vengano chiariti, al più presto, alcuni ambiti di attuazione della normativa.

AIPB, a tal proposito, ha segnalato al Legislatore europeo alcuni punti di attenzione, volti ad aumentare i presidi di sicurezza nel trattamento dei dati del cliente e a preservare la proprietà intellettuale degli operatori di Private Banking».

 

Questo articolo è stato pubblicato sul numero di maggio 2024 di AziendaBanca ed è eccezionalmente disponibile gratuitamente anche sul sito web. Se vuoi ricevere AziendaBanca, puoi abbonarti nel nostro shop