Nel primo semestre del 2024 il mercato del Private Banking italiano raggiunge la cifra stimata dalle previsioni per fine anno.
Secondo i dati di AIPB, infatti, le masse gestite a giugno 2024 hanno toccato 1,196 bilioni (+2,2% rispetto a 1,171 bilioni del primo quadrimestre dell’anno), superando in anticipo gli 1,184 bilioni previsti per fine 2024.
Le motivazioni sono diverse: maggiore raccolta e, soprattutto, l’ingresso di nuovi player nel mercato private, che hanno portato masse per 28 miliardi di euro in soli sei mesi.
La raccolta e i nuovi operatori
La raccolta, tra marzo e giugno, è aumentata di 18 miliardi di euro e, allargando l’orizzonte all’intero primo semestre, si registra un +8,5% rispetto a fine 2023 in termini di Asset under Management (AuM).
In sei mesi, la raccolta netta è cresciuta di 30 miliardi e ha raggiunto l’80% di quanto registrato nell’anno precedente.
L’effetto mercato ha poi contribuito positivamente per 36 miliardi, in linea con l’anno precedente, ma sono i cambiamenti organizzativi a determinare la dinamica di crescita dell’industria nel periodo (+28 miliardi), grazie a nuovi attori per il mercato.
Crescono obbligazioni, fondi comuni e gestioni patrimoniali
Tra i prodotti del private banking a spiccare per crescita sono gli strumenti obbligazionari (+9,3 miliardi), seguiti da fondi comuni (+5,7 miliardi) e dalle gestioni patrimoniali (+3,8 miliardi).
Anche la liquidità torna a crescere (+4 miliardi), mentre i prodotti assicurativi vedono una piccola variazione (+1,6 miliardi), seguita da quella di ETF, ETN ed ETC (+1,4 miliardi).
In leggera diminuzione, invece, le azioni (-0,8 miliardi).
Nei primi sei mesi dell’anno, la composizione del portafoglio sembra stabilizzarsi, dopo le variazioni del 2023: tutti i comparti crescono infatti di circa il 2,5%, tranne l’assicurativo che si ferma a un +0,7%.
Mantenendo l’attenzione sui prodotti, la raccolta diretta cresce del 2,7%, arrivando a 173 miliardi: un incremento distribuito in egual misura tra obbligazioni bancarie proprie (+2,5%) e liquidità (+2,7%), mantenendo stabile la composizione del comparto.
La raccolta amministrata è invece aumentata grazie ai titoli a tasso fisso (obbligazioni +4,8% e titoli di stato +5%), mentre le azioni calano leggermente (-0,6%), perdendo 4pp in 12 mesi in termini di peso sul comparto.
Gli ETF, invece, guadagnano leggermente (+0,2%), portandosi circa al 5%.
Prosegue la ripresa del gestito (+2,4%), grazie a un risultato pressoché identico tra gestioni patrimoniali (+2,3%) e fondi comuni d’investimento (+2,2%), con la composizione che rimane stabile.
Questo articolo è stato pubblicato sul numero di novembre 2024 di AziendaBanca ed è eccezionalmente disponibile gratuitamente anche sul sito web. Se vuoi ricevere AziendaBanca, puoi abbonarti nel nostro shop.