La notizia dell’OPS di Intesa Sanpaolo su UBI Banca è arrivata poco prima di mezzanotte. A Borsa chiusa, quando di aperto c’erano solo San Siro e la casa del Grande Fratello VIP. E stamattina, giustamente, non si parla d'altro: ecco i numeri ufficiali. In cui si legge poco di IW Bank.
L'annuncio di Intesa dopo il piano di UBI
Partiamo da quello che sappiamo e che ormai hanno ripreso i principali quotidiani online: l'offerta pubblica di scambio volontaria sulla totalità delle azioni di UBI Banca. Ogni 10 azioni di UBI portate in adesione saranno corrisposte 17 azioni ordinarie di Intesa Sanpaolo di nuova emissione. Un’operazione non concordata: appena il giorno prima UBI Banca aveva presentato un piano strategico stand-alone, nel solco del mantra “chiudi filiali – digitalizza processi – punta su commissioni e wealth management”.
Gli accordi con BPER Banca e UnipolSai
Già il comunicato notturno informava che in ottica antitrust è stato raggiunto un accordo con BPER per l’acquisto di un ramo di azienda di 1,2 milioni di clienti in circa 400/500 filiali bancarie nel nord. UnipolSai acquisterebbe invece i rami di azienda delle compagnie assicurative Bancassurance Popolari, Lombarda Vita e Aviva Vita, partecipate da UBI Banca. Intesa Sanpaolo ha annullato una conferenza stampa prevista per la mattina del 18 febbraio in cui avrebbe proprio presentato la strategia bancassicurativa dopo l’acquisizione di RBM Salute. Lo scenario è cambiato totalmente nel giro di una notte.
UBI Banca bene amministrata, ma manca la scala
Segue, nella mattinata del 18 febbraio, una dichiarazione ufficiale del consigliere delegato di ISP Carlo Messina. In cui si ricorda che il settore bancario europeo è entrato in una fase che richiede grandi dimensioni, capacità di investimento e l’adozione di un modello di finanza sostenibile. Dopo avere definito UBI “tra le banche di medie dimensioni del nostro Paese, certamente quella meglio amministrata in termini di qualità di bilancio e impegno nei confronti dell’economia reale e della sostenibilità”, ha ribadito che il top management della banca ha svolto un “eccellente lavoro” e può avere “rilevanti prospettive nel Gruppo che nascerà”. Un ramoscello d'olivo, dopo che il comunicato notturno aveva affermato che UBI "non dispone attualmente della scala adeguata per operare in un contesto in profonda mutazione ed evoluzione".
Fusione Intesa Sanpaolo - UBI: gli obiettivi
Gli obiettivi, elencati da Messina, comprendono un utile netto di oltre 6 miliardi al 2022, con importanti dividendi per remunerare agli azionisti. Ma anche e soprattutto la capacità di gestire i crediti deteriorati senza oneri per gli azionisti, di erogare 30 miliardi di credito aggiuntivo per l’economia italiana nel prossimo triennio. Arrivare a 60 miliardi di erogazioni a favore della green economy e a 6 miliardi per l’economia circolare. Previtse anche 2.500 assunzioni per il ricambio generazionale e il sostegno dell’occupazione.
Sinergie di costo e offerta. Integrazione delle fabbriche prodotto. Ma IW Bank?
L’offerta stima sinergie di costo per 510 milioni l’anno ante imposte, liberando risorse per l’investimento in tecnologia e non. I costi di integrazione stimati sono di 1,27 miliardi ante imposte, una tantum ovviamente. Le sinergie di ricavo a regime dovrebbero raggiungere i 220 milioni: si prevede l’integrazione delle fabbriche prodotto nei segmenti di business ad alto valore aggiunto, dalla bancassicurazione al wealth management passando per leasing e factoring. Difficile non notare la mancanza di riferimenti espliciti su IWBank: che non è una fabbrica prodotto e ha di recente annunciato il potenziamento della rete di consulenti finanziari.