Sono 1.353 e coinvolgono 5.453 imprese i contratti di rete registrati a fine 2013 dalla quarta edizione dell’Osservatorio Intesa Sanpaolo-Mediocredito Italiano sulle reti di impresa, in cui sono stati sommati 389 nuovi contratti di rete stipulati nel secondo semestre dell’anno per un totale di 1.555 imprese in più. Tuttavia, il fenomeno è ancora ristretto in Italia: solo lo 0,15% del totale delle imprese italiane è infatti coinvolto in contratti di rete.
Primato a Milano e alla Lombardia
Circa il 50% delle imprese italiane in rete si trovano in tre regioni: in primis, in Lombardia, che continua a detenere il primato nei contratti di rete di impresa con 1.564 imprese in rete, mentre consolida la sua seconda posizione l’Emilia Romagna, con 970 imprese; in terza posizione si trova la Toscana, con 689 imprese coinvolte. A seguire, si hanno Abruzzo e Veneto, intorno a quota 500, e Lazio con 408 imprese. Molto distanti le altre regioni, guidate da Marche (276), Piemonte (250), Puglia (247), Campania (193), Sardegna (183) e Umbria (172). Il numero dei soggetti in rete in ognuna delle altre regioni italiane è di poco superiore o addirittura inferiore alle 100 unità (Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Trentino Alto Adige, Sicilia, Calabria, Molise e Valle d’Aosta). A livello provinciale spicca Milano, con 510 imprese coinvolte; seguono Brescia (322), Roma (2303), Chieti (224), Modena (218), Firenze (216), Bologna (204) e Verona (186).
Servizi e industria scelgono la rete
Il 44,3% del totale delle imprese che hanno scelto di sottoscrivere contratti di rete appartiene al settore dei servizi. A seguire le aziende dell’industria in senso stretto (32,5%) e, all’interno di questi, i servizi professionali alle imprese, il commercio, l’ICT, il turismo, la filiera metalmeccanica e il sistema moda. Segue, per importanza, la filiera delle costruzioni e dell’immobiliare (14,4%), mentre chiude la classifica l’agro-alimentare che con 566 imprese coinvolte pesa per l’8,9%.
Effetti sulla redditività
Importanti gli effetti che i contratti di rete hanno sulle performance economico-reddituali delle imprese: nel 2012, le imprese entrate in rete nel 2011, hanno riscontrato un calo del fatturato di poco inferiore a quello delle aziende non in rete (-4,2% contro -4,9%), probabilmente a causa di obiettivi di innovazione e internazionalizzazione a medio-lungo termine; mentre sul fronte reddituale hanno registrato una maggiore tenuta in termini di EBITDA margin, perdendo solo 2 decimi di punto percentuale (scendendo nel 2012 al 7,6% dal 7,8% del 2011) rispetto ai 6 decimi persi dalle altre aziende (da 7,6% a 7%).
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