Masse in aumento, redditività in calo. È una delle tendenze che emerge dai dati del XIII Rapporto annuale di Unirec, relativi alle imprese di tutela del credito nel 2022.
Le imprese associate, infatti, hanno raggiunto i 200 miliardi di euro di stock di crediti affidati, una quarantina di miliardi in più dei circa 160 di fine 2021.
Un +26% che rappresenta un ritorno ai livelli precedenti la pandemia.
Ma dietro i numeri si scopre uno spostamento delle masse dai portafogli gestiti in conto proprio verso quelli in conto terzi.
Vale a dire, scendono i portafogli di cui l’azienda è proprietaria (che, per inciso, sono sempre stati marginali rispetto al dato complessivo) a fronte di una importante crescita (quasi il 50% anno su anno) delle masse affidate da un committente terzo, proprietario del credito.
IL 67% del conto terzi è da Cessionario
Questo dato può essere analizzato ulteriormente, distinguendo tra conto terzi Originator, in cui l’azienda gestisce il credito direttamente per l’impresa che lo ha generato, e conto terzi Cessionario, in cui il credito da gestire viene affidato da un altro soggetto, che lo ha acquisito dall’Originator.
Ecco, questa seconda tipologia vale ormai per il 67% delle pratiche “conto terzi”.
Ed è in questo boom del conto terzi Cessionario che possiamo individuare una delle ragioni del calo di redditività: questi crediti, infatti, riguardano spesso situazioni più complesse e consolidate nel tempo, molto più sfidanti per le aziende di recupero.
Ricavi +42%, marginalità in calo
I ricavi totali del comparto, nel 2021, sfiorano così i 2,3 miliardi di euro, con un +42% sul 2020, ma la marginalità ne risente: la remunerazione residuale per il capitale proprio ottenuta per ciascuna unità del fatturato scende al 9,8% contro il 14% dell’anno precedente.
Una situazione che porta inevitabilmente a interrogarsi sulla capacità delle aziende del settore di tenere il passo con il cambiamento del mercato.
Servono competenze, tecnologie e processi innovativi: come in altre industrie, anche nella Tutela del Credito si guarda con interesse all’analisi predittiva dei dati e ai sistemi di scoring per supportare l’attività umana.
Non a caso, aumentano le risorse impiegate in alcuni ambiti amministrativi, come il data clearing o la data remediation, essenziali per valutare la qualità delle posizioni in portafoglio.
Scende la home collection
Diminuiscono, invece, di circa 450 unità gli addetti alla Home Collection, ormai in forte calo anche sull’onda lunga della pandemia.
Il Conto Terzi viene lavorato, nel 52% dei casi, mediante Phone Collection, mentre il Master Legal è scelto nel 26% dei casi.
Nel portafoglio Conto Proprio, si conferma come principale modalità di recupero il Master Legal, con il 43%, soprattutto per le operazioni di importo più elevato.
Cambia il credito da gestire
Un’ulteriore spinta verso l’inserimento di persone con skill nuove viene dalla tendenza, ormai stabile, del mondo finance alla cessione di crediti non ancora in scadenza.
Il pre-debt pesa per la maggioranza delle pratiche, anche se si tratta di quelle di importo più contenuto: le pratiche post-debt affidate in conto terzi Originator sono meno di un terzo del totale, anche se rappresentano ben tre quarti degli importi.
Nel medio e lungo termine, comunque, si può immaginare l’ulteriore crescita dei cosiddetti “UtP” e del pre-debt: si tratta di posizioni creditizie ancora vive, in cui il rapporto banca-cliente va particolarmente salvaguardato, e che vanno quindi gestite in modo adeguato.
35 aziende in meno rispetto al 2021
La necessità di investire in nuove tecnologie e ulteriori competenze è un salto evolutivo importante per un settore già in trasformazione: sono state censite 1.018 imprese attive, con un calo di 35 realtà rispetto al 2021, tutte società a responsabilità limitata.
Dal punto di vista della concentrazione, va sottolineato che le prime 100 aziende producono l’89% dei ricavi, ma le 19 realtà con fatturato individuale superiore ai 20 milioni ne rappresentano, da sole, il 72%.
La percentuale era al 59% nel 2020.
Questo articolo è stato pubblicato sul numero di luglio/agosto 2023 di AziendaBanca ed è eccezionalmente disponibile gratuitamente anche sul sito web. Se vuoi ricevere AziendaBanca, puoi abbonarti nel nostro shop.