Più di 40 anni fa, Giovanni Falcone comprese l’importanza di “seguire il denaro” per smantellare le reti criminali e ricostruire i business mafiosi. Ancora oggi, il concetto di “Follow the money” rimane cruciale nel contrasto al riciclaggio e alla criminalità organizzata.
In questa prospettiva, il 7 settembre 2010 è stato presentato il “Piano straordinario contro le mafie”, approvato con la legge n. 136 del 13 agosto 2010 che ha introdotto misure significative per combattere la criminalità organizzata e nuovi strumenti per prevenire le infiltrazioni criminali.
In particolare, l’articolo 3 ha istituito per la prima volta norme volte a garantire la tracciabilità dei flussi finanziari nelle procedure relative a lavori, servizi e forniture pubbliche generalizzando, di fatto, un metodo di supervisione dei contratti pubblici.
Follow the money
L’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha pubblicato e aggiornato nel corso degli anni le proprie Linee Guida, con l’obiettivo di delineare una guida interpretativa generale che consenta di identificare le regole applicative da seguire per la tracciabilità dei flussi finanziari.
Come indicato nelle Linee Guida ANAC, l’obiettivo della Legge n. 136/2010 non è stato quello di ottimizzare l’efficienza della spesa pubblica, ma piuttosto di istituire un meccanismo per tracciare il flusso finanziario (il principio del cosiddetto “Follow the money”) al fine di individuare i soggetti coinvolti nei pagamenti relativi a un contratto di appalto.
Questo per evitare, attraverso un processo di trasparenza, che i fondi pubblici finiscano nelle mani delle organizzazioni criminali e, più in generale, per prevenire qualsiasi coinvolgimento di imprese con legami con la criminalità organizzata nell’esecuzione dei contratti pubblici.
La tracciabilità finanziaria non è stata concepita, quindi, come un semplice strumento di monitoraggio dei flussi di denaro, ma piuttosto come un mezzo a disposizione degli inquirenti durante le indagini per contrastare l’infiltrazione delle organizzazioni criminali nell’economia legale.
La tracciabilità dei flussi finanziari ha, pertanto, costituito uno dei primi strumenti per individuare e prevenire le infiltrazioni criminali nel settore dei contratti pubblici, assicurando la trasparenza delle transazioni finanziarie legate all’utilizzo dei fondi pubblici.
La tracciabilità dei flussi finanziari ha, infatti, consentito un controllo retroattivo sui flussi di denaro provenienti dalle Amministrazioni pubbliche.
Il nuovo Codice dei contratti pubblici
L’entrata in vigore del Decreto Legislativo n. 36 del 31/03/2023, noto come il nuovo Codice dei contratti pubblici, ha segnato un ulteriore passo avanti nel combattere il riciclaggio e contrastare la criminalità organizzata imponendo la digitalizzazione dell’intero ciclo di vita dei contratti pubblici
. Il nuovo Codice si inserisce nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e mira a una gestione più trasparente ed efficace dei contratti pubblici, in linea con gli interessi primari della collettività.
La digitalizzazione della Pubblica Amministrazione rappresenta certamente una delle sfide più significative nel contrasto al riciclaggio e alla criminalità organizzata nel nostro Paese.
Sia le amministrazioni che le imprese si spostano, quindi, verso una dimensione digitale e immateriale in tutte le fasi del processo di acquisto: dalla programmazione alla progettazione, dall’esecuzione, all’accesso alle informazioni e agli atti di gara.
L’obiettivo è quello di abbandonare i documenti cartacei a favore dell’interoperabilità tra piattaforme certificate.
Il nuovo Codice dei contratti definisce questo cambiamento come “Ecosistema nazionale di approvvigionamento digitale (e-procurement)”.
Grazie a questa innovazione, le Pubbliche Amministrazioni potranno ottenere, in modo più efficiente, le risorse necessarie al loro funzionamento, riducendo sia i tempi che i costi, tramite l’interconnessione con banche dati e sistemi telematici.
Questo sistema semplificherà e accelererà l’intero processo di approvvigionamento, garantendo una maggiore qualità ed efficacia.
Con l’introduzione del nuovo Codice dei contratti pubblici, per la prima volta viene affrontato direttamente il tema dell’utilizzo delle procedure automatizzate per potenziare l’efficienza delle stazioni appaltanti e degli enti concedenti.
Questi soggetti sono chiamati a considerare l’adozione, quando possibile, di soluzioni tecnologiche, comprese l’intelligenza artificiale e le tecnologie di registri distribuiti, nel rispetto delle normative specifiche in materia.
Le sfide
È cruciale sottolineare che il processo di digitalizzazione non è privo di sfide.
Il successo di questa riforma digitale sarà, infatti, determinato dall’impegno che ciascuna Pubblica Amministrazione e ogni operatore economico dedicheranno alla formazione del personale, alla protezione e gestione dei dati raccolti, alla gestione della privacy, nonché all’implementazione di hardware e software digitali aggiornati per soddisfare i requisiti del nuovo Codice.
La digitalizzazione completa del ciclo di vita dei contratti pubblici contribuirà anche a potenziare il ruolo degli Organismi di Vigilanza assicurando l’integrità e la trasparenza delle attività aziendali coinvolte. Questo avverrà attraverso:
- tracciabilità accurata dei flussi finanziari: la digitalizzazione consentirà la registrazione trasparente e centralizzata di ogni transazione finanziaria, facilitando i flussi informativi verso gli Organismi di Vigilanza. Tali flussi potranno, infatti, essere automatizzati e definiti sulla base di indicatori di anomalia costruiti anche grazie all’intelligenza artificiale tramite un’analisi dettagliata dei dati finanziari e la rilevazione di eventuali discrepanze o irregolarità;
- monitoraggio in tempo reale dei flussi finanziari: i sistemi digitali consentiranno di accedere ai dati finanziari aggiornati istantaneamente con la possibilità di identificare tempestivamente, tramite algoritmi di analisi, anomalie o irregolarità che potranno essere comunicate all’Organismo di Vigilanza con flussi automatizzati. Si pensi, ad esempio, alla possibilità di monitorare tramite l’intelligenza artificiale il verificarsi di modelli e schemi di comportamenti anomali quali quelli periodicamente elaborati dall’Unità di Informazione Finanziaria come strumenti di ausilio per l’individuazione delle operazioni sospette in ambito antiriciclaggio;
- riduzione del rischio di frodi e abusi: la tracciabilità e la registrazione accurata delle transazioni renderanno più difficile alle aziende aggirare le regole o compiere azioni fraudolente senza essere individuate;
- analisi dei dati finanziari più efficiente e approfondita: gli Organismi di Vigilanza potranno utilizzare strumenti analitici e software specializzati per identificare tendenze sospette nei flussi finanziari, al fine di individuare potenziali problemi o aree di rischio.
La transizione digitale, soprattutto in fase iniziale, richiederà un impegno considerevole, non soltanto da parte delle Pubbliche Amministrazioni che dovranno adoperarsi e investire per adottare una piattaforma digitale certificata, ma anche da parte degli operatori economici, considerando i diversi livelli di preparazione e formazione del personale coinvolto nonché la necessità di riorganizzare le strutture, migliorare l’equipaggiamento tecnologico e rivisitare i processi esistenti, specialmente per le aziende meno qualificate.
La digitalizzazione, infatti, potrebbe comportare cambiamenti significativi nei processi e nei flussi di lavoro aziendali, richiedendo adattamenti delle strutture organizzative, revisione dei ruoli e delle responsabilità del personale, formazione e implementazione di nuove procedure e politiche interne.
Il ruolo degli Organismi di Vigilanza
Gli Organismi di Vigilanza avranno, pertanto, un ruolo importante nell’assistere le aziende durante questa riorganizzazione interna fornendo consulenza, orientamento e supporto tecnico durante questo processo evolutivo e supportando le società nella definizione di adeguati percorsi formativi.
La digitalizzazione completa del ciclo di vita dei contratti pubblici aumenterà l’efficienza dei processi, riducendo i tempi e garantendo certezza nei procedimenti amministrativi. Questo porterà a una maggiore trasparenza, tracciabilità, partecipazione e controllo nel rispetto della legalità, assicurando l’interesse pubblico primario.
La stretta collaborazione tra gli Organismi di Vigilanza e le autorità competenti, come l’ANAC o le autorità fiscali, sarà di fondamentale importanza per prevenire le attività illecite.
Si auspica, pertanto, un adeguato scambio di informazioni al fine di garantire la cooperazione continua tra i diversi attori coinvolti.
Questo articolo è stato pubblicato sul numero di aprile 2024 di AziendaBanca ed è eccezionalmente disponibile gratuitamente anche sul sito web. Se vuoi ricevere AziendaBanca, puoi abbonarti nel nostro shop.