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Chi ha una storia creditizia ha più possibilità di avere un prestito

A cosa serve la storia creditizia

Chi ha una storia creditizia consultabile nel Sistema di Informazioni Creditizie (SIC) incrementa del 53% la possibilità di ottenere un prestito o un mutuo.

Il 74% degli italiani ritiene giusto che chi presta denaro valuti l'affidabilità dei richiedenti e si è ampliato il numero di soggetti che utilizzano servizi creditizi, per acquistare la casa o finanziare l’acquisto di beni e servizi.

Questo il macro dato che emerge da una recente ricerca condotta da CRIF e Nomisma sul ruolo dei Sistemi di Informazioni Creditizie (SIC) a supporto dell'accesso al credito degli italiani e di sostegno ai consumi.

Il ruolo del SIC come facilitatore nell’accesso al credito

Attraverso una survey condotta da Nomisma su un campione rappresentativo della popolazione italiana è stata confermata una buona conoscenza e fiducia nei SIC da parte degli italiani.

L’indagine indica anche una crescente consapevolezza sull'importanza di una sana gestione del credito: seppur contenuta, aumenta la quota di italiani che verifica i propri dati sul SIC (16%), principalmente in via preventiva prima di richiedere un prestito o un mutuo.

Ciò sottolinea quindi come la garanzia immateriale legata al SIC sia spesso intangibile e agisca a beneficio del consumatore che fa richiesta di un prestito anche senza che quest’ultimo faccia accesso al SIC.

Allargare la platea di soggetti che possono usufruire del credito

Per altro, i Sistemi di informazione creditizia giocano un ruolo fondamentale non solo nell’abilitare l’allargamento della platea di soggetti che possono fruire del credito, incentivando uno sviluppo del mercato creditizio, ma anche garantendo, al contempo, l’affidabilità e la sostenibilità degli impegni finanziari assunti rispetto al reddito disponibile.

La referenza fornita dal SIC costituisce infatti una garanzia immateriale su cui il cittadino può fare affidamento per accreditarsi agli occhi delle aziende di credito che dovranno prendere una decisione in merito all’erogazione del finanziamento.

Chi ha una storia creditizia consultabile ha più facile accesso al credito

Ciò è surrogato dai dati sui tassi di accettazione (contratti erogati rispetto alle richieste ricevute): nel periodo 2020-2022, si è osservato che chi possiede una storia creditizia consultabile nel SIC ha goduto di un aumento significativo del +53% nel tasso di accettazione delle richieste di credito rispetto a coloro senza una storia creditizia, considerando mutui e credito al consumo in modo aggregato.

Per le forme di credito al consumo, il gap fra i “new to credit” e chi possiede una storia creditizia è ancora più elevato in quanto si tratta di forme creditizie per le quali non viene richiesta alcuna garanzia reale.

L’impatto sui debiti

Al contempo i SIC favoriscono la sostenibilità dei debiti: le rate medie mensili pro-capite per mutui e prestiti sono contenute confrontando gli importi tra il 2017 e 2023 e l’incremento è decrescente se il soggetto deve rimborsare più di un finanziamento.

La conoscenza degli impegni finanziari assunti aiuta, pertanto, gli istituti di credito a modulare i piani di rimborso in base a criteri di sostenibilità.

Infine, i SIC proteggono la stabilità del sistema finanziario: gli indicatori di rischiosità sul credito al consumo e i mutui, nonostante l’allargamento della platea di soggetti che utilizzano questi servizi finanziari rimangono contenuti e prossimi ai minimi storici malgrado una congiuntura economica non favorevole e nonostante un incremento del costo della vita e un deciso rialzo dei tassi dopo anni in cui erano rimasti stabilmente vicino allo 0%.

Sostenibilità dei bilanci familiari

«In un contesto di prolungata e ormai stabile incertezza, il sistema finanziario è chiamato a supportare le famiglie, sia tramite l’erogazione di mutui sia di credito al consumo, preservando al contempo la propria stabilità e integrità.

Anche grazie al patrimonio informativo contenuto nei SIC, banche e società finanziarie sono state in grado di dare una risposta concreta alle famiglie in termini di erogazione di credito pur mantenendola dentro soglie di elevata sostenibilità per i bilanci familiari, al punto che negli ultimi 5 difficili anni il tasso di default sul credito alle famiglie si è costantemente mantenuto su valori prossimi ai minimi storici, intorno all’1%», commenta Beatrice Rubini, Executive Director di CRIF.