Supply Chain Finance

SCF: servito il 20% del mercato. Factoring in testa

Osservatorio SCF 2024

Factoring e anticipo fattura solo le due soluzioni più utilizzate in ambito Supply Chain Finance (SCF). Uno strumento alternativo per l’accesso al credito delle imprese italiane, che nel 2023 ha rivestito un ruolo strategico andando a colmare l’offerta bancaria tradizionale, strozzata da inflazione e aumento dei tassi di interesse.

La SCF nel 2023 ha finanziato il capitale circolante, facendo leva sul ruolo e sulle relazioni di filiera: ecco i dati dell’Osservatorio Supply Chain Finance della School of Management del Politecnico di Milano.

Il mercato potenziale e quello servito

Dopo aver raggiunto i 560 miliardi di euro nel 2022 (con una crescita del +10,2% sull’anno precedente), il mercato potenziale del credito di filiera in Italia prosegue la sua espansione nel 2023, con una crescita stimata tra lo 0,5% e il 3%.

Il valore si attesta dunque attorno ai 563-575 miliardi di euro di crediti commerciali complessivi.

Ma solo un quarto del mercato potenziale è già servito da soluzioni di Supply Chain Finance (23%), che nel 2023 raggiungono un valore di circa 130 miliardi di euro.

Factoring e Anticipo Fattura tra i più utilizzati

Tra le diverse soluzioni di Supply Chain Finance, le più utilizzate nel 2023 sono il Factoring (la cessione di crediti commerciali a operatori specializzati), con un valore complessivo è di 60,4 miliardi di euro, stabile rispetto all’anno precedente; e l’Anticipo Fattura, anch’esso stabile a 54 miliardi di euro.

Reverse Factoring e Confirming

Segue a distanza il Reverse Factoring (la partnership per favorire la cessione delle fatture ai fornitori sfruttando il merito creditizio del cliente), che fa registrare una crescita record del +10%, raggiungendo 8,9 miliardi di euro di valore.

Poi vengono il Confirming (la soluzione in cui il debitore cedente rilascia all’operatore finanziario un’autorizzazione al pagamento dei fornitori), 1,6 miliardi di euro in calo del 2%, e il Purchase Order Finance (l’utilizzo di un ordine ricevuto da un cliente con elevato merito creditizio come garanzia per un finanziamento), in aumento del 1% fino a 1,1 miliardi di euro.

Dalle carte di credito B2B all’invoice trading

Nonostante abbiano ancora volumi limitati, crescono in modo sensibile la Carta di Credito B2B (+13%, 3,5 miliardi di euro), il Dynamic Discounting (soluzione tecnologica che consente il pagamento anticipato a fronte di uno sconto proporzionale ai giorni di anticipo, +32%, 0,7 miliardi di euro) e l’Invoice Trading (marketplace per la cessione del credito che consente a terze parti di investire nelle fatture emesse dalle aziende, +24%, 0,5 miliardi di euro), dimostrando una maggiore conoscenza e adozione anche di questi strumenti.

La gestione della liquidità per le PMI

Inoltre, da una ricerca condotta in collaborazione con Workinvoice, emerge che la gestione della liquidità e del capitale circolante è particolarmente rilevante per le PMI italiane.

Il 33% considera la propria liquidità bassa o molto bassa, con la necessità di accedere a fonti di finanziamento in tempi brevi. E, infatti, il 57% ha bisogno di accedere a fonti di credito entro una settimana e, tra queste, il 30% ne ha bisogno entro 24/48 ore.

La consapevolezza di nuovi strumenti alternativi

Tuttavia, le PMI che cercano un finanziamento optano per soluzioni tradizionali: come i prestiti bancari e le linee di credito autoliquidanti. Banalmente perché le conoscono meglio rispetto a quelle di Supply Chain Finance.

Le soluzioni di finanziamento alternative e, in particolare, digitali come il minibond, l’invoice trading o il dynamic discounting sono poco conosciute e quasi per nulla utilizzate.

Cosa cercano le PMI?

Quando guardano a un finanziamento, oltre a bassi tassi di interesse, per le PMI è importante che le soluzioni abbiano processi rapidi di approvazione e un supporto umano costante tramite servizio clienti.

Le micro e piccole imprese richiedono prima di tutto processi snelli con minimi requisiti documentali e poi un supporto consulenziale durante l’adozione delle soluzioni di finanziamento.

Come risponde la SCF

Si profilano dei megatrend che andranno a impattare la Supply Chain Finance: maggiore uso degli strumenti digitali per la collaborazione tra gli attori, digitalizzazione delle soluzioni e proseguo verso una trasformazione sostenibile, grazie anche all’evoluzione normativa.

Nello specifico, l’Osservatorio ha evidenziato 4 megatrend che potrebbero rivoluzionare il panorama della Supply Chain Finance nei prossimi mesi:

1. Il ruolo delle piattaforme digitali: qui si integrano tecnologie evolute, come l’API o l’Artificial Intelligence, per migliorare, snellire e velocizzare tutti i processi interni;

2. L’introduzione della gestione predittiva dei rischi, abilitata da soluzioni di AI per prevedere il rischio di credito tramite un’analisi della probabilità di default dei partner nelle soluzioni di SCF. L’utilizzo di queste tecnologie può aumentare la fiducia nell’utilizzo delle soluzioni di finanziamento grazie a una maggiore visibilità sui partner e sui rischi di filiera;

3. L’attenzione alla sostenibilità, spinta sia dall'evoluzione normativa sia dall’attenzione delle aziende verso soluzioni di SCF sostenibili, anche grazie alla diffusione dei rating di sostenibilità e di soluzioni di valutazione dei fornitori. In questo ambito, è cruciale la definizione degli standard e l’armonizzazione dei criteri di valutazione ed è necessario integrare le soluzioni sostenibili con programmi di formazione dei fornitori;

4. L’evoluzione normativa, che potrebbe avere un impatto significativo per gli operatori e per le imprese. La proposta di normativa europea dei pagamenti obbligatori entro 30 giorni può scuotere le prestazioni finanziarie delle imprese. Si prevede poi un aumento della disclosure delle soluzioni di SCF adottate, per la prevista obbligatorietà dal 1° gennaio 2024 di dichiararle. Infine, le prime discussioni sull’euro digitale in ambito B2B potrebbero portare a una digitalizzazione di tutto il ciclo dell’ordine, includendo il pagamento automatico e la possibilità di integrare e rendere digitali il pagamento per le soluzioni di Supply Chain Finance.

Il Buy Now Pay Later B2B

Rientra in questa edizione dell’Osservatorio anche il Buy Now Pay Later in formula business2business (B2B).

IL BNPL è una modalità di pagamento che consente alle imprese clienti di un grande fornitore capofiliera di acquistare i suoi prodotti o servizi posticipando il pagamento di 30, 60 o 90 giorni rispetto ai termini di pagamento tradizionali, basandosi sullo standing dell’impresa fornitrice che mette a disposizione di un istituto finanziario il proprio portafoglio clienti per una valutazione.

I clienti possono ricevere la merce o il servizio senza un flusso di cassa in uscita immediato, la grande impresa fornitrice riceve il pagamento immediato dall’istituto di credito, al netto di una fee di servizio.

«Nel corso del 2023, il rallentamento macroeconomico tra tensioni geopolitiche e inflazione ha introdotto nuove sfide per le catene di approvvigionamento globali, mentre l'incessante aumento dei tassi d'interesse ha ulteriormente innalzato i costi di finanziamento per le imprese – afferma Federico Caniato, Direttore dell’Osservatorio Supply Chain Finance.

In questo scenario complesso, la Supply Chain Finance è un elemento chiave per offrire un accesso agevolato al credito per le imprese in difficoltà. Un alleato in grado di soddisfare il bisogno di liquidità e finanziare il capitale circolante, sfruttando le relazioni di filiera che potrebbero ridurre il costo del capitale».

«La Supply Chain Finance ha ancora un grande potenziale di diffusione in particolare tra le piccole imprese – spiega Antonella Moretto, Direttrice dell’Osservatorio Supply Chain Finance. Dalla nostra indagine, le PMI italiane esprimono la necessità di nuove soluzioni di finanziamento, ma conoscono ancora poco le opportunità della SCF.

Le imprese vanno supportate nell’educazione verso le forme di finanziamento più innovative, che al contempo devono garantire processi rapidi e snelli di approvazione, insieme a un supporto umano che possa guidare e sostenere le PMI nelle scelte finanziarie».