Rimane la cautela nel mercato del credito, sia dal lato della domanda, dove le famiglie continuano a rinviare progetti di spesa, sia da quello dell'offerta, dove persiste un razionamento attraverso i criteri di accesso e le quantità erogate. Dinamiche scontate in un contesto di tassi di interesse elevati e incertezza economica.
Questo il quadro che emerge dalla 55^ edizione dell’Osservatorio sul Credito al Dettaglio realizzato da Assofin, CRIF e Prometeia.
Il credito al consumo
Dopo il buon primo trimestre del 2023 si registra una decelerazione nei due trimestri successivi, portando il bilancio dei nove mesi a +2,3%, grazie soprattutto ai finanziamenti finalizzati all’acquisto di autoveicoli e motocicli presso i concessionari (+14,1%).
Bene anche i finanziamenti finalizzati all’acquisto di altri beni/servizi (arredo, elettronica ed elettrodomestici, beni per l’efficientamento energetico etc.), che fa segnare un +6,5%, insieme alla componente “green”, quest'ultima spinta dagli ecobonus governativi per la riqualificazione energetica degli immobili.
Il risultato complessivo ha poi beneficiato anche delle linee di credito rateali, come il Buy Now Pay Later, non associate a una carta di credito a fronte di acquisti e-commerce ma anche in negozio, per importi contenuti (attorno ai 500 euro).
Queste operazioni rappresentano il 39% del totale delle operazioni di finanziamento finalizzato all’acquisto di altri beni e servizi.
Credito non finalizzato
L’incertezza del clima macroeconomico, l'inflazione e l’aumento dei tassi di interesse hanno avuto un impatto negativo sulle dinamiche di tutte le tipologie di credito non finalizzato, sia in termini di flussi finanziati sia in termini di importi medi erogati: i prestiti personali toccano un -3,6% e la cessione del quinto fanno segnare un -1,9%.
Rateizzazione con carta di credito
Tornano in territorio negativo (-2,8%) anche le rateizzazioni con carta di credito, fatta eccezione per l’installment, funzione che permette il finanziamento di una o più spese attraverso un importo prestabilito e un piano di rimborso predefinito.
I mutui immobiliari
In decisa contrazione (-9,8%) il valore dei mutui immobiliari. Tra le cause il report segnala l’aumento dei tassi di riferimento e dei prezzi troppo elevati delle abitazioni, non compensato dalla ripartenza delle surroghe.
In particolare, i flussi di mutui per acquisto abitazione hanno proseguito il trend già iniziato a fine 2022 di progressiva contrazione (-40,5% rispetto ai 9 mesi 2022), mentre si assiste a una decisa ripresa dei volumi di mutui surrogati (+56,8%).
Le prospettive per il biennio 2024-2025
Dopo la battuta d’arresto di quest'anno, lo studio ritiene che con il progressivo miglioramento del potere di acquisto delle famiglie, si prevede che i flussi di mutui per acquisto abitazioni torneranno a crescere dal 2024, sostenuti anche dalla maggiore sensibilità di domanda e offerta verso la componente green.
Anche i flussi di credito al consumo, sostenuti a fine 2023 dalla sola componente del finalizzato, torneranno a crescere pure nel comparto dei prestiti personali e della cessione del quinto.
Nel complesso, l’espansione delle consistenze di credito sarà inferiore rispetto alle performance del biennio 2021-2022, anche perché la maggiore rischiosità attesa manterrà caute le politiche di offerta.
In questa direzione vanno le raccomandazioni degli organi di vigilanza che sollecitano gli operatori a mantenere alta l’attenzione su prestiti per acquisto abitazioni e credito al consumo.
Innovazione e sostenibilità. Questi i driver di crescita
Il mercato del credito alle famiglie è sempre più esposto alla competizione di nuovi attori di matrice non bancaria, che attraverso il canale dei sistemi di pagamento si stanno espandendo anche al credito.
In questo contesto, gli investimenti in tecnologia restano un fattore importante per sviluppare i canali digitali e non perdere fette di mercato per stare al passo con le continue innovazioni introdotte dagli operatori FinTech/Big Tech.
E nella cornice di crescente attenzione alla transizione verso un’economia sostenibile, anche da parte del regolatore europeo, politiche di offerta sempre più allineate ai criteri ESG rappresentano una importante opportunità di espansione del mercato, con l’offerta di prodotti che possano soddisfare la domanda di una clientela più attenta ai temi della sostenibilità.