NSA: calo nello stato di salute delle PMI italiane nel 2020

nsaPMIindex-2021

Le PMI italiane sono state colpite duramente dalla pandemia. Secondo l’nsaPMIndex 2021, calcolato su dati di bilancio delle imprese relativi al 2020, si assiste a un calo dell’indice complessivo, che è passato da un livello pari a 105,68 (su bilanci 2019) a un livello pari a 102,99.

La contrazione è strettamente legata a una grossa riduzione dei margini delle imprese industriali, con l’unica eccezione del settore edile, trainato dagli effetti positivi del bonus 110. I dati mostrano, infatti, che servizi, trasporti e commercio sono i settori più penalizzati, mentre l’edilizia registra un’importante ripresa.

L’industria manifatturiera è in sostanziale tenuta, con un indice settoriale in leggera contrazione.

Secondo il Prof. Massimiliano Marzo dell’Università di Bologna rimangono aperti molti temi per permettere al settore industriale di catturare il trend positivo che si delinea in questi giorni: innanzitutto il nodo della fiscalità, molto sentito anche dalle imprese individuali e dalle partite IVA, il ruolo dello Stato nei prossimi anni e la regolamentazione bancaria.

«Sul tema della fiscalità – commenta Marzo – una delle distorsioni molto forti è indotta dalla modalità in cui il sistema fiscale è costruito: il sistema degli anticipi e il minimo ricorso alla tassazione indiretta, obbliga le imprese ad una gestione della loro liquidità impropria e non adeguata alla crescita aziendale. Da questo punto di vista è urgente e non più rinviabile una riforma fiscale che almeno permetta alle imprese di non indebitarsi per pagare le tasse».

L’indice annuale sullo stato di salute delle PMI è stato realizzato dall’Ufficio Studi del Gruppo NSA in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Aziendali dell’Università di Bologna.

 

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