Banca del Fucino e MCC

Impatto sociale. Le banche finanziano la sicurezza sul lavoro

finanziamenti per la sicurezza sul lavoro

Da sinistra: Francesco Maiolini, Amministratore Delegato di Banca del Fucino e Ferruccio Ferranti, Presidente di Mediocredito Centrale

Migliorare le condizioni di lavoro dei settori finanziati dalle banche. È questo l’obiettivo che accomuna due differenti iniziative del mondo bancario: da una parte, Banca del Fucino con un protocollo di intesa che vincola la concessione del credito alla sicurezza nei cantieri edili; dall’altra, Mediocredito Centrale, che finanzia le PMI che vogliono aumentare la sicurezza dei propri lavoratori.

Finanziamenti che si muovono nel solco della S della sigla ESG, capaci di creare un impatto sociale misurabile.

La sostenibilità non è uno slogan

«Il tema della sostenibilità è da tempo al centro dell’attenzione – racconta Francesco Maiolini, Amministratore Delegato di Banca del Fucino. E forse anche troppo: nel senso che rischia di diventare uno slogan un po’ vuoto, così come accadde nei primi anni Duemila alla “responsabilità sociale d’impresa”.

Per questo abbiamo voluto tradurre il nostro impegno a favore della sostenibilità in un’iniziativa concreta, che riguardasse un problema importante e che potesse essere effettivamente misurata nei suoi effetti».

Le trattative con i sindacati e lo scambio di informazioni

Banca del Fucino, in primavera, si è fatta promotrice e firmataria di un protocollo di intesa con le principali sigle sindacali che lega i finanziamenti a precisi criteri di sicurezza all’interno dei cantieri edili e alla prevenzione degli incidenti sul lavoro.

«Le trattative sono state costruttive e si sono svolte in tempi molto veloci: abbiamo subito ottenuto la condivisione e la collaborazione attiva di CGIL/FISAC-CGIL, UIL/UILCA e FIRST CISL – commenta Maiolini.

Un aspetto particolarmente importante di quest’intesa è l’avvio tra la Banca e le Organizzazioni Sindacali firmatarie di uno scambio di informazioni continuo, di tipo quali-quantitativo, in forma aggregata sul tema della sicurezza sul lavoro.

Prevediamo anche un momento di incontro a fine anno, per valutare i risultati raggiunti e individuare eventuali ulteriori iniziative congiunte da intraprendere».

Standard rigorosi e documentazione sulla sicurezza

Intanto, i progetti da finanziare devono rispettare standard rigorosi, garantendo condizioni adeguate per i lavoratori e riducendo il rischio di incidenti.

«L’istruttoria creditizia è quindi più ampia, va oltre i dati economico-finanziari che siamo abituati ad analizzare, con un maggiore coinvolgimento della squadra di valutazione del credito – osserva Maiolini.

Dall’avvio dei colloqui con le aziende, indichiamo i requisiti richiesti dal protocollo e sospendiamo l’analisi della pratica fino all’acquisizione di tutta la documentazione.

Inoltre, richiediamo documenti che attestano l’avvenuto svolgimento della formazione obbligatoria e la regolare assunzione dei lavoratori operanti nel cantiere».

Il protocollo specifica, infine, che eventuali dichiarazioni mendaci saranno giusta causa di revoca del finanziamento.

I primi risultati

A oggi, Banca del Fucino conta 83 delibere di finanziamento e 67 operazioni di acquisto dei crediti fiscali in linea con il protocollo di intesa.

«I primi riscontri da parte dei nostri gestori sono molto positivi, le aziende che finanziamo capiscono e apprezzano questo orientamento – conclude Maiolini – e non hanno avuto ostacoli nel consegnare i documenti richiesti».

Sicurezza per NOI: plafond da 100 milioni

Per incentivare tutte le tipologie di impresa a investire nel garantire la sicurezza e la salute dei propri dipendenti, riducendo anche il rischio che si verifichino episodi negativi, Mediocredito Centrale, con BdM Banca e Cassa di Risparmio di Orvieto, ha messo a disposizione delle PMI e delle imprese del Mezzogiorno un plafond di 100 milioni di euro per accedere a finanziamenti chirografari, anche assistiti dal Fondo di Garanzia o a valere sulla Nuova Sabatini, che prevede agevolazioni sui beni strumentali.

«Abbiamo ragionato su quali contributi avremmo potuto mettere in campo per fare in modo che, insieme ad altre tematiche che abbiamo a cuore, la sicurezza sul posto di lavoro fosse un tema prioritario per tutti – racconta Ferruccio Ferranti, Presidente di Mediocredito Centrale.

La nostra mission di essere al fianco di PMI e famiglie del Sud e la nostra natura di banca a capitale pubblico ci impongono di produrre un utile non solo in termini economici, ma anche in termini sociali: così è nato Sicurezza per NOI».

Condizioni di accesso al credito agevolate

Per incentivare le PMI, MCC ha previsto la diminuzione dei costi di istruttoria, che al netto della riduzione si attesta allo 0,95%, e una riduzione media degli spread creditizi che va da 23 a 60 bps, in base al rating delle controparti.

«La durata dei finanziamenti può superare i 5 anni – chiarisce Ferranti – e gli importi finanziabili sono calibrati sugli impegni derivanti dagli investimenti richiesti e sui criteri di finanziabilità dei fruitori».

Finanziamenti per la sicurezza sul lavoro

Tutte le imprese, in particolare quelle micro, piccole e medie del Mezzogiorno, oltre che i professionisti, possono finanziare spese correnti per l’acquisto, ad esempio, di dispositivi di protezione individuale, «investimenti in beni materiali e immateriali come l’adozione di un sistema di gestione per la salute e la sicurezza sul lavoro, ai sensi della certificazione ISO 45001 – prosegue Ferranti –, e più in generale per la riduzione del rischio infortunistico.

Abbiamo riscontrato un forte interesse da parte di numerose PMI, che hanno un’alta sensibilità al tema».

Il fattore ESG nel credito alle imprese

Questo prodotto si inserisce tra le iniziative ESG promosse da MCC.

«Una su tutte, è il finanziamento con garanzia Futuro di SACE, che prevede una copertura della garanzia al 70% su capitale e interessi per investimenti strategici in aree economicamente svantaggiate, o per favorire l’imprenditoria femminile, o – conclude Ferranti – per la realizzazione di infrastrutture prioritarie e sociali, ad esempio».

 

Questo articolo è stato pubblicato sul numero di luglio/agosto 2024 di AziendaBanca ed è eccezionalmente disponibile gratuitamente anche sul sito web. Se vuoi ricevere AziendaBanca, puoi abbonarti nel nostro shop