Cresce il pessimismo per le aziende anche in Italia. Secondo l’ultimo International Business Report (IBR), analisi che il network di consulenza internazionale che Grant Thornton, effettuata a livello globale sui dirigenti di oltre 2.500 imprese del mid-market, il 56% delle aziende italiane prevede una diminuzione dei ricavi, mentre solo il 44% si aspetta un aumento.
L’ottimismo economico è quindi sceso di 15 punti percentuali passando dal 63% del 2021 al 48% nel 2022.
Incertezza economica come vincolo alla crescita
La situazione italiana riflette pertanto un clima d'incertezza generale registrato anche a livello globale.
Stando ai dati del report, a pesare maggiormente come vincolo principale è l'incertezza economica (citata dal 63% del campione), a cui seguono i costi dell'energia (62%) e il costo del lavoro (57%).
Nonostante ciò, il desiderio delle imprese del mid market di espandersi a livello internazionale sembra inalterato. Le previsioni sulle esportazioni, infatti, rimangono sorprendentemente forti in un contesto d'indebolimento del commercio globale, il 34% delle aziende italiane si aspetta una crescita dell’esportazione, che a livello globale si attesta al 44%.
Allo stesso modo, il 42% prevede di aumentare sia le proprie entrate internazionali sia il numero di Paesi in cui estendere i propri affari, dato che nel in Italia rimane invariato al 2021 con il 33%.
Proseguono gli investimenti nel tech
Continuano invece gli investimenti nel tech. Il report riporta come il 60% delle aziende prevede di aumentare gli investimenti in quest’area. Seguono gli investimenti in ricerca e sviluppo (55%) e competenze del personale (55%).
In Italia in cima alla classifica degli investimenti troviamo il 44% nella Cybersecurity seguiti dal 41% nell’IT strategy.
Relativamente alle performance delle diverse industries, spiccano tra i più ottimisti i settori Technology, media (il 71% degli operatori intervistati si è detto fiducioso sui prossimi 12 mesi), seguiti dal settore Banking con il 69% e dal Financial Services con il 68%, al contrario, tra i meno ottimisti i settori di Fornitura/utenze di elettricità, gas e acqua (lo è “solo” il 39% del comparto).
«La situazione geopolitica di incertezza che stiamo attraversando, il caro energia, la morsa dell’inflazione in aumento, incidono negativamente sull’ottimismo aziendale degli operatori, che ha visto un peggioramento su scala globale – ha commentato Gabriele Labombarda, Partner & IBC Director Bernoni Grant Thornton. Questo contesto mutato e mutevole impone alle imprese una approfondita revisione delle proprie strategie aziendali, che devono modernizzarsi e rendersi flessibili, onde reagire tempestivamente alla volatilità dei fattori esterni».