Da sempre, le società “for profit” si preoccupano principalmente di assicurarsi una sostenibilità economico-finanziaria che permetta loro di garantirsi una crescita nel tempo, a prescindere dall’orizzonte temporale di riferimento. A oggi, però, tale sostenibilità finanziaria può essere mantenuta solo se le imprese offrono ai propri clienti – o meglio, ai propri stakeholders – solo ciò che viene percepito veramente come “di valore”. E tra i gradini più alti nella scala delle priorità si possono trovare tutte le azioni che minimizzano gli effetti nocivi sulla società e che massimizzano le esternalità positive verso ogni categoria di soggetti, dai propri dipendenti ai collaboratori esterni.
La sostenibilità alla base dell’azienda
In questo contesto, nel 2006, B Lab si è posta l’obiettivo di innovare radicalmente il sistema delle società “for profit”, riscrivendone le regole e ridefinendo l’importanza che devono avere gli elementi ESG all’interno della struttura aziendale: la sostenibilità sociale, ambientale e di governance non può essere più un plus che contraddistingue una realtà imprenditoriale, ma deve essere la base.
Differenza tra B Corp e società benefit
A tal fine, negli anni seguenti, sono state definite due modalità principali con le quali le società for profit avrebbero potuto perseguire questa strada in modo efficace e strutturato:
- la Certificazione B Corp (B Corp certification), regolamentata dall’associazione B Lab;
- la legislazione delle Benefit Corporation, una forma giuridica nata nel 2010 in Maryland ed importata in Italia come Società Benefit grazie alla Legge 208/2015 (entrata in vigore grazie alla Legge di Stabilità del 2016).
Nonostante gli obiettivi posti alla base delle due soluzioni partano dallo stesso movimento e abbiano la stessa missione, gli adempimenti da assolvere per essere una Società Certificata B Corp o una Società Benefit sono in parte concretamente diversi.
Le B Corp hanno requisiti più stringenti
Il regolamento delle Società Certificate B Corp, definito da B Lab, è molto più meticoloso e stringente; per diventare una B Corp le società – oltre ad avere obblighi informativi e di natura economica verso B Lab – si impegnano a condurre ogni due anni un’autovalutazione, utilizzando lo strumento B Impact Assessment (BIA), per certificare il proprio livello di “shared value”, mantenendo quindi la propria Certificazione solo in caso di superamento dello score minimo 80/200.
Invece, le società con forma giuridica Società Benefit hanno solo obblighi legali connessi alla modifica del proprio oggetto giuridico e all’identificazione di un soggetto formalmente responsabile della politica di sostenibilità all’interno dell’azienda; oltre a questo, non hanno particolari vincoli di forma a livello di DNF, né soglie limite di performance ESG entro le quali mantenere la propria posizione.
La reportistica non finanziaria serve comunque
Entrambe le opzioni, tuttavia, richiedono il mantenimento di una reportistica di carattere non finanziario che testimoni l’impegno delle società nelle varie tematiche sostenibili, evidenziando precisamente gli obiettivi definiti dal management, le azioni poste in essere per realizzarli e i risultati finali concretamente raggiunti dalla società, misurabili con una serie di KPI quali-quantitativi. È quindi evidente che per ottenere una performance soddisfacente non è possibile limitarsi a misurare con gli indicatori predisposti i vari aspetti ESG dell’azienda, ma alla base è necessario il mantenimento nel tempo di una strategia ben definita e in linea con la mission aziendale, che va identificata, attuata e sviluppata nel medio-lungo termine.
La balanced scorecard Triple Bottom Line
A tal fine, uno strumento efficace di strategy execution come la Balanced Scorecard nella sua versione Triple Bottom Line (Kaplan R.S., McMillan D., 2021) è sicuramente una soluzione vincente. Grazie alla mappa strategica – che oltre alla prospettiva economico-finanziaria, rappresenta i risultati da raggiungere dal punto di vista sociale ed ambientale – non ci si limita più a identificare i fattori critici che l’azienda deve soddisfare per garantirsi la sostenibilità economico-finanziaria in un futuro a medio-lungo termine, ma anche gli elementi che vanno ottimamente gestiti per generare valore condiviso con l’ambiente esterno e con la società.
Tale struttura, integrata adeguatamente dai vari elementi inclusi nelle singole scorecards, crea un presupposto solido per mantenere una strategia sostenibile ed efficace nel tempo, e permette all’azienda – se tale livello non è già stato raggiunto – di intraprendere la strada per diventare una Società Certificata B Corp o, ad ogni modo, di innovare con cognizione di causa il proprio percorso da Società Benefit. Difatti, tutti gli elementi ricompresi nel sistema Balanced Scorecard coincidono con le variabili presenti nel BIA e nella DNF richiesta alle Società Benefit, garantendo un supporto più che idoneo alla gestione aziendale dati i successivi obblighi informativi legati alla reportistica non finanziaria.