UNIREC

La direttiva NPL (SMD) riguarda il mercato secondario, non le banche

Direttiva SMD riguarda mercato secondario

Marcello Grimaldi, Presidente di UNIREC

Arriverà entro qualche settimana l’emanazione, da parte di Banca d’Italia, della normativa secondaria che completerà il recepimento della nuova direttiva europea SMD (secondary market directive 2021/2167). A quel punto, anche l’Italia sarà parte del mercato unico europeo di “secondo livello” di acquisto di crediti bancari in default e fornitura di servizi di gestione.

Come sottolinea Unirec, l’associazione di Confindustria SIT che riunisce quasi l’80% degli operatori di gestione del credito, questa normativa non riguarda i crediti in sofferenza “originati” dalle banche in virtù della loro erogazione di credito e affidati a terzi per la gestione.

La Direttiva va invece a regolare il mercato secondario, cioè tutti quei crediti acquistati da operatori attivi sul mercato, quindi obbligati ad affidare per la gestione a un soggetto vigilato.

Si va così a creare, con un paragone che Unirec stessa definisce “improprio ma calzante”, un “mercato dell’usato”, appunto secondario, che avrà una dimensione europea.

Nasce il Gestore di crediti NPL

Il recepimento della Direttiva introdurrà, accanto a banche e intermediari finanziari, un nuovo attore specializzato nella gestione di crediti deteriorati, il gestore di crediti NPL.

Questa nuova figura, che in Italia vede il suo perimetro di attività circoscritto ai soli crediti in sofferenza e non ai crediti deteriorati tout court, non sarà autorizzata a concedere nuovo credito ai debitori ceduti, ma potrà soltanto negoziare dilazioni di pagamento e l’estinzione anticipata.

Gli operatori che verranno autorizzati, e vigilati, da parte di Banca d’Italia potranno svolgere attività di recupero del credito anche fuori dall’Italia, aprendosi così a un mercato fino a oggi non praticato.

Come ribadisce Marcello Grimaldi, Presidente di UNIREC, «prima di tutto è importate delimitare i confini della nuova normativa. È infatti fondamentale chiarire che questa riguarderà solo i crediti in sofferenza ceduti nel mercato secondario. Questo significherà che tutti i crediti affidati direttamente da chi li ha originati che siano essi anche crediti in sofferenza - potranno essere lavorati anche da soggetti non vigilati da Banca di Italia, ovvero gli operatori con la licenza 115 TULPS. Banche e intermediari finanziari potranno quindi continuare a rivolgersi alle società con licenza 115 TULPS per la gestione dei crediti da loro generati».

Alle 115 Tulps, società già attive nel settore, viene inoltre riservato un ruolo nella gestione dei crediti in sofferenza sul mercato secondario: la normativa riconosce infatti a tale imprese la qualifica di "fornitori di servizi esternalizzati” per i gestori dei crediti in sofferenza in Italia. 

Cosa cambia per banche e operatori finanziari

Le banche e gli operatori finanziari che originano il credito potranno quindi continuare ad avvalersi degli operatori 115TULPS, affidando loro la gestione dei crediti.

Gli acquirenti di crediti che operano nel mercato secondario, e hanno quindi a che fare con crediti “ceduti”, dovranno invece rivolgersi a soggetti in possesso della nuova licenza 114 TUB, a istituti bancari o agli operatori con licenza 106 TUB.

«Questa nuova normativa – conclude Grimaldi - ha come obiettivo primario l’aumento della concorrenza nel mercato secondario a livello europeo che, grazie alla liberalizzazione dell’acquisto di crediti deteriorati e a un sistema di autorizzazione e vigilanza relativo ai servicer, porterà a un nuovo contesto su cui operare sempre più sfidante per gli operatori. Per i servicer sarà quindi fondamentale essere sempre più “specializzati”, così da offrire servizi “tailor-made” ai propri clienti e continuare così ad essere scelti tra i vari competitor».