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In Italia crescono le aziende Controvento

CRIF In Italia crescono le aziende Controvento

Luca D’Amico, CEO di CRIF Ratings

Nel corso degli anni, il gruppo di imprese “Controvento” – ovvero le aziende del settore manifatturiero italiano capaci di crescere sfidando la corrente e superando gli ostacoli del mercato – si è rafforzato e allargato a regioni storicamente meno rilevanti nel panorama manifatturiero.

Dall’analisi aggregata sui bilanci 2023 (gli ultimi disponibili) emerge come il 7,1% delle aziende manifatturiere italiane (5.814) riesca a garantire caratteristiche di competitività tali da farle rientrare nelle imprese Controvento. Le aziende con performance altamente sopra la media si distinguono per alcuni parametri particolarmente indicativi, come la crescita dei ricavi, la marginalità e la creazione di valore aggiunto. Complessivamente queste imprese generano il 10,4% dei ricavi, il 23,9% dell’EBITDA e il 16,5% del valore aggiunto complessivo della manifattura italiana.

L’Osservatorio, curato da Nomisma in collaborazione con CRIF e CRIBIS e giunto alla 6ª edizione, è nato con l’obiettivo di identificare, attraverso l’analisi dei bilanci, i fattori strutturali che garantiscono alle imprese manifatturiere una maggiore propensione a “navigare Controvento”.

Si tratta di criteri esclusivamente economici (non concorrono alla creazione del gruppo Controvento la localizzazione geografica, la dimensione d’impresa, l’appartenenza a determinati settori e la configurazione strutturale all’interno dei settori stessi e la sostenibilità finanziaria) capaci di mettere in luce l’evoluzione delle dinamiche competitive delle aziende nel tempo.

Imprese Controvento: le caratteristiche fondamentali

Negli ultimi 6 anni, il numero di imprese che possono vantare almeno una partecipazione al cluster Controvento è cresciuto in modo costante. Un riflesso – questo – dell’irrobustimento dimensionale del gruppo e del crescente traino esercitato sull’intero sistema manifatturiero italiano.

Nelle diverse edizioni dello studio, il tasso di ricambio delle aziende che partecipano a Controvento rimane stabile e si attesta al 50%, evidenziando un sistema economico altamente dinamico, nonostante il range pressoché stabile di aziende Controvento, che oscilla infatti tra il 6,5% e il 7,1% del totale della manifattura.

Il gruppo di imprese Controvento si distingue anche per una composizione variegata che comprende non solo grandi aziende, ma anche realtà con dimensioni più contenute. Da rilevare come in questa edizione spicca il progresso delle piccole e medie imprese (dai 10 ai 49 addetti), che registrano una crescita particolarmente significativa, superando quella delle grandi aziende che comunque confermano la loro solidità con un incremento dei ricavi – negli ultimi 5 anni – del 78%.

Nel 2023 i ricavi medi complessivi delle aziende che navigano Controvento valgono 111 miliardi di euro (il 10,4% del totale della manifattura) e generano un EBITDA di 27,2 miliardi di euro (13,9% del totale manifattura).

Ricavi ed EBITDA: si rafforza la maggiore capacità competitiva

Comparando la performance dinamica delle imprese Controvento rispetto alla componente non Controvento della manifattura italiana risulta evidente la diversa capacità competitiva dei due gruppi, differenze che si sono ulteriormente rafforzate nel corso dei 6 anni dell’Osservatorio.

Considerando i ricavi prodotti tra il 2018 e il 2023, quelli delle imprese Controvento sono cresciuti dell’84%, mentre il resto delle imprese è complessivamente cresciuto del 29%. Considerando l’EBITDA nello stesso arco temporale le imprese Controvento registrano un risultato del +159%, contro il +46% del resto della manifattura. Rispetto alle precedenti rilevazioni, considerando l’EBITDA margin, si allarga la distanza tra le imprese controvento e quelle non a fronte di una percentuale di imprese controvento che rimane stabile.

Propensione a Controvento: emergono nuovi settori, crescono le aziende del Sud

Entrando nel dettaglio settoriale ci sono comparti manifatturieri – è il caso dell’automotive, della farmaceutica e del packaging – che da sempre si caratterizzano per una spiccata presenza all’interno del gruppo Controvento. Ma in questa rilevazione emergono nuovi settori che si affermano in maniera evidente, a differenza delle precedenti edizioni. È il caso, ad esempio, del comparto della nautica, che entra prepotentemente fra i settori “Controvento”. Fra i settori che nelle ultime sei edizioni sono sempre rientrati in Controvento vi sono il packaging, la cosmetica e i minerali non metalliferi.

A livello geografico, le imprese Controvento si concentrano principalmente nel Nord-Est e nel Sud Italia ad indicare una graduale riduzione del divario competitivo tra queste due aree. È interessante notare come la costante crescita delle aziende del Sud non sia un fatto episodico, ma una tendenza ormai consolidata.

Gruppo Controvento: imprese Debuttanti, Veterane e Super-Veterane

A conferma del fatto che ogni anno si registra un ricambio importante tra le “new entry”, nell’ultima rilevazione le imprese che formano il gruppo Controvento sono costituite per il 46% dei casi da “Debuttanti”. Le “Veterane” (presenti in Controvento per due o tre edizioni) – il 44% del campione – costituiscono uno zoccolo duro di imprese che trainano la manifattura italiana, affiancate da un ulteriore 9% di “Super-Veterane” (presenti in 4 o 5 delle sei edizioni).

Infine, sono solo 47 le imprese “Star”, che si confermano per il sesto anno consecutivo all’interno del gruppo di imprese Controvento. Queste ultime, pur rappresentando solo l’1% delle imprese, riescono a generare l’8% dei ricavi e il 10% del valore aggiunto. Dall’indagine emerge come le imprese Super-Veterane e Star si contraddistinguono per marginalità e ricavi medi nettamente più elevati rispetto alle imprese Debuttanti, nonché per una struttura organizzativa più solida e articolata.

Uno sguardo “Forward Looking”

L’analisi su base storica delle aziende Controvento è stata corredata dalla visione prospettica sulle performance attese nel 2024, basandosi sui modelli previsionali elaborati da CRIF, che coprono su base individuale l’intero perimetro delle aziende italiane.

Pur in un contesto di elevata incertezza, l’evoluzione prevista del merito creditizio delle aziende Controvento è atteso nettamente più favorevole rispetto al benchmark. Inoltre, le aziende Controvento, sempre in ottica prospettica, dimostrano migliori capacità di trasformare il fatturato in valore aggiunto e dunque di beneficiarne dal punto di vista finanziario.

 

Questo articolo è stato pubblicato sul numero di marzo 2025 di AziendaBanca ed è eccezionalmente disponibile gratuitamente anche sul sito web. Se vuoi ricevere AziendaBanca, puoi abbonarti nel nostro shop.