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Aziende Controvento: crescono le eccellenze nel Sud Italia

CRIF Aziende Controvento

Nel corso degli anni il gruppo di imprese Controvento - ovvero le aziende del settore manifatturiero italiano capaci di crescere sfidando la corrente e superando gli ostacoli del mercato - si è rafforzato in maniera molto più marcata rispetto alla performance fatta segnare dal settore manifatturiero del Paese.

Per altro, in un contesto di mercato particolarmente complesso e incerto si rileva un effetto traino da parte delle imprese Controvento nei confronti delle altre imprese, come si può evincere anche dalla costante crescita del numero delle aziende eccellenti.

Le caratteristiche delle imprese Controvento

L’analisi dell’Osservatorio Controvento curato da Nomisma in collaborazione con CRIF e CRIBIS – arrivato alla sua quinta edizione – permette di individuare alcune caratteristiche peculiari che contraddistinguono questo gruppo di imprese eccellenti.

Negli ultimi 5 anni la quota di queste imprese oscilla tra il 6,5% e il 7,2%, con un ricambio annuo pari al 50% del totale. Si rileva quindi un fenomeno ricorrente che porta a pensare che, fatto 100 un gruppo di imprese, la massa trainante sia rappresentata da questa quota.

Nel 2022 i ricavi complessivi delle aziende che navigano Controvento valgono 101,3 miliardi di euro, pari al 9,4% del totale.

Tra le imprese Controvento la classe dimensionale non sembra invece incidere sulla marginalità: negli ultimi 5 anni le performance più positive riguardano maggiormente le micro e piccole imprese, con un EBITDA in crescita rispettivamente del +295% e del +234%.

Una capacità competitiva superiore

Considerando i ricavi prodotti tra il 2017 e il 2022, quelli delle imprese Controvento sono cresciuti del 96%, mentre per il resto delle imprese manifatturiere italiane sono complessivamente aumentati del 39%.

Entrando nel dettaglio delle classi dimensionali delle imprese Controvento emerge che quelle con oltre 500 dipendenti crescono in maniera più contenuta (+81% relativamente ai ricavi), mentre le grandi (con 250-499 dipendenti) mostrano performance migliori di tutti i cluster, con un eloquente +129%.

La localizzazione geografica

Negli ultimi anni si osserva un allargamento del target di imprese Controvento verso il Sud del Paese, sebbene il Nord-Est riconfermi una maggiore predisposizione a ospitare imprese Controvento, con il Veneto che risulta essere l’unica regione a essere entrata per 5 edizioni consecutive nel report sia per numero di imprese, sia per ricavi prodotti.

Guardando esclusivamente al fatturato, le uniche regioni sempre presenti in Controvento sono, oltre al Veneto, l’Emilia Romagna e la Campania. Al contrario, quelle mai entrate nei 5 anni di rilevazione sono la Toscana, il Piemonte, la Liguria, il Lazio, l’Abruzzo e la Valle d’Aosta.

Se nel 2018 il 10% delle imprese Controvento era localizzato nel Sud del Paese, nell’ultima rilevazione questa quota è salita al 15% del totale.

Analogamente, nello stesso arco temporale aumenta anche l’incidenza del Sud relativamente ai ricavi (il peso è pari al 7% nel 2022 contro il 5% del 2018).

Nell’ultima osservazione basata sui parametri dell’anno 2022, il Sud dimostra di avere una maggiore propensione a navigare Controvento rispetto al resto del Paese.

Infatti, se a livello nazionale solo il 6,5% delle aziende manifatturiere italiane è riuscito a superare le soglie di sbarramento per entrare nel gruppo Controvento, considerando solo le imprese meridionali la quota sale al 7,1%. In termini assoluti, però, il peso del Sud resta ancora modesto rispetto al totale nazionale.

I settori trainanti al Sud sono quello metallifero e l’agroindustria. Quasi un terzo delle imprese in Controvento nel Sud del paese afferisce al settore del Metallo, mentre circa una su dieci appartiene al comparto agroalimentare.

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La vista settoriale

Entrando nel dettaglio settoriale si possono individuare alcuni comparti che accentuano la propria rilevanza tra le imprese Controvento.

Tra i settori vincenti, nei quali l’incidenza relativa delle variabili considerate (numero di imprese, ricavi, EBITDA e valore aggiunto) è sempre superiore alla media, si segnalano i comparti della cosmetica, della metallurgia e metallo, del legno e sughero e la carta.

Prendendo in esame i soli ricavi, i settori che negli ultimi 5 anni sono sempre rientrati in Controvento sono il packaging, la cosmetica, i minerali non metalliferi e il metallo.

Dall’altra parte, tra i settori mai entrati nel gruppo delle aziende con performance sopra la media vanno segnalati quelli alimentare, delle apparecchiature elettriche e della stampa.

L’adeguatezza ESG delle imprese Controvento

Approfondendo l’analisi in termini di adeguatezza ai fattori ESG, grazie allo score sviluppato sul patrimonio informativo di CRIF, emerge come le imprese Controvento mostrino una maggior adeguatezza rispetto alla media delle imprese del campione benchmark.

Infatti, le imprese Controvento che ricadono nelle prime 2 classi, quelle migliori, dallo score ESG di CRIF risultano essere il 32%, a confronto con il 19% di quelle del campione benchmark.

In particolare, osservando i valori medi dello score ESG sono le aziende Super-veterane e Star, ossia quelle da più tempo presenti in Controvento, quelle a far registrare una maggior adeguatezza ai criteri Environmental, Social e Governance.

 

Questo articolo è stato pubblicato sul numero di marzo 2024 di AziendaBanca ed è eccezionalmente disponibile gratuitamente anche sul sito web. Se vuoi ricevere AziendaBanca, puoi abbonarti nel nostro shop