La nuova ondata di crediti deteriorati ha una potenza di fuoco da 90 miliardi di euro. Arriverà entro il 2024 ma ora è il momento di agire, concentrandosi sugli UtP per ottenere un vantaggio giocando d’anticipo.
50 miliardi di euro di UtP in arrivo entro il 2024. Gli Unlikely to Pay sono crediti vivi, che riguardano principalmente le PMI dei settori colpiti maggiormente dalla pandemia. E che oggi soffrono anche il caro energia e l’innalzamento dei costi delle materie prime.
Si tratta, quindi, di poche operazioni di grande taglio e di alcune posizioni di taglio medio (ovvero sotto il milione di euro) ma che presentano la stessa complessità di quelle maggiori. Mentre una piccola fetta di UtP riguarda la categoria del real estate.
In totale, 90 miliardi di NPE
I dati provengono dall’8° edizione del Credit Village SpringDay, che prospetta un flusso di nuovi crediti deteriorati che oscilla tra i 70 e i 90 miliardi di euro (dati PwC). E che vanno sommati, per di più, agli asset attualmente in gestione presso i servicer, pari a oltre 300 miliardi di euro: di questi, 92 miliardi di deteriorati pesano sui bilanci bancari (di cui 49 miliardi di euro di crediti scaduti e UtP), mentre 220 miliardi sono stati classificati, a giugno 2021, come Stage 2, ovvero con un’alta probabilità di scivolare nel deteriorato.
Il futuro degli UtP è nella velocità d’azione
L’obiettivo del mercato è quindi evitare che questi crediti passino allo Stage 3 e che si assista a una seconda crisi di sistema. Qui entrano in gioco i servicer, che devono focalizzarsi su due priorità.
La prima è estrarre valore dagli asset esistenti, con l’obiettivo di massimizzare i recuperi e incrementare la produttività. Per fare questo bisogna investire sulle competenze, per una specializzazione mirata e performante.
La seconda è insistere sulla transizione verso un modello tech-intensive: la tecnologia è un booster per il mercato, permette di avere un accesso più strutturato alle informazioni e, grazie all’impiego dell’intelligenza artificiale, di svolgere azioni predittive sui portafogli non performing.
Questo stravolgerà il mercato? Probabilmente sì. È prevista, infatti, una industrializzazione nel mondo dei servicer, con un’ulteriore stagione di concentrazione che vedrà le aziende protagoniste diventare sempre più grandi e specializzate.
Gli investitori: il banking in prima linea
Per gestire la nuova stagione di NPE, è necessario anche ampliare la platea di investitori. E qui entrano in gioco le banche, specializzate o meno, che stanno investendo sui tagli medio piccoli in ottica di rilancio dell’economia del Paese: da Banca Capasso, presente in questo Dossier (pubblicato sul numero di aprile 2022 di AziendaBanca, NdR), fino a illimity che è in procinto di lanciare tramite la sua Sgr altri due fondi (per un totale di 3) per investire in NPL.
L’NPL è tokenizzato
Anche spingere sulla creazione di un mercato secondario per gli NPL potrebbe rappresentare un ottimo cuscinetto per attenuare la nuova ondata di deteriorato alle porte. E se questo mercato stenta a decollare, la blockchain è pronta a offrire lo slancio decisivo.
Proprio in occasione del Credit Village, il Gruppo Crédit Agricole ha annunciato ad esempio di guardare con interesse alla tokenizzazione dei crediti deteriorati: il progetto dovrebbe partire da posizioni single name per poi estendersi anche ad altri portafogli. L’obiettivo è frazionare la proprietà degli NPL sottostanti in tempi rapidi e ampliare la platea di investitori, non solo istituzionali.
D’altronde, la blockchain offre garanzie certe: i dati sono immodificabili e, grazie a un sistema di smart contract, il credito è tokenizzato, tracciato e trasferito in pochi click.
Sul mercato esistono diverse piattaforme attive in questo ambito: da quella creata da WizKey, passando per Blockinvest, fino a Sydema, che digitalizzano l’intero processo di negoziazione e cessione del credito. Una spinta verso la standardizzazione dei processi in un mercato secondario che dovrebbe essere trasparente, liquido ed efficiente.
Questo articolo è stato pubblicato sul numero di aprile 2022 di AziendaBanca ed è eccezionalmente disponibile gratuitamente anche sul sito web. Se vuoi ricevere AziendaBanca, puoi abbonarti nel nostro shop.