Credit Village. Nuova stagione di M&A per i servicer dell’industria del credito

credit village fusioni servicer

Come sta cambiando il settore del credito? A rivelarlo è stato Credit Village nel corso del nuovo evento dal titolo “M&A in the credit management industry: acquisire, essere acquisiti o aggregarsi? Nella previsione di una nuova ondata di operazioni in un ecosistema sempre più trasversale”.

Come riportato da Credit Village, il settore del credito ha cambiato faccia a seguito di un trasferimento in massa dei crediti non performing, che si sono spostati per l’80% dai bilanci delle banche verso gli operatori specializzati, lasciando ancora in circolo uno stock di circa 100 miliardi di euro, divisi equamente tra NPL e UtP.

Più attenzione alle performance

Questo movimento massivo ha fatto sì che ci sia oggi una forte attenzione sulle performance dei recuperi da parte di investitori e dei servicer, che diventa sempre più strategico per la tenuta del settore e dell’intera economia del Paese.

Servicer: protagonisti di una nuova stagione di M&A

Saranno proprio i servicer a giocare un ruolo da protagonista nella prossima stagione di M&A che vedrà importanti operazioni di aggregazioni e fusioni volte soprattutto ad aumentare l’efficienza dei processi di recupero e a diversificare il business.  

Dal 2014, più di 50 operazioni di M&A in Italia

Nel settore del credit servicing, i 5 principali servicer (Prelios, Do Value, Cerved, Intrum e Gardant) si sono ingranditi sempre di più, andando a gestire singolarmente masse di crediti superiori ai 20 miliardi di euro.

Rappresentano un unicum in Europa, perché nessun altro operatore supera i 5-10 miliardi.

Dall’altro lato, i medio-piccoli servicer si sono specializzati su determinate asset class, dai Single Name alle Special Situation, e processi di lavorazione.  

Nel frattempo, le grandi banche hanno continuato il loro percorso di deleverage, con uno spostamento verso gli UtP, e sono nate le challenge bank con una forte vocazione sugli NPE.

In questo contesto ci si aspetta una nuova ondata di crediti in arrivo, a partire dal leasing o dal settore sanitario, che andranno a diversificare il business degli operatori, anche dei più piccoli, che si troveranno a gestire nuovi flussi e dovranno necessariamente rinegoziare le loro partnership.

Se dal 2014 ad oggi sono state completate più di 50 operazioni di M&A nell’industry italiana del credit management, per il prossimo triennio si prevedono numeri ancora più elevati sulla spinta di una forte pressione sulla diversificazione dei ricavi e sulle performance, soprattutto da parte degli investitori.  

I principali driver che guideranno le operazioni di M&A

Credit Village ha altresì sottolineato come per i grandi servicer la sfida sarà quella di diversificare il business ed entrare in altri mercati, guardando anche all’estero con operazioni di cross-border.

Al contrario i piccoli servicer si andranno a consolidare facendo aggregazioni sinergiche con altri operatori.

Alcuni investitori esteri, invece, per ragioni diverse potrebbero essere interessati ad uscire dal mercato italiano, mentre il mondo delle challenger bank andrà verso la diversificazione del business.

In questo panorama si aprono nuove opportunità per tante piccole e medie aziende specializzate su specifici segmenti di crediti, dal corporate al secured, o su specifiche aree territoriali.

L’interesse verso il nostro Paese resta sempre elevato per la platea degli investitori che inevitabilmente si allargherà coinvolgendo soggetti diversi rispetto ai soliti già attivi, dai Club Deal ai Family Office.

 

La Rivista

Dicembre 2025

IT Modernisation.

Lavori in corso

Tutti gli altri numeri