Change Capital, l’aggregatore del credito fintech (e non solo) per le PMI

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Francesco Brami, CEO e co-founder di Change Capital

In questo episodio di define banking torniamo a parlare del contributo che il fintech può dare al mondo delle imprese, soprattutto delle PMI.

Il nostro ospite è Francesco Brami, CEO e co-founder di Change Capital.

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AG. Francesco, che cosa è Change Capital?

FB. Change Capital è una scaleup fintech che innova l'accesso al credito per le PMI e identifica i più efficaci strumenti finanziari, permettendo a imprenditori, CFO e responsabili amministrativi di trovare rapidamente le risorse finanziarie necessarie per i loro investimenti o per finalità di liquidità. Change Capital si può riassumere in tre parole: aggrega, identifica, accompagna.

Aggrega, perché aggrega il mondo fintech e le piattaforme digitali presenti nel panorama italiano.

Identifica, perché abbiamo realizzato un algoritmo di nostra proprietà che, con un click, identifica quanta liquidità riusciamo a portare alle imprese grazie ai nostri partner. Inoltre, all'interno dell'algoritmo, sono stati mappati i primi screening delle varie piattaforme con noi convenzionate e, quindi, riusciamo a identificare immediatamente quali screening hanno dato risultato verde e quindi sono eleggibili.

Accompagna, infine, perché riteniamo fondamentale la parte umana del nostro processo. Offriamo dei fintech advisor, nostri collaboratori che spiegano agli imprenditori cos'è il fintech, che cosa sono le varie delibere, le differenze tra i prodotti e li accompagnano fino all'erogazione del servizio richiesto.

Il credito fintech sta conoscendo una crescita esponenziale, dovuta soprattutto al Covid, purtroppo, che ne ha accelerato i risultati. L’imprenditore ha sempre meno tempo e, a volte, non ha neanche le capacità per identificare la soluzione migliore.

Change capital nasce proprio per questo: individuare con un click tutte le soluzioni a disposizione. Siamo iscritti all’OAM, siamo quindi vigilati da un organismo che è a sua volta vigilato da Banca d’Italia a Consob.

Siamo nati a maggio 2019 e abbiamo già supportato oltre 1.000 imprese, intermediando circa 150 milioni di euro.

AG. Dal punto di vista dell’impresa, come funziona Change Capital? Un imprenditore arriva sul vostro portale e che cosa fa?

FB. Allora è molto semplice. Si va sul sito www.changecapital.it e si inserisce la partita IVA, al momento possono farlo solo le società di capitali.

Punto, non chiediamo niente altro.

In pochi secondi il nostro algoritmo elabora i dati e identifica quanta liquidità possiamo portare all’impresa grazie ai nostri partner. Non solo, mostra anche il numero delle soluzioni con un pre-screening positivo suddiviso in macrosettori

L’algoritmo individua quanta liquidità riusciamo a portare all’impresa con dei prodotti che impattano sul capitale circolante, come per esempio l’invoice trading, ovvero l’acquisto del credito da parte di piattaforme, oppure il reverse factoring, che permette di pagare i fornitori con una dilazione.

L’altra parte dell’algoritmo va a fare un’analisi sul medio e lungo termine, indaga gli ultimi tre bilanci dell’azienda per capire come si è comportata e per proiettarne le possibili esigenze nel futuro.

Una terza componente dell’algoritmo identifica la liquidità necessaria per le scorte di magazzino, ad esempio per liquidità immediata.

A questo punto, l’algoritmo presenta all’impresa le soluzioni che danno già un pre-screening positivo, verificando anche la probabilità di tornare dall’impresa con una delibera.

L’analisi si basa sul declinato e l’approvato delle partite IVA similari a quella dell’impresa, controllando anche il codice attività, le dimensioni dell’impresa, la regione di appartenenza e così via.

Ma è qui che arriva l'importanza della parte umana, del nostro fintech advisor che guida l’impresa a capire le opzioni, i loro costi e benefici fino alla delibera più efficace.

AG. Dicevi che ci sono diversi strumenti su Change Capital: crowdfunding, cessione del credito, finanziamenti tradizionali. Chi sono i partner attuali e potenziali per voi?

FB. I nostri clienti sono le PMI, i partner invece sono di diverso tipo. La nostra piattaforma può essere usata dall’impresa, con uno schema B2B, ma anche da consulenti, commercialisti, consorzi di garanzia, fidi e associazioni di categoria, con un modello B2B2X.

Queste realtà usano la piattaforma per dare risposte agli associati o ai clienti con un click.

L’altra categoria di partner, che chiamiamo lenders (prestatori, NdR) sono le piattaforme fintech oppure le banche tradizionali che hanno digitalizzato i loro processi di credito. Perché Change Capital lavora con processi digitali, si fa tutto con un click.

Entrare nella nostra piattaforma significa per i consulenti portare alle imprese nuove soluzioni, che prima si offrivano solo in modo tradizionale.

I lenders invece possono ottenere da noi lead già qualificati: i nostri tool “ripuliscono” il contatto che proviene dal web marketing. Verifichiamo che non ci siano protesti o pregiudizievoli sulla società e sui soci, gli indici di bancabilità, il cashflow necessario a ripagare il finanziamento.

Ecco, i nostri lender ottengono anche un lead a cui è già stato fatto il pre-screening in base ai criteri che loro stesso hanno indicato. Incontrano quindi solo aziende che hanno già ricevuto il semaforo verde.

AG. Per adesso la vostra offerta è sul credito, ma mi chiedo come potrebbe evolvere in futuro la gamma di soluzioni e di servizi di prodotti che offrite alle imprese?

FB. Entro la fine di quest’anno vorrei realizzare alcuni sviluppi del progetto. Il primo è l’estensione dell’algoritmo alle società di persona e alle ditte individuali.

Un secondo tema sono le soluzioni di finanza agevolata con un click. Abbiamo un team che si occupa di finanza agevolata, ma si tratta di un tema molto consulenziale, che richiede di parlare con l’imprenditore, capirne le esigenze e dopo individuare i bandi agevolati, regionali o nazionali.

Noi vorremmo costruire un processo che richiede all’imprenditore poche informazioni e poi gli mostra tutti i bandi a cui potrebbe attingere per quell’investimento.

E poi guardiamo alla PSD2. Farci autorizzare dall’imprenditore a collegare i dati dei conti correnti alla nostra piattaforma ci permette di avere il cash flow in tempo reale. E di migliorare la consulenza all’impresa, verificando se riesce a sostenere le rate già in essere e può affrontarne un’altra.

Il nostro partner riceverebbe una simulazione del cash flow reale e un cliente la cui sostenibilità è verificata.

Infine, mi piacerebbe realizzare il brokeraggio assicurativo digitale. Anche qui con un algoritmo che richiede solo la partita IVA: verifichiamo se l’impresa è proprietaria di un immobile, ad esempio. O se ha bisogno di una polizza sul cyber risk.

 

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