Il modello Busto Garolfo contro le nuove povertà

Latte e credito smallUn modello “Latte e Credito” per risolvere le tensioni sociali. La proposta, lanciata dall’assessore alle politiche sociali della Provincia di Milano, Massimo Pagani, guarda all’esperienza di collaborazione messa in atto a Busto Garolfo (in provincia di Milano) dalla BCC locale, dal Comune e dalla Caritas. Obiettivo: risolvere i problemi legati alle nuove povertà.

Microprestiti e progetti personalizzati

Attraverso un progetto di microcredito portato avanti dalla BCC di Busto Garolfo e Buguggiate, in collaborazione con Comune e Caritas, si cercherà di sostenere la crescita socio-economica di famiglie a rischio di povertà o in stato di forte disagio sociale ed economico, attraverso piccoli prestiti mirati a risolvere emergenze contingenti. Vengono erogati importi fino a 1.500 o 2.000 euro da restituire entro un massimo di 2 anni: ciascuna richiesta viene vagliata dai servizi sociali del Comune e della Caritas, all’interno di un progetto personalizzato con obiettivi e impegni. Il beneficiario del prestito viene accompagnato da servizi sociali e Caritas in un percorso di monitoraggio e accompagnamento del beneficiario del prestito.

Latte e credito big

Da sinistra verso destra: il sindaco di Busto Garolfo Angelo Pirazzini, il presidente della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate Roberto Scazzosi, il parroco don Ambrogio Colombo, l’assessore alle Politiche sociali della provincia di Milano Massimo Pagani

Il nome da una prepagata per il latte

Il soprannome “Latte e Credito”, coniato dall’assessore Pagani, deriva da un progetto già attuato a Busto Garolfo che prevede la distribuzione ai più bisognosi di una carta sociale prepagata per prendere il latte da un dispenser. «Un modello assolutamente inedito di collaborazione a rete sul territorio per rispondere ai bisogni delle nuove povertà che proporrò di studiare e poter applicare in situazioni problematiche in provincia di Milano – commenta Pagani. Si tratta di una risposta ai bisogni creati dalla crisi che viene dal basso e che è il frutto di una collaborazione virtuosa fra soggetti del territorio, quindi vicini ai problemi delle persone; senza di loro, senza una banca come la BCC un progetto di questo tipo non si sarebbe mai realizzato. Si tratta di un modello che va in aiuto alle nuove povertà, ma non è assistenzialismo: insegna piuttosto a risollevarsi con le proprie forze, perché questa è la logica del microcredito, restituire quello che si è avuto in prestito».

 

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