Il mattone non dà segni di ripresa

Secondo una ricerca condotta dall’Area Research di MPS, i deboli segnali di ripresa del mercato immobiliare avvertiti nel 2010 non hanno trovato conferma nel corso del 2011, segnalando una contrazione del -2,2%. E intanto diminuiscono anche le erogazioni di mutui (-8,8%) e permane per il 2012 un sentimento di sfiducia per la ripresa del mercato
Una contrazione del numero di compravendite di immobili residenziali pari al -2,2% su a.p., equivalente a circa 14mila transazioni in meno, è quanto registra l’Area Research di Banca Monte dei Paschi di Siena per il 2011, non confermando i segnali di debole ripresa avvertiti nel 2010 (+0,4% rispetto al 2009). Tuttavia, l’investimento nel mattone rimane per circa un italiano su tre la forma migliore d’investimento, mentre appare in deciso calo l’investimento in strumenti finanziari. Il calo maggiore è avvenuto nel nord est dell’Italia, dove le transazioni sono diminuite del -3,4% su a.p., seguito dal sud e dalle Isole (-2,7%) e dal nord ovest (-1,5%) che mantiene tuttavia il 32,4% di market share.

Ma cosa acquistano gli italiani? Sebbene nel 2011 la superficie media delle abitazioni acquistate dalle famiglie italiane sia stata di 103 mq circa, la maggior parte delle abitazioni appartiene a fasce dimensionali più piccole (Monolocali, Piccola, Medio Piccola). Ciò è vero in particolare per il nord ovest, dove queste tre tipologie rappresentano complessivamente il 60,7% del totale compravenduto, seguito dal centro con il 60,3%, dal sud con il 57,5%, dalle Isole con il 55,% e infine dal nord est con il 54,1%.

La dinamica delle quotazioni del settore residenziale risulta inoltre sostanzialmente statica in Italia, tanto che nel II semestre 2011 la quotazione media risulta pari a 1584 euro/mq. Nonostante il calo del numero delle compravendite, non si assiste dunque a sostanziali cambiamenti nella quotazione media e la crescita numerica della popolazione, la fase di tassi di interesse ancora bassi, la razionalizzazione dei permessi di costruzione hanno sostenuto il mercato delle quotazioni.

Anche l’erogazione dei mutui è in negativo (-8,8%) per il 2011. Un dato che si ripercuote anche nel primo trimestre 2012 con nuove sottoscrizioni in calo del -52%, corrispondenti a 7,2 miliardi di euro. Inoltre, il tasso variabile sulle nuove erogazioni di mutui alle famiglie, dopo il lieve rialzo registrato nel 2010, riprende ad aumentare raggiungendo il 3,6% a dicembre del 2011, in linea con l’aumento del tasso euribor3M. Il tasso fisso, dopo aver registrato una diminuzione nel 2010, risulta in aumento nel 2011 collocandosi a dicembre intorno al 5,0%. Nel corso del 2011, le nuove erogazioni a tasso fisso hanno quindi ricominciato ad aumentare, ma circa il 50% delle erogazioni è ancora stipulata a tasso variabile, che rimane la forma preferita dagli italiani.

Permane un sentimento di sfiducia sulla ripresa del mercato per il 2012. Il sondaggio ANCE rivela, infatti, che il totale degli investimenti in abitazioni risulteranno nel 2012 pari a 70.284 milioni di euro, equivalenti a una variazione rispetto al 2011 del -2,1% in termini reali. In particolare gli investimenti in nuove abitazioni continueranno a ridursi, raggiungendo un -6% rispetto al 2011.

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