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Governare la trasformazione IT

Governare la trasformazione IT

 

Machine learning, intelligenza artificiale, cifratura dei dati e anche blockchain. La trasformazione dell’IT in banca è in atto. E IBM ci racconta come governare le nuove tecnologie.

IBM LeoniIl contesto economico e sociale sta sollecitando il tessuto industriale e finanziario. La tecnologia è il motore di questa trasformazione, che vuole accorciare “l’attesa” e traghettarci verso un “real-time business”. «La tecnologia sta anche abbattendo le barriere di accesso al mercato finanziario – afferma Massimo Leoni, Distinguished Engineer, Member of IBM Academy of Technology di IBM Italia –, facilitando l’ingresso a nuovi attori che si presentano con modelli di business dirompenti. Inoltre, sempre di più la banca è sollecitata da nuove normative e regolamentazioni (come il PSD2-Instant Payment), che comportano rischi e opportunità».

Più “intelligenza” alle operazioni bancarie

Per l’IT l’equazione da risolvere è come sfruttare al meglio le nuove opportunità tecnologiche e le richieste del mercato, mantenendo i capisaldi della tradizione: sicurezza, affidabilità e fiducia dei clienti. «La trasformazione – spiega Leoni – si deve quindi muovere su 3 binari: l’apertura a ecosistemi (API Economy), l’utilizzo opportunistico di modelli ibridi per l’erogazione dei servizi (cloud e on-premises) e l’impiego pervasivo dell’intelligenza artificiale (AI) e dell’analitica predittiva. Il tutto fondato su una solida “massicciata” che incarni il modello di fiducia delle banche: sicurezza, affidabilità e always on. Il machine learning è una forma di AI che si aggiunge all’analisi predittiva. E ottimizza le decisioni con l’elaborazione di un alto volume di informazioni, “apprendendo” dai nuovi dati. Può consentire alle banche di creare un modello più centrato sul cliente, conoscendolo meglio tramite analisi cognitive sui dati demografici, transazioni giornaliere, interazioni online e valore degli asset coinvolti. Questo approccio può infondere nuova intelligenza nelle operazioni bancarie, aiutando a personalizzare le esperienze dei clienti».

La sicurezza nel mainframe...

Per quanto riguarda la prevenzione delle frodi, amplificata dall’ubiquità di accesso, il nuovo mainframe – al cuore della maggior parte dei sistemi IT delle banche e che ha l’AI nativamente presente - è in grado di interfacciarsi facilmente con i sistemi transazionali e segnalare in tempo reale una frode su transazioni in esecuzione, senza compromettere i livelli di servizio. «La sicurezza e riservatezza delle transazioni e dei dati, spesso viene vissuta come un “disturbo”, un onere di cui doversi fare carico – continua Leoni. La sicurezza deve essere prescrittiva ed efficiente e sempre più trasparente. E il mainframe gioca un ruolo fondamentale, permettendo, in modo trasparente alle operazioni aziendali e senza modificare le applicazioni, una cifratura continua delle transazioni e dei dati. Con una capacità di resistere alle minacce di sicurezza 8 volte più efficace rispetto alle piattaforme alternative e un costo inferiore dell’84%».

Anche Big Iron evolve

«Anche il mainframe – conclude Leoni – partecipa alla trasformazione evolvendo: apre il suo patrimonio a ecosistemi attraverso l’API economy, supporta le blockchain, interiorizza l’intelligenza artificiale offrendo un centro di gravità e orbite sicure alle iniziative di innovazione… parafrasando una canzone di Pierangelo Bertoli, che potrebbe essere un motto per questa tecnologia: “la trasformazione si affronta a muso duro, con un piede nel passato e lo sguardo dritto e aperto nel futuro”».

Trovi l'articolo sul numero di dicembre 2017 di AziendaBanca