Torna a crescere l’occupazione e fanno ben sperare i dati sulle donne inattive e sui disoccupati di lunga durata.
A confermare questa tendenza sono i numeri dei progetti di Ente Nazionale per il Microcredito (ENM) e ANPAL (Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro), oltre che i recenti dati Istat.
Secondo l’istituto di statistica nazionale la disoccupazione è tornata ai livelli pre-Covid e la diminuzione del numero di persone in cerca di lavoro si osserva tra le donne e per tutte le classi d'età: un calo che sfiora l’8%, pari a -184mila persone, se rapportato a dicembre 2020.
Importanti le misure di supporto all’autoimprenditorialità.
A tale proposito cresce la partecipazione al progetto Yes I Start Up, che ha segnato un vero e proprio record, raggiungendo, con nove mesi di anticipo, l’obiettivo di formare all’autoimprenditorialità 1.000 profili, tra donne inattive e disoccupati di lunga durata.
Yes I Start Up: coinvolte 1.000 persone
Il programma in questione, attuato dall'Ente Nazionale per il Microcredito (ENM), in accordo con ANPAL e fino ai primi mesi dell’anno scorso rivolto solo ai Neet (giovani, entro i 29 anni, Not in Education, Employment or Training), ha allargato la platea a donne inattive e disoccupati di lunga durata (anche over 50), con lo scopo di formare, entro il 31 dicembre 2022, un migliaio di soggetti di queste categorie, per poi avviarli all’impresa e permettere loro di accedere in particolare al Fondo Rotativo Nazionale SELFIEmployment, gestito da Invitalia.
Secondo i dati, a metà marzo 2022 si dovrebbero coinvolgere nei percorsi formativi 1.000 persone.
Tra i beneficiari di questo programma figurano prevalentemente donne inattive (47,4%), seguite da donne (32,4%) e uomini (21,2%) disoccupati di lunga durata; la maggioranza di loro è italiana (94%), ha meno di 50 anni (fascia che occupa il 20% degli interessati), possiede un diploma di scuola secondaria, mentre il 10% ha conseguito una laurea specialistica e l’8% triennale.
Il 36% dichiara di non avere nessuna esperienza lavorativa, o di aver lavorato con contratti a tempo determinato (27,4%, indeterminato 13,3%).
Quanto alla provenienza geografica, figurano in testa Campania, Sicilia, Puglia e Lazio.
Il “ritorno” dei giovani
Tanti i giovani spinti a mettersi in gioco.
In questo contesto, Yes I Start Up per la formazione dei Neet, nel biennio 2019-2020, ha raggiunto oltre 1.700 giovani, e con la nuova edizione - avviata a maggio 2021 - altri 400, con l’obiettivo di arrivare a fine anno 2022 a circa 1.200.
Si tratta di uomini (51%) e donne (49%), quasi tutti italiani e per lo più sopra i 20 anni.
Anche in questo caso, la Campania si conferma la Regione che registra la più alta provenienza.
La metà di questi ragazzi ha un diploma di scuola secondaria e il 5% una laurea, sia triennale che specialistica.
Nicola Patrizi, Project Manager di Yes I Start Up, ha sottolineato come «Yes I Start Up è un modello di intervento concepito per formare e accompagnare giovani, donne e disoccupati ad accedere alle misure di finanza pubblica che consentono la creazione di impresa. Nato per i Neet, è diventato un modello replicabile per diversi target».
Il progetto SELFIEmployment
Parallelamente a Yes I Start Up, anche il progetto di Supporto per l'accesso alla misura SELFIEmployment fa parte di un programma per la formazione all'autoimpiego e l'accompagnamento alla creazione di un'attività d'impresa, attuato dall'Ente Nazionale per il Microcredito, in accordo con ANPAL.
I numeri di SELFIEmployment sono altrettanto confortanti.
Ad un anno dall’uscita del nuovo Avviso pubblico, la misura ha registrato circa 1.200 domande di ammissione alle agevolazioni, a fronte di circa 39 milioni di euro di finanziamenti richiesti, di cui 8 milioni già attivati dalle iniziative finanziate.
Ben il 60% dei beneficiari ammessi alle agevolazioni sono donne (inattive, neet o disoccupate di lunga durata), che hanno apprezzato l’agile iter per la fruizione dell’incentivo.