Speciale Talent Management

Mediolanum. I neolaureati con i maestri di bottega: i family banker

banker consultant banca mediolanum

Antonio Gusmini, Direttore Risorse Umane di Banca Mediolanum

Formare i banker consultant di nuova generazione: giovani figure bancarie che seguono il cliente, imparando il mestiere direttamente dai private e family banker di Banca Mediolanum, così da favorire il passaggio generazionale. L’iniziativa ha preso il via quasi un anno e mezzo fa e ha già portato all’ingresso di 200 giovani laureati.

«A breve formeremo altri 48 ragazzi, con l’obiettivo – racconta Antonio Gusmini, Direttore Risorse Umane di Banca Mediolanum – di creare almeno 150 posti di lavoro all’anno per i laureati di eccellenza in Italia».

Teoria e pratica per formare i giovani

I giovani neolaureati seguono un master presso la corporate university del gruppo, per poi entrare nella bottega di una figura senior, così da imparare il mestiere al suo fianco, come nel Rinascimento con i maestri di bottega.

«Grazie alla formazione ricevono competenze tecniche e professionali, oltre che emotive e relazionali. Lo scopo è imparare a gestire il cliente, anche nei momenti di forte emotività – prosegue Gusmini –, che possono sfociare in scelte di investimento poco ragionate».

Il 25% dei neolaureati è donna

Una professione che, per le sue caratteristiche, ben si adatta anche all’attitudine femminile: precisione, cura del cliente, capacità di relazione, empatia.

«Stiamo per superare la soglia del 25% di giovani laureate che partecipano al percorso – annuncia Gusmini. Dobbiamo però stuzzicare il loro interesse, così da superare la diffidenza iniziale verso un mondo che appare tipicamente maschile. I benefit sono naturalmente un elemento sul quale puntano i nostri recruiter (per il 70% donne, NdR), in primis la possibilità di gestire liberamente il proprio tempo».

La staffetta generazionale

Questa sinergia tra esperienze professionale, dei senior, e tecnologica, dei neolaureati, prepara il terreno a una staffetta generazionale, che si concluderà con il passaggio di testimone della relazione con il cliente in mano alle nuove leve.

«Questo approccio amplifica i punti di ascolto per il cliente e lascia a lui e alla sua famiglia serenità per il futuro. I senior sono in grado di trasmettere i valori del brand, così da dare continuità al modello di servizio – precisa Gusmini –, in questo modo il cliente non avvertirà alcuno strappo nella relazione. E i neoassunti avranno il vantaggio di non doversi lanciare nel mercato per conquistarsi nuovi clienti, riuscendo a coltivare già oggi una relazione di fiducia».

Nuovi modi di lavorare e principali ostacoli

Banca Mediolanum sta anche investendo sulla ricerca di nuove figure, come data analyst e data manager. Le nuove tecnologie, come AI o robotizzazione, sono al centro dell’attenzione, oltre che seguite nella loro evoluzione da una community di digital change agent dedicata.

Per scovare le nuove necessarie competenze tecnologiche, il Gruppo conduce prima un’analisi interna, così da individuare risorse da valorizzare tramite la formazione e impiegare in progetti trasversali, attraverso i quali fare emergere i nuovi talenti.

«Con iniziative parallele possiamo dare spazio ai talenti e adottare una nuova modalità di lavoro, più fluida – chiarisce Gusmini. Un concetto che purtroppo si scontra con la rigidità organizzativa di realtà, come quelle bancarie e assicurative, costrette a presentare organigrammi dettagliati, che lasciano poco spazio di manovra alle persone dell’organizzazione».

Perché la banca è attraente

Nonostante il finance abbia poco appeal verso i giovani talenti, che preferiscono guardare e startup e società tecnologiche, il valore del brand, le modalità di lavoro e soprattutto i valori culturali di Banca Mediolanum si confermano una valida attrattiva.

«Ci troviamo a competere con i player più rinomati in ambito innovativo – sottolinea Gusmini – e dobbiamo dimostrare che la banca non è più un mondo ordinario e grigio: potrebbe anzi dimostrarsi un ambiente dove, grazie agli investimenti tecnologici, trovare stimoli e lavorare in modo agile e partecipativo».

Il welfare a supporto di nuove esigenze familiari

Il Gruppo bancario Mediolanum ha attivato per i dipendenti una serie di iniziative di welfare che spaziano dal servizio per la compilazione del 730, a workshop sulla genitorialità, alla cura della propria salute, fino al benessere psico-fisico e alla gestione delle persone anziane.

Da 20 anni è aperto l’asilo nido aziendale, rimasto attivo anche in periodo Covid, dove sono presenti in media 120 bambini all’anno. Inoltre è presente una panetteria, gestita da una cooperativa sociale, una farmacia, servizi di sartoria, di rinnovo patenti, oltre a strutture per praticare sport.

«In azienda l’età media è di 41 anni: è la generazione sandwich, schiacciata tra la cura dei figli e dei genitori – chiarisce Gusmini. Abbiamo attivato dei workshop per affrontare queste problematiche e diamo la possibilità di contattare gli esperti di cooperative dedicate alla cura degli anziani».

La formazione phygital

Mediolanum Corporate University è il contenitore didattico del Gruppo: sono presenti specialisti nella didattica, formatori, collaboratori da enti formativi e università, oltre che facoltà interne.

Qui le lezioni si svolgono in presenza, ovviamente, con un focus sullo sviluppo di competenze importanti, dove il confronto con le persone risulta più proficuo.

Tuttavia, ormai i processi di apprendimento sono phygital e sono presenti anche piattaforme aperte, community, approcci di gamification in particolare su argomenti più tecnici, dove è necessario mantenere alta l’attenzione.

Oppure su argomenti di frontiera, attraverso hackathon challenge dove chiunque si può iscrivere per formare una squadra e raggiungere l’obiettivo.

Questo articolo è stato pubblicato sul numero di settembre 2023 di AziendaBanca ed è eccezionalmente disponibile gratuitamente anche sul sito web. Se vuoi ricevere AziendaBanca, puoi abbonarti nel nostro shop