Poco più della metà degli stage è retribuito con un rimborso spese che si aggira attorno ai 500 euro mensili. Ma il 41% degli stagisti non riceve alcun compenso.
Sono i risultati della indagine ING People Insights Lab, commissionata dalla banca a YouGov, che ha coinvolto 400 giovani tra i 20 e i 30 anni laureati negli ultimi 2 anni. E presentata a Milano in occasione della conferenza stampa di ING Italia, prima banca in Italia ad aver innalzato a 1.500 euro netti il rimborso spese per lo stage, curriculare ed extracurriculare.
Le aspettative e i fattori di scelta
La survey indaga le aspettative dei giovani nei confronti dello stage: tre ragazzi su cinque indicano importante la possibilità di essere assunti dopo questa esperienza, seguita dalla opportunità di apprendere ed essere formati (55%) e, solo per la metà, a incidere nella scelta è anche l’ammontare del rimborso.
Tra i fattori che i giovani valutano prima di candidarsi, compaiono la possibilità di crescita professionale (67%) e l’importo del rimborso (61%). Inoltre, per chi ha effettuato uno stage negli ultimi 3 anni, anche la cultura aziendale diventa un aspetto importante in fase di valutazione di una potenziale candidatura.
«Le aspettative di successo di uno stage restano però frammentate: il 31% si aspetta che l’esperienza si trasformi in una opportunità di lavoro stabile, ma il 37% ha aspettative basse o non ne ha affatto – commenta Costanza Ramorino, Head of HR di Ing Italia. Il rimborso spese è importante, dato che il 78% pensa sia troppo basso e, in fase di colloqui, circa 1 giovane su 5 ha rifiutato lo stage per questa motivazione. Di conseguenza, abbiamo deciso di raddoppiare il rimborso, arrivando a 1.500 euro netti al mese, a cui si affiancano una serie di benefit: smart working super flessibile, ticket restaurant da 7 euro per ogni giorno lavorato, anche in smart, e l’accesso a una selezione di programmi di wellbeing. Con un invito alle altre aziende: copiateci!».