Organizzazione

Credem. Modello Teal: meno gerarchie e nuovi ruoli in banca

Credem. Modello Teal: meno gerarchie e nuovi ruoli in banca

Smussare le rigide gerarchie organizzative in banca adottando il modello teal oriented. Una modalità organizzativa che parte dal basso per creare una community interna, auto-organizzata, di dipendenti e stimolare la condivisione delle competenze.

È con questo approccio che il Gruppo Credem ha rivisto il modello organizzativo del Corporate Center e ora si appresta a estendere l’approccio teal a nuove aree della banca, in primis quella commerciale.

«Stride pensare a come una banca, così fortemente regolamentata, possa adottare un approccio che riduce le gerarchie e smussa le barriere – raccontano da Credem.

Tuttavia, grazie a questo modello e con meccanismi di delega, possiamo dare maggiore responsabilità alle persone che ogni giorno impattano con il loro lavoro sul rischio azienda».

Il rischio del modello gerarchico

L’assetto gerarchico è persino visto come un potenziale rischio manageriale, in particolare di fronte ai rischi emergenti del new normal: adottare una visione strategica mono direzionale e focalizzata sulla efficienza inibisce infatti la resilienza e la reattività. Due fattori centrali per affrontare la complessità e l’incertezza dei nuovi rischi e continuare a competere nel mercato.

Inoltre, sono aspetti in linea con i principi di sostenibilità, come la soddisfazione e lo sviluppo professionale del personale operativo e manageriale.

Come inizia la sperimentazione in banca

Il progetto è nato nel 2019 da un gruppo di persone che si sono appassionate al tema a seguito di un evento presso l’Università di Modena e Reggio Emilia: indipendentemente dalle competenze, dal ruolo aziendale e dal livello gerarchico, si sono auto candidate per iniziare il nuovo percorso, identificando le risorse da valorizzare, ma con una logica bottom-up, essenziale nel modello teal.

Si è quindi costituito un team interfunzionale, che vede la presenza dei Servizi Organizzazione e HR, dedicato all’ampliamento del perimetro di sperimentazione, con l’obiettivo di aprire le porte ad altre funzioni e società del gruppo Credem. Con l’ok, naturalmente, del CdA.

Le tante anime del nuovo paradigma

Sotto la guida del team interfunzionale si sono sviluppate le community, auto-organizzate e specializzate su determinati filoni: formazione, change management organizzativo, comunicazione e competenze.

La metodologia teal crea una sorta di villaggio, come racconta Credem, animato da numerosi soggetti: le aree del Gruppo che stanno, man mano, attuando il paradigma; le community e i gruppi di lavoro che analizzano vari aspetti e ambiti di perfezionamento dell’applicazione della metodologia teal; e il gruppo social che periodicamente alimenta contenuti e dibattito.

I nuovi ruoli aziendali

Appaiono anche due nuove figure che vanno a sostituire il tradizionale capo ufficio: da una parte, il Team Leader, orientato al coordinamento e alla guida, e dall’altra il Competence Leader, che si occupa della diffusione della competenza e della promozione all’auto-sviluppo.

Tuttavia, le figure manageriali non sono più intese come capi, piuttosto diventano dei facilitatori, responsabili dello sviluppo e della crescita delle persone, dando spazio anche alla leadership di competenza.

Il team squad entra in banca

L’evoluzione organizzativa si è poi ramificata ed estesa, portando alla nascita di gruppi di lavoro trasversali e interfunzionali.

Quindi, nel primo caso, gruppi di persone della stessa area organizzativa ma che provengono da team diversi. Oppure, come nel secondo caso, nuovi team fluidi, detti squad: squadre composte da colleghi di differenti aree organizzative o società del Gruppo, che lavorano su temi aziendali rilevanti e trasversali.

Qui, l’utilizzo delle competenze diffuse è un elemento chiave e necessario per raggiungere l’obiettivo.

Inoltre, per creare un migliore legame tra i gruppi sono stati introdotti nuovi meccanismi di valutazione tra peer, in una logica a 360 gradi.

Tuttavia, per riuscire a vivere in un altro modo la propria azienda Credem ha dovuto ricorrere anche a tanta formazione per le risorse, per renderle capaci di intraprendere questo cambiamento culturale.

Dal Corporate Center all’Area commerciale

Terminata la fase di startup, che ha riguardato numerose aree del Gruppo Credem, si entra ora in un momento di assestamento, dove queste strutture organizzative dovranno raggiungere la loro maturità.

La sperimentazione del modello teal ha creato un contesto organizzativo in movimento dinamico, attivo e partecipativo a tutti i livelli, che è stato adottato da tutto il Corporate Center.

Ora l’obiettivo è coinvolgere anche altre aree della Banca nella metamorfosi organizzativa, per raggiungere la rete commerciale, dove la permeabilità al cambiamento è meno scontata.

Misurare e valutare il nuovo paradigma

Tra gli obiettivi a medio termine, c’è anche la volontà di individuare degli indicatori oggettivi per misurare i benefici del cambiamento organizzativo.

È ovvio che questa sperimentazione punti a una maggiore efficienza per l’azienda, grazie a processi più snelli e maggiore agilità organizzativa nel perseguire i risultati, ma questi vantaggi devono essere quantificati attraverso un monitoraggio continuo.

 

Questo articolo è stato pubblicato sul numero di marzo 2024 di AziendaBanca ed è eccezionalmente disponibile gratuitamente anche sul sito web. Se vuoi ricevere AziendaBanca, puoi abbonarti nel nostro shop