Gruppo BPM: la svalutazione pesa sull’utile

Il Gruppo Banca Popolare di Milano chiude i primi nove mesi del 2012 con una perdita netta consolidata di 105,9 milioni di euro, per gli effetti non ricorrenti della svalutazione degli avviamenti, che hanno avuto un impatto di 360,2 milioni: l’utile netto normalizzato (al netto dei filtri prudenziali imposti da Banca d’Italia dalla segnalazione di giugno 2011 e dei Tremonti Bond) ammonta a 103 milioni di euro, in crescita di 74,8 milioni rispetto a settembre 2011. L’utile netto del terzo trimestre è pari a 25,4 milioni. I ricavi crescono del 10,5%, contro un -7,7% dei costi: le spese per il personale calano del 7,6%, le spese amministrative del 7,3% anno su anno. Il cost/income si attesta al 63%, in contrazione di 12,4 punti percentuale anno su anno.

Raccolta diretta
La raccolta diretta cresce del 4,6% rispetto a dicembre 2011, arrivando a 37,6 miliardi. La componente debiti verso la clientela cresce del 14,7% da inizio anno, per un totale di 24,5 miliardi, grazie alla crescita del 7,2% di conti correnti e depositi a risparmio, trainati dai depositi vincolati e dai pronti contro termine. La Banca ha rimborsato, senza sostituirli, oltre 1 miliardo di titoli istituzionali, e riacquistato 280 milioni di proprie passività: il comparto titoli in circolazione risulta quindi in calo del 12% rispetto al dicembre 2011. Stabile il saldo dei titoli in circolazione presso la clientela retail. La quota di mercato dei depositi ad agosto 2012 si mantiene all’1,8%, in
linea con quella di dicembre 2011.

Raccolta indiretta
Più variegato l’andamento della raccolta indiretta: 31,1 miliardi circa, in calo del 3% rispetto a dicembre 2011 ma in crescita (+1,1%) rispetto a giugno 2012. La componente risparmio gestito pesa per 13,4 milioni (+2,9% da fine 2011 e +3,6% da giugno 2012): la raccolta netta è negativa di 288 milioni nei primi 9 mesi, ma in crescita di 50 milioni nell’ultimo trimestre. Al 30 settembre 2012 il risparmio amministrato risulta stabile rispetto a giugno 2012 (-0,6%), seppur in diminuzione rispetto a dicembre 2011 (-7%). Su tale dinamica ha influito la riallocazione degli investimenti della clientela, che ha privilegiato i prodotti di raccolta diretta e in particolare i depositi vincolati.

Impieghi
Il totale dei crediti verso clientela sfiora i 35 miliardi di euro, in flessione del 2,1% rispetto a dicembre 2011 e sostanzialmente stabile rispetto a giugno 2012. La flessione ha interessato principalmente il segmento “corporate”, a conferma del costante ridimensionamento dell’esposizione verso tale comparto. Buona la performance dei crediti a privati. Il comparto mutui segna una sostanziale stabilità sia rispetto a giugno 2012 (-0,4%), sia rispetto a fine 2011 (-0,8%), ma con nuove erogazioni nei primi nove mesi in calo del 37,4% anno su anno.

Le sofferenze nette su impieghi ammontano al 2,4% a settembre 2012. Le attività deteriorate lorde crescono del 24,1% rispetto a fine 2011: le sofferenze lorde nei nove mesi ammontano a 340 milioni (+26,3%), interessando soprattutto i comparti costruzioni, manufatturiero e commercio. Gli incagli crescono del 14,8% e le esposizioni ristrutturate del 17,9%.

Patrimonio
Al 30 settembre, il patrimonio netto del Gruppo si posiziona a € 4.227 milioni, mentre il patrimonio di vigilanza consolidato è pari a € 5.540 milioni (+ 117 milioni rispetto a dicembre 2011). I coefficienti patrimoniali, che dalla segnalazione di giugno 2011 incorporano gli effetti delle maggiori ponderazioni richiesti dalla Banca d’Italia, risentono degli effetti derivanti dal peggioramento del rating dello Stato Italiano (luglio 2012 – Moody’s) che, in base alla normativa vigente, ha portato all’aumento (dal 50% al 100%) delle ponderazioni su esposizioni dirette o garantite da intermediari vigilati. A settembre 2012 il Core Tier 1 è all’ 8,91% (9,42% pro-forma2) rispetto all’8,02% di fine 2011 e al 6,03% di settembre 2011.