GGB 2030, la nuova via del Green Globe Banking

Da 10 anni, Green Globe Banking Conference & Award è un appuntamento rilevante per tutto il mondo bancario che si confronta con i temi della sostenibilità. Nell’edizione 2017 l’evento cambierà pelle, sempre nel segno della continuità, ma con nuovi stimoli e obiettivi più allargati. Prima di raccontare il prossimo futuro, è necessario fare un passo indietro e capire il contesto nel quale il progetto è nato. A spiegare filosofia e obiettivi è il Presidente di Assosef Marco Fedeli, anche ideatore dell’iniziativa. In questi ultimi dieci anni il mondo si è capovolto: «Abbiamo attraversato una crisi economico finanziaria che ha attanagliato i consumi, compresso lo sviluppo. Il sistema bancario ha tenuto, ma ci si è molto concentrati sul breve periodo. Nonostante la difficoltà del decennio, al progetto Green Globe Banking hanno aderito tutte le grandi banche del Paese, unitamente a tantissimi altri player del territorio e regionali. Come realtà promotrice ci siamo presi inizialmente il compito di incoraggiare le banche a dotarsi e a proporre soluzioni di sostenibilità ambientale: il momento era infatti propizio, con il primo mandato di Obama e il macro tema della Green Economy; l’effervescenza si percepiva in tutti i campi della società».

Green Banking AB 11 foto

Assosef ha scelto di accompagnare le banche con una strategia precisa: privilegiare l’economia reale, con un’attenzione al mercato retail, al quotidiano del banking che coinvolge famiglie e piccole imprese. «Volevamo vedere come le banche avrebbero deciso di sostenere i nuovi comportamenti virtuosi. Per questo non ci siamo indirizzati verso i temi di finanza sostenibile e ci siamo concentrati su fenomeni che coinvolgessero un alto numero di clienti». Il Green Globe Banking, nei suoi 10 anni di vita, è sempre stato organizzato in due momenti, complementari: la conference, divulgativa della cultura della sostenibilità e relativa ai temi che ogni anno venivano individuati; la premiazione delle banche più virtuose, con riconoscimenti sia per gli impatti diretti (ossia che avvenivano dentro l’organizzazione, a livello di efficientamento aziendale) che indiretti (ossia la capacità di intercettare e sostenere nuovi bisogni e consumi del mercato).

2017, si volta pagina

Come anticipato, l’edizione 2017 sarà ricordata per un forte cambiamento di rotta, in linea con i segnali che provengono dalla società. «I temi del Green – precisa Fedeli – non sono più solamente collegati al concetto di sostenibilità ambientale, ma anche a quella sociale ed economica. Ecco che, dunque, elemento trainante diventa lo sviluppo sostenibile. Per questo abbiamo deciso di ancorare questa edizione e le prossime ai 17 Sustainable Development Goals, gli obiettivi dell’agenda 2030 a cui i governi sono tenuti a uniformarsi». Il Premio si confronta, da adesso in poi, con questi 17 grandi obiettivi, che definiscono i parametri dello sviluppo sostenibile indicato dall’Onu e, in Italia, promosso da Asvis, Alleanza Italiana sullo Sviluppo Sostenibile, che coinvolge 170 associazioni, Assosef compresa. «Il mondo sta certamente cambiando: si pensi al decreto legislativo 254/2016, che obbliga le aziende con più di 500 dipendenti a rendicontare non solo gli aspetti finanziari, ma anche quelli ambientali e sociali. Una nuova sensibilità si sta facendo avanti e rende più trasparente l’attività delle imprese, banche comprese. Il Premio, che da quest’anno si chiamerà “GGB 2030 Financial Services for SDGs – Gran Premio dello Sviluppo Sostenibile”, si posiziona su una delle punte più avanzate dello sviluppo sostenibile. Intendiamo infatti portare in alto l’asticella, per incoraggiare le banche ad adottare le migliori pratiche e a raggiungere l’eccellenza». Con queste premesse GGB 2030 si apre non solo al mondo bancario, ma anche a quello assicurativo e alle società finanziarie. Immutata resta la formula, che prevede sempre conference e premiazione, che si terranno a Roma, presso la Camera dei Deputati, il prossimo 13 dicembre. A muovere le fila dell’intero progetto, come ricordato, è Assosef, Associazione Europea Sostenibilità e Servizi Finanziari, realtà no profit dedicata a istituti bancari, finanziari, assicurativi e operatori del settore.

«Anche questa iniziativa, come le altre che poniamo in essere, non prevede nessun beneficio economico per chi la organizza. La mission vuole infatti che il nostro lavoro sia finalizzato a fornire al sistema finanziario un punto di riferimento sui temi della sostenibilità. Proprio la denominazione associativa ricorda che l’associazione è aperta al confronto tra due mondi, quello finanziario e quello della sostenibilità, che vogliono parlarsi e tracciare insieme un percorso comune. Dopo anni di turbolenza e assestamento, oggi il mercato è alla ricerca di un modello capace di proporre e raccontare la sostenibilità e le sue buone pratiche, allineato con le richieste presenti nella società. Le banche sono chiamate a dare un contributo rilevante al tema, a partire dalla propria offerta di mercato, in modo che il business resti assolutamente performante, ma in modo più intelligente». In gioco non vi sono, conclude Fedeli, «banali ragionamenti, ma una nuova visione del futuro, un nuovo approccio reputazionale, una diversa attenzione ai rischi, un modo nuovo di fare impresa. Dopo dieci anni possiamo affermare, senza tema di essere smentiti, di aver contribuito a educare il sistema bancario alla sostenibilità, accompagnandolo e incoraggiandolo allo stesso tempo».

 

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