Le Good banks hanno perso meno di quanto stimato: il rosso è di 49 milioni di euro per le quattro banche salvate dal bail-in, Banca Marche, Banca Etruria, Carichieti e Carife. Pronte a essere vendute entro fine settembre, forse addirittura in blocco.
tampone bail-in: perdita di 49 milioni
Dopo una perdita di 153 milioni di euro nei 38 giorni tra la risoluzione avviata con il bail-in e il 31 dicembre 2015, le quattro banche salvate chiudono il primo trimestre 2016 con una perdita di 49 milioni, circa la metà di quella prevista. Il numero dei clienti invece rimane stabile rispetto a dicembre (oltre 1 milione). Le nuove banche potranno così procedere sia con il rinnovo di finanziamenti che con l'offerta di nuovo credito: fino al 31 marzo i finanziamenti hanno interessato già quasi 40mila utenti per 4,67 miliardi di euro.
Posizione economica delle quattro good banks
Al termine del mese di marzo la raccolta da clientela delle good banks è risultata pari a 21,8 miliardi di euro. Il complesso dei finanziamenti verso i clienti ammonta invece a 18,2 miliardi di euro. Nel trimestre le banche (Banca Marche, Banca Etruria, Carichieti e Carife) hanno poi ceduto 1,41 miliardi di euro di sofferenze a REV, la Bad Bank appositamente creata per gestire i loro crediti non performanti (NPL). Una seconda tranche di sofferenze verrà ceduta nelle prossime settimane, così da completare il processo previsto all'atto della risoluzione, che prevedeva appunto che le banche partissero senza il peso di questi prestiti. Il portafoglio Incagli ha un livello di copertura vicino al 30%.
Le Good Banks saranno vendute
Banca Marche, Etruria, Carichieti e Carife saranno presto cedute sul mercato, come previsto dalle norme della Risoluzione. Roberto Nicastro dovrebbe ricevere le offerte vincolanti per l'acquisto delle 4 banche e molto si parla di una decina di fondi specializzati nel ristrutturare le banche e i loro crediti che fanno eco al già noto Apollo che si è insediato in Banca Carige. Ma cosa faranno questi fondi: compreranno il pacchetto unico? In precedenza si è sentito parlare di compravendite da parte di banche "vicine di casa": la Popolare di Bari sembrava interessata a Carichieti, mentre BPER aveva già fatto un'offerta per Carife.
Offerte ben sotto le stime
Le ultime voci di mercato confermano però che le stime per questa compravendita sono assolutamente al ribasso: dagli 1,6 miliardi attesi (cifra che doveva ritornare a UniCredit, Intesa Sanapolo e UBI che avevano messo mano ai loro conti per finanziare il Fondo di risoluzione), si è scesi ad oscillare tra i 300 e i 500 milioni di euro.
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