I numeri e le strategie post fusione
La nuova banca potrà contare su oltre 4 milioni di clienti e un posizionamento di eccellenza in aree di business a elevata crescita e reddittività, tra cui Asset Management, Private Banking, Corporate & Investment Banking, Bancassurance e Credito al consumo. Le sinergie lorde sono stimate preliminarmente 365 milioni di euro annui a regime nel 2018, di cui 290 milioni da minori costi e 75 milioni da maggiori ricavi. Inoltre, il valore attuale delle sinergie al netto di imposte e oneri di integrazione è stimato in 1,9 miliardi.
Struttura dell’operazione: azionisti e aumento di capitale per il Banco
L’operazione sarà realizzata attraverso una fusione “propria”, ossia mediante la costituzione di una nuova banca. La Nuova Capogruppo, che verrà costituita in forma di società per azioni, svolgerà al contempo la funzione di banca e di holding capogruppo con funzioni operative nonché di coordinamento e direzione unitaria su tutte le società appartenenti al Nuovo Gruppo. Attraverso la fusione sarà pertanto realizzata la trasformazione di Banco Popolare e di BPM da cooperativa in società per azioni, in conformità con quanto previsto dalla Riforma delle Popolari. I rapporti di partecipazione al capitale della nuova Capogruppo sono stati così stabiliti: il 54% del capitale andrà agli azionisti del Banco Popolare, mentre il 46% sarà per gli azionisti di BPM. Questi rapporti di partecipazione saranno validi solo dopo l’aumento di capitale di 1 miliardo da parte di Banco Popolare, che dovrà essere eseguito prima della delibera sulla fusione.
Lo scorporo di BPM e la nascita della banca-rete
BPM, prima del perfezionamento della fusione, dovrà scorporare e conferire a favore di una società bancaria, che sarà comunque controllata dalla nuova Capogruppo e avrà sede legale e amministrativa a Milano, alcune attività: la rete di sportelli situata nelle province di Milano, Monza e Brianza, Como, Lecco e Varese. La società beneficiaria dello scorporo svolgerà quindi la funzione di banca-rete, sottoposta alla direzione e al coordinamento della nuova Capogruppo (preso la quale saranno centralizzate le funzioni amministrative, di pianificazione, di tesoreria e altre funzioni centrali), con l’obiettivo di non generare duplicazioni di costi e sovrapposizioni con la nuova Capogruppo.
Corporate governance
La nuova Capogruppo avrà due headquarters, uno a Verona e uno a Milano. La sede legale sarà a Milano e la sede amministrativa sarà a Verona. A Verona, Lodi, Novara e Bergamo saranno ubicate le strutture di vertice delle rispettive divisioni territoriali e a Milano la struttura di vertice della banca beneficiaria dello scorporo. Per il primo triennio il Consiglio di Amministrazione sarà composto come segue: un membro sarà l’Amministratore Delegato della nuova Capogruppo, la cui carica sarà ricoperta dall’attuale Consigliere Delegato di BPM Giuseppe Castagna; 9 membri saranno designati dal Banco Popolare, tra cui il Presidente del Consiglio di Amministrazione, la cui carica sarà ricoperta dall’attuale Presidente del Consiglio di Amministrazione del Banco Popolare Carlo Fratta Pasini, e due Vice Presidenti; 7 membri saranno designati da BPM, tra cui il Vice Presidente Vicario; i restanti 2 membri saranno designati tra soggetti indipendenti scelti di comune accordo dal Banco Popolare e da BPM.
La Nuova Capogruppo nominerà un Comitato Esecutivo. Per il primo mandato l’attuale Amministratore Delegato del Banco Popolare, Pier Francesco Saviotti, assumerà la carica di Presidente del Comitato Esecutivo, che sarà composto da 6 amministratori, tra cui l’Amministratore Delegato della Nuova Capogruppo, il Vice Presidente Vicario e i Vice Presidenti del Consiglio di Amministrazione. Il sesto componente sarà designato da BPM.
La Nuova Capogruppo nominerà un Direttore Generale nella persona dell’attuale Direttore Generale del Banco Popolare, Maurizio Faroni, e due Condirettori Generali, uno di espressione Banco Popolare, nella persona di Domenico De Angelis, e uno di espressione BPM, nella persona di Salvatore Poloni.
Nello statuto della Nuova Capogruppo sarà previsto un limite all’esercizio del diritto di voto tale per cui nessun soggetto potrà esercitare il diritto di voto per un quantitativo di azioni superiore al cinque per cento del capitale sociale.